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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09252012-081936


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
COCCHIOLA, SAMUELE
URN
etd-09252012-081936
Titolo
PREVENZIONE ANDROLOGICA NELL'ADOLESCENTE. Analisi dei fattori e dei comportamenti a rischio per le principali patologie andrologiche.
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Saggese, Giuseppe
Parole chiave
  • prevenzione
  • fattori di rischio
  • droghe
  • fumo
  • materiali sessualmente espliciti
  • malattie sessualmente trasmesse
  • alcol
  • disfunzione sessuale
  • infertilità
  • obesità
  • varicocele
  • andrologia pediatrica
Data inizio appello
16/10/2012
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
16/10/2052
Riassunto
Negli ultimi decenni sono andate aumentando alcune problematiche andrologiche nella popolazione, in particolare stiamo assistendo ad un progressivo declino della fertilità maschile.
La prevenzione andrologica in età pediatrica rappresenta un capitolo della medicina preventiva a cui recentemente si sta prestando maggiore attenzione. L’adolescenza in quanto fase di transizione verso l’età adulta rappresenta la finestra temporale ottimale per prevenire alcune patologie andrologiche che interessano tipicamente questa fascia d’età. Inoltre sarebbe possibile sensibilizzare i giovani nei confronti di alcuni fattori di rischio per l’infertilità e la disfunzione sessuale.
Lo scopo di questa tesi è quindi quello di studiare i potenziali fattori di rischio per l’infertilità e la disfunzione sessuale dell’adulto a cui può essere applicata una forma di prevenzione durante l’adolescenza. In particolare sono stati valutati, alla luce della recente letteratura i principali fattori di rischio noti per tali patologie.
I fattori di rischio individuati sono stati: il fumo di sigaretta e di marijuana, l’uso di alcol e di sostanze stupefacenti, i comportamenti sessuali a rischio, l’uso eccessivo di materiali sessualmente espliciti, l’influenza dei modelli maschili proposti dai media, l’obesità, il varicocele e le malattie sessualmente trasmesse.
Questo studio si è posto l’obiettivo di valutare la prevalenza di tali fattori di rischio nell’adolescenza, verificare se siano state messe in atto forme di educazione a scopo preventivo e accertare se le forme di educazione proposte abbiano ridotto la frequenza dei fattori di rischio tra i giovani.
Per raggiungere questo scopo è stato realizzato un questionario anonimo di 122 domande strutturato sulle aree tematiche prese in esame. Per motivi legali non è stato possibile somministrarlo a minori di 18 senza previa autorizzazione dei genitori per cui il questionario è stato rivolto a uomini di età compresa fra i 18 e i 40, indagando in maniera retrospettiva l’età dell’adolescenza. Questo ha inoltre permesso di analizzare eventuali differenze di comportamento fra gli adolescenti nelle diverse fasce d’età valutate.
Sono stati raccolti 2159 questionari e di questi 1656 sono stati utilizzati nel presente studio in quanto sufficientemente completati o completi.
I dati raccolti sono stati valutati per mezzo dell’analisi statistica, che ha permesso di indagare eventuali associazioni fra i fattori di rischio esaminati e fra questi e le patologie indagate.
Dai risultati è emerso che molti dei fattori di rischio presi in esame sono presenti in proporzioni diverse tra gli adolescenti. L’uso di bevande alcoliche, del fumo e i comportamenti sessuali a rischio sono risultati fenomeni comuni, meno comune ma altrettanto rilevante è stato l’uso di droghe, in particolare l’uso di marijuana. L’uso di materiali sessualmente espliciti è andato aumentando in termini di quantità fra i giovani ed è stato associato ad un rischio maggiore di contrarre malattie veneree e di disfunzione sessuale. Allo stesso modo l’influenza dei media sta condizionando maggiormente i giovani rispetto al passato influenzando quindi la salute sessuale dei ragazzi.
Le forme di educazione volte alla prevenzione dei fattori di rischio nei giovani sono risultate del tutto ininfluenti e inefficaci in questo obiettivo.
La conoscenza dei giovani riguardo le principali norme di igiene sessuale e delle principali patologie andrologiche è risultata fortemente deficitaria, così come sono risultati scarsi gli interventi di prevenzione andrologica fra i giovani. Alla luce di queste criticità è stato sottolineato il ruolo fondamentale della prevenzione andrologica in età adolescenziale ed è stata proposta l’articolazione di tale prevenzione su più livelli.
In primo luogo è stata sottolineata l’importanza dell’educazione dei ragazzi alla consapevolezza dei fattori di rischio per la salute andrologica e all’importanza di sottoporsi periodicamente ad una valutazione clinica per evidenziare precocemente eventuali patologie.
In secondo luogo è stata proposta l’istituzione di uno screening universale degli adolescenti con lo scopo di colmare il vuoto creatosi in tal senso con l’abolizione della leva militare obbligatoria. Questa forma di prevenzione avrebbe anche l’effetto indiretto di avvicinare i giovani alla figura del medico andrologo e all’importanza della promozione della salute sessuale.
Dall’analisi condotta concludiamo quindi che la prevenzione andrologica in età adolescenziale riveste fondamentale importanza ai fini della tutela del potenziale riproduttivo delle generazioni future, e pertanto deve essere garantito l’impegno delle istituzioni in tal senso.
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