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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09242007-113801


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
BERNARDESCHI, MARGHERITA
URN
etd-09242007-113801
Titolo
Uso di colture di fibroblasti per valutare la suscettibilità genetica a contaminanti dell'ambiente marino in alcune specie di cetacei.
Dipartimento
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corso di studi
BIOLOGIA MARINA
Relatori
Relatore Prof. Nigro, Marco
Relatore Prof. Fossi, Maria Cristina
Parole chiave
  • genotoxicity
  • DNA damage
  • ecotoxicoly
  • test della cometa
  • Ecotossicologia
  • danno al DNA
  • genotossicità
  • mammiferi marini
  • contaminanti organici
  • marine mammals
  • organic contaminants
  • comet assay
Data inizio appello
12/10/2007
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
12/10/2047
Riassunto
RIASSUNTO

Gli effetti biologici dei contaminanti ambientali sono considerati di particolare rilievo per quanto riguarda la salute delle specie a rischio. Tali sostanze possono infatti provocare alterazioni cellulari; tra queste, merita particolare attenzione la perdita di integrità del DNA in quanto correlata con mutazioni, aberrazioni cromosomiche, difetti di nascita e cancro.
Tra gli organismi a rischio, i mammiferi marini sono tra le specie che suscitano maggiori preoccupazioni relativamente alla loro conservazione, particolarmente nelle aree ad elevato impatto antropico, come il Mar Mediterraneo. Per questo motivo, nel corso degli ultimi anni, sono state messe a punto procedure non distruttive, allo scopo di indagare la suscettibilità dei cetacei ai contaminanti ambientali.
Lo scopo del presente studio, da considerarsi un approccio preliminare e punto di partenza per indagini future, è stato quello di valutare la suscettibilità al danno genotossico di alcune specie di Cetacei, in particolare due classi di inquinanti, policlorobifenili (PCB) e idrocarburi policiclici aromatici (IPA), rilevanti per l’ecosistema marino.
Il protocollo ha previsto l’allestimento di colture cellulari di fibroblasti ottenute da biopsie cutanee di tursiope (Tursiops truncatus), stenella (Stenella coeruleoalba) e balenottera comune (Balaenoptera physalus), specie che popolano il Mar Ligure e l’alto Tirreno. I campioni sono stati prelevati utilizzando una balestra d’alluminio caricata con un dardo atto a prelevare una piccola e ben definita quantità di cute e grasso sottocutaneo. In laboratorio, le colture cellulari sono state esposte a dosi crescenti di una miscela di policlorobifenili (PCB) e di idrocarburi policiclici aromatici (IPA). Successivamente, le cellule sono state analizzate attraverso il Test della Cometa, o SGCE (Single Cell Gel Electrophoresis), per valutare lo stato di integrità della doppia elica del DNA ed il Diffusion Assay, per valutare la frequenza delle cellule apoptotiche.
I risultati evidenziano un effetto genotossico indotto dagli IPA in tutte le specie studiate.
Diversamente, l’esposizione ai PCB non sembra indurre un danno genotossico rilevante, nelle condizioni sperimentali utilizzate.
Inoltre, è stata analizzata la capacità di riparazione del danno indotto da IPA nella stenella e, per confronto, nei fibroblasti umani. Dai risultati emerge come, sebbene in entrambi i casi si sia avuta una marcata riduzione del danno alla doppia elica dopo 24 ore dall’esposizione, nelle cellule di cetaceo l’efficienza di riparazione si sia dimostrata significativamente inferiore a quella della specie umana.

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