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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09242018-172433


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
BERTUCCELLI, ANDREA
URN
etd-09242018-172433
Titolo
Risultati clinici e funzionali delle fratture articolari di omero distale trattate con placche a stabilità angolare. Studio retrospettivo
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Capanna, Rodolfo
Parole chiave
  • paletta omerale
  • outcome
  • omero distale
  • MEPS
  • fratture articolari
  • placche a stabilità angolare
Data inizio appello
16/10/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
16/10/2088
Riassunto
Introduzione - Le fratture dell'omero distale rappresentano circa il 2% di tutte le fratture. Presentano una distribuzione bimodale per l'età, con due picchi d'incidenza a 12-19 anni (maschi) e a circa 80 anni (donne). Nei giovani adulti le fratture sono causate maggiormente da traumi ad alta energia, negli anziani soprattutto da traumi a bassa energia.
Sono per lo più fratture articolari: per questo motivo la prognosi funzionale risulta incerta; per trattarle esistono approcci chirurgici e non chirurgici: i primi sono preferibili.
L’obiettivo del trattamento è ottenere un riduzione perfetta della frattura che renda possibile una mobilizzazione e una riabilitazione precoce.

Scopo della tesi - Lo scopo di questo studio retrospettivo, risulta essere la soddisfazione rispetto al dolore ed alla funzionalità dell'articolazione, nei pazienti che hanno beneficiato di un trattamento con utilizzo di placche a stabilità angolare per la riduzione delle fratture della paletta omerale, tramite accesso chirurgico bilatero-tricipitale o osteotomia dell'olecrano.

Materiali e Metodi - Sono stati osservati ed inclusi nello studio 32 pazienti con fratture articolari dell'omero distale (tipo B e C secondo la classificazione AO/OTA). La popolazione era costituita da 10 uomini e 22 donne di età compresa tra i 19 e gli 85. In tutti i pazienti l'intervento è stato eseguito nelle prime 72 ore post trauma e sono stati sottoposti a sintesi con placche a stabilità angolare.
Tra Maggio e Agosto 2018 sono stati rivalutati tutti i pazienti considerando quelli operati dal Gennaio 2012 al Dicembre 2017 con esame funzionale e con i radiogrammi precedentemente eseguiti durante il follow up standard.
La valutazione funzionale è stata effettuata con un goniometro per valutare il range articolare e la stabilità articolare ed è stato somministrato ai pazienti il Mayo Elbow Performance Score (MEPS) che include l'osservazione del range articolare, della stabilità, della funzionalità del gomito e della presenza o assenza di dolore.

Risultati - È risultato un MEPS medio di 90.6 su 100 punti totali, con un intervallo che va da 55-100 ed in particolare in 18 pazienti (56,3 %) è stato registrato un valore di 100, in 4 pazienti (12,5 %) un punteggio di 95, in 2 pazienti (6,3%) un punteggio di 85, in 2 pazienti (6,3%) un punteggio di 80, in 2 (6,3%) il punteggio è stato 75, in 2 pazienti (6,3%) un punteggio di 65, in 2 pazienti (6,3%) abbiamo infine registrato un punteggio di 55.
Il risultato finale secondo il MEPS score è risultato Eccellente in 22 pazienti (68,8%), Buono in 6 pazienti (18,7%), Discreto in 2 pazienti, (6,3 %) ed infine Scarso in 2 pazienti studiati (6,3%).
Andando a dividere i pazienti in due gruppi a seconda dell'accesso chirurgico utilizzato (bilatero-tricipitale o osteotomia dell'olecrano), si ottengono risultati sovrapponibili, in linea coi risultati del MEPS Score ottenuti sul campione totale.
Per ottenere un buon outcome clinico e funzionale, dopo una frattura tipo B-C AO/OTA, è importante eseguire una riduzione anatomica ed una sintesi stabile come indicato dalla comunità ortopedica.
La nostra osservazione risulta essere pienamente in accordo con la Letteratura recente, con un buon outcome funzionale e un MEPS buono ed eccellente nell’87,5% dei casi con un range articolare medio di 125,1° ed un deficit di estensione medio di 11°.

Conclusioni - Una buona sintesi e una mobilizzazione precoce portano ad un buon outcome funzionale.
Il gold standard per il trattamento chirurgico è la ricostruzione anatomica e la sintesi con doppia placca a stabilità angolare con costrutto ortogonale e vite libera per la sintesi del piano articolare.
La via chirurgica con osteotomia dell’olecrano è il gold standard per avere una visuale completa della paletta omerale.
Complicanze più frequenti a distanza sono la rigidità articolare e la presenza di parestesie in territorio del nervo ulnare, sempre presenti al nostro follow up.
Secondo la nostra esperienza l’outcome funzionale e clinico, la tecnica chirurgica, la via d'accesso, i mezzi di sintesi utilizzati e le complicanze sono risultati essere in linea con i dati della letteratura più recente.
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