Tesi etd-09242019-194331 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
MONACO, ALESSIA
URN
etd-09242019-194331
Titolo
Valutazione dello stato nutrizionale in una coorte di pazienti affetti da sclerosi sistemica
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Mosca, Marta
correlatore Dott.ssa Della Rossa, Alessandra
correlatore Dott.ssa Rossi, Alessandra
correlatore Dott.ssa Della Rossa, Alessandra
correlatore Dott.ssa Rossi, Alessandra
Parole chiave
- bioimpedenziometria
- sclerosi sistemica
- stato nutrizionale
Data inizio appello
15/10/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
15/10/2089
Riassunto
La sclerosi sistemica (SSc) è una malattia sistemica del tessuto connettivo. Una delle possibili complicanze di questa malattia è rappresentata dalla malnutrizione. In letteratura, un carente stato nutrizionale è stato descritto in circa il 15-56% dei pazienti affetti da sclerosi sistemica.
Il coinvolgimento del tratto gastrointestinale (cavo orale, esofago, stomaco, intestino tenue e crasso), il coinvolgimento cardiopolmonare, il coinvolgimento delle estremità distali e la conseguente disabilità funzionale, la deflessione del tono dell’umore sono tutti fattori ben documentati che possono favorire la comparsa di alterazioni dello stato nutrizionale dei pazienti sclerodermici. La malnutrizione è in grado di influenzare negativamente il decorso di malattia e rappresenta un’importate causa di morbilità e mortalità in questi pazienti. Pertanto, si tratta di una complicanza che necessita di essere individuata precocemente, essendo un fattore di rischio potenzialmente modificabile mediante interventi nutrizionali mirati. Uno dei metodi più frequentemente utilizzato in ambito clinico per rilevare eventuali stati di malnutrizione è rappresentato dal calcolo dell’indice di massa corporea (BMI), più o meno associato alla ricerca di un calo ponderale indesiderato. Tuttavia, questo metodo presenta l’importante limitazione di non permettere di evidenziare eventuali alterazioni della composizione corporea che possono riflettere alterazioni precoci dello stato nutrizionale, anche in presenza di valori di BMI nel range di normalità.
L’obiettivo del presente studio è quello di valutare lo stato nutrizionale di una coorte di pazienti affetti da sclerosi sistemica (SSc) tramite l’utilizzo della analisi vettoriale bioimpedenziometrica (BIVA) e di individuare la presenza di eventuali associazioni con i dati bio-clinici di malattia.
Sono stati inclusi nello studio 50 pazienti (4 M, 46 F; età media al momento della valutazione 61,00 ± 12,52 anni) affetti da sclerosi sistemica - secondo i criteri ACR/EULAR 2013 - in follow up presso l’ambulatorio della U.O. di Reumatologia della Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana. In particolare, sono stati selezionati quei pazienti che, sulla base della valutazione clinica, avessero necessitato anche di una valutazione nutrizionale presso l’ambulatorio dedicato dell’U.O. di Reumatologia Universitaria dell’AOUP.
A scopo di confronto, sono stati reclutati 50 volontari sani.
La misurazione dell’indice di massa corporea e l’analisi bioimpendeziometrica vettoriale (BIVA) della composizione corporea sono state eseguite in entrambe le popolazioni.
Il peso e l’altezza sono stati misurati con un abbigliamento minimo al momento dell’analisi bioimpedenziometrica.
Il BMI è stato calcolato come peso/altezza2 ed è stato categorizzato come segue: <18,5 kg/m2 sottopeso; 18,5 kg/m2 – 24,9 kg/m2 normopeso; 25 kg/m2 – 29,9 kg/m2 sovrappe-so; >30 kg/m2 obeso.
La BIVA è stata eseguita con tecnica tetra-polare mano-piede utilizzando uno strumento che applica al corpo in esame una corrente elettrica alternata ad alta frequenza (50 kHz) e bassa in-tensità (800 μA) (BIA 101, Akern, Firenze). Lo strumento registra la velocità della corrente e restituisce i dati elettrici, ossia resistenza (R) e reattanza (Xc), normalizzati per altezza. I valori di R ed Xc vengono poi mostrati come vettore nel grafo R-Xc. I valori della massa di cellule metabolicamente attive (BCM), la massa extracellulare (ECM), la massa magra (FFM), la mas-sa grassa (FM), l’acqua totale corporea (TBW), l’angolo di fase (PhA) e l’acqua extracellulare (ECW) sono stati ottenuti grazie all’uso del software Bodygram Plus che impiega equazioni BIVA standardizzate.
Nei pazienti affetti da SSc uno stato nutrizionale alterato all’analisi bioimpedenziometrica è stato definito in base ai valori dell’angolo di fase rispetto ai valori di riferimento, età e sesso specifici, forniti dal Bodygram Plus.
Nella coorte di pazienti sclerodermici si è inoltre valutata la presenza di eventuali correlazioni tra parametri bioimpedenziometrici di stato nutrizionale (ECM/BCM, BCM, PhA) e dati bio-clinici ricavati dalle cartelle cliniche. In particolare, i dati presi in considerazione sono stati i seguenti: dati demografici; subset e durata di malattia; profilo anticorpale (ACA, anti-Scl-70, ANA ed altri anticorpi dello scleroderma-spectrum); terapia farmacologica in atto al momento della valutazione nutrizionale, impegno d’organo (gastrointestinale, polmonare, cardiaco, va-scolare periferico, ipertensione arteriosa polmonare); diagnosi di sindrome depressiva; referto di esami videocapillaroscopici del letto ungueale; valori di parametri ematochimici, correlati allo stato nutrizionale, su prelievi di sangue venoso eseguiti in un intervallo di tempo di 2 mesi dalla valutazione nutrizionale.
La presenza e la severità del coinvolgimento gastro-intestinale sono state valutate anche tramite l’utilizzo del questionario UCLA SCTC GIT 2.0.
Infine, per 4 pazienti dello studio deceduti successivamente alla valutazione nutrizionale, per cause legate alla sclerosi sistemica, sono state ricercate differenze bioimpedenziometriche rispetto ai pazienti ancora in vita.
Il coinvolgimento del tratto gastrointestinale (cavo orale, esofago, stomaco, intestino tenue e crasso), il coinvolgimento cardiopolmonare, il coinvolgimento delle estremità distali e la conseguente disabilità funzionale, la deflessione del tono dell’umore sono tutti fattori ben documentati che possono favorire la comparsa di alterazioni dello stato nutrizionale dei pazienti sclerodermici. La malnutrizione è in grado di influenzare negativamente il decorso di malattia e rappresenta un’importate causa di morbilità e mortalità in questi pazienti. Pertanto, si tratta di una complicanza che necessita di essere individuata precocemente, essendo un fattore di rischio potenzialmente modificabile mediante interventi nutrizionali mirati. Uno dei metodi più frequentemente utilizzato in ambito clinico per rilevare eventuali stati di malnutrizione è rappresentato dal calcolo dell’indice di massa corporea (BMI), più o meno associato alla ricerca di un calo ponderale indesiderato. Tuttavia, questo metodo presenta l’importante limitazione di non permettere di evidenziare eventuali alterazioni della composizione corporea che possono riflettere alterazioni precoci dello stato nutrizionale, anche in presenza di valori di BMI nel range di normalità.
L’obiettivo del presente studio è quello di valutare lo stato nutrizionale di una coorte di pazienti affetti da sclerosi sistemica (SSc) tramite l’utilizzo della analisi vettoriale bioimpedenziometrica (BIVA) e di individuare la presenza di eventuali associazioni con i dati bio-clinici di malattia.
Sono stati inclusi nello studio 50 pazienti (4 M, 46 F; età media al momento della valutazione 61,00 ± 12,52 anni) affetti da sclerosi sistemica - secondo i criteri ACR/EULAR 2013 - in follow up presso l’ambulatorio della U.O. di Reumatologia della Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana. In particolare, sono stati selezionati quei pazienti che, sulla base della valutazione clinica, avessero necessitato anche di una valutazione nutrizionale presso l’ambulatorio dedicato dell’U.O. di Reumatologia Universitaria dell’AOUP.
A scopo di confronto, sono stati reclutati 50 volontari sani.
La misurazione dell’indice di massa corporea e l’analisi bioimpendeziometrica vettoriale (BIVA) della composizione corporea sono state eseguite in entrambe le popolazioni.
Il peso e l’altezza sono stati misurati con un abbigliamento minimo al momento dell’analisi bioimpedenziometrica.
Il BMI è stato calcolato come peso/altezza2 ed è stato categorizzato come segue: <18,5 kg/m2 sottopeso; 18,5 kg/m2 – 24,9 kg/m2 normopeso; 25 kg/m2 – 29,9 kg/m2 sovrappe-so; >30 kg/m2 obeso.
La BIVA è stata eseguita con tecnica tetra-polare mano-piede utilizzando uno strumento che applica al corpo in esame una corrente elettrica alternata ad alta frequenza (50 kHz) e bassa in-tensità (800 μA) (BIA 101, Akern, Firenze). Lo strumento registra la velocità della corrente e restituisce i dati elettrici, ossia resistenza (R) e reattanza (Xc), normalizzati per altezza. I valori di R ed Xc vengono poi mostrati come vettore nel grafo R-Xc. I valori della massa di cellule metabolicamente attive (BCM), la massa extracellulare (ECM), la massa magra (FFM), la mas-sa grassa (FM), l’acqua totale corporea (TBW), l’angolo di fase (PhA) e l’acqua extracellulare (ECW) sono stati ottenuti grazie all’uso del software Bodygram Plus che impiega equazioni BIVA standardizzate.
Nei pazienti affetti da SSc uno stato nutrizionale alterato all’analisi bioimpedenziometrica è stato definito in base ai valori dell’angolo di fase rispetto ai valori di riferimento, età e sesso specifici, forniti dal Bodygram Plus.
Nella coorte di pazienti sclerodermici si è inoltre valutata la presenza di eventuali correlazioni tra parametri bioimpedenziometrici di stato nutrizionale (ECM/BCM, BCM, PhA) e dati bio-clinici ricavati dalle cartelle cliniche. In particolare, i dati presi in considerazione sono stati i seguenti: dati demografici; subset e durata di malattia; profilo anticorpale (ACA, anti-Scl-70, ANA ed altri anticorpi dello scleroderma-spectrum); terapia farmacologica in atto al momento della valutazione nutrizionale, impegno d’organo (gastrointestinale, polmonare, cardiaco, va-scolare periferico, ipertensione arteriosa polmonare); diagnosi di sindrome depressiva; referto di esami videocapillaroscopici del letto ungueale; valori di parametri ematochimici, correlati allo stato nutrizionale, su prelievi di sangue venoso eseguiti in un intervallo di tempo di 2 mesi dalla valutazione nutrizionale.
La presenza e la severità del coinvolgimento gastro-intestinale sono state valutate anche tramite l’utilizzo del questionario UCLA SCTC GIT 2.0.
Infine, per 4 pazienti dello studio deceduti successivamente alla valutazione nutrizionale, per cause legate alla sclerosi sistemica, sono state ricercate differenze bioimpedenziometriche rispetto ai pazienti ancora in vita.
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