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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09222018-001635


Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
AGRESTI, ALBERTO
URN
etd-09222018-001635
Titolo
La Toscana centrosettentrionale nella fase di passaggio alla prima eta del Ferro, tra regionalismi e direttrici culturali interregionali ed europee
Settore scientifico disciplinare
L-ANT/01
Corso di studi
SCIENZE DELL'ANTICHITA' E ARCHEOLOGIA
Relatori
tutor Sarti, Lucia
relatore Prof. Pacciarelli, Marco
relatore Cupitò, Michele
relatore Dott. Lo Vetro, Domenico
relatore Dott.ssa Volante, Nicoletta
Parole chiave
  • protostoria toscana
  • Bronzo Antico
  • Bronzo Medio
  • Età del Ferro
  • Villanoviano
  • Piazzetta dei Fornelli
  • Volterra
  • Certano
  • Sesto Fiorentino
  • Facies Chiusi-Cetona
  • Appenninico
  • Epicampaniforme
  • Età del Bronzo
Data inizio appello
29/09/2018
Consultabilità
Completa
Riassunto
La Toscana centrosettentrionale, occupata pressoché nella sua totalità dal Bacino idrografico dell’Arno, si presenta come uno spazio relativamente omogeneo e geograficamente circoscritto dove, pur non abbondando la documentazione relativa alle fasi dell’età del Bronzo, è possibile cogliere nella sua complessità lo sviluppo di fenomeni culturali su scala regionale e sovraregionale. Per le fasi dell’antica e media età del Bronzo sono stati presi in esame alcuni materiali inediti provenienti da recenti indagini archeologiche realizzate nel territorio di Sesto Fiorentino e da un recupero di emergenza effettuato a Certano, nella valle del Pesa.
In particolare, per il Bronzo antico e medio iniziale sono stati analizzati i reperti ceramici dello scavo di emergenza delle aree C e D del cantiere di via Lazzerini a Sesto Fiorentino, condotto tra il 2005 e il 2006 dal Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti -Sezione Preistoria- dell’Università di Siena, su incarico dell’allora Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana ed in collaborazione con la cattedra di Paletnologia del Dipartimento di Scienze dell’Antichità “G. Pasquali” dell’Università di Firenze. Per il Bronzo medio avanzato sono stati presi in esame i materiali di Certano, nel comune di Scandicci, recuperati nel 1995 dal locale Gruppo Archeologico Scandiccese sotto la supervisione della Soprintendenza Archeologica della Toscana, durante dei lavori agricoli per l’impianto di una vigna.
Per il periodo più recente, compreso tra Bronzo finale e prima età del Ferro, il lavoro di ricerca si è concentrato sullo scavo urbano di Piazzetta dei Fornelli a Volterra, dove tra il 2007 e il 2010, sempre grazie ad interventi di archeologia preventiva, condotti sotto la direzione scientifica della dott.ssa A. M. Esposito, funzionario della Soprintendenza Archeologia, è stata portata alla luce una complessa sistemazione con spazi abitativi e produttivi di età villanoviana e tracce di sistemazioni del versante collinare databili su base stratigrafica alla fine dell’età del Bronzo.
Data la natura del campione dei reperti e lo stato ancora provvisorio dell’analisi dei contesti, la ricerca si è concentrata principalmente sullo studio tipologico dei manufatti in relazione ai singoli siti.
La revisione del dato storico-archeologico, assieme all’apporto dei nuovi siti presentati in questa sede, ha consentito di tracciare le linee generali della formazione delle culture archeologiche del medio e basso bacino dell’Arno, mostrando precoci fenomeni di aggregazione territoriale che, pur prediligendo forme di popolamento sparso e diffuso, rivelano un forte attaccamento al territorio da parte delle comunità locali, le quali sembrano occupare senza soluzione di continuità gli stessi areali almeno per tutto il secondo millennio a. C.. Inoltre, il riesame dei contesti della Toscana centro settentrionale tra il bacino dell’Arno e il corso del Cecina, ha permesso di cogliere i caratteri culturali dei gruppi locali nei quali, a partire in particolare dal Bronzo recente, si innestano con più forza elementi di tradizione padana e che indicano rapporti sempre più stretti tra i due versanti dell’Appennino. Tali relazioni, presenti fin dal Bronzo antico e mai interrotte, appariranno particolarmente evidenti tra la fine del Bronzo recente e la prima età del Ferro, con la piana Fiorentina che graviterà culturalmente sul territorio bolognese e con il territorio Volterrano che manterrà rapporti con quello bolognese ben oltre la prima età del Ferro.
Lo studio dei materiali di nuovi siti provenienti dalla piana fiorentina, dalla valle del Pesa e dalla collina di Volterra, ha fornito da una parte alcune conferme al quadro storico culturale ad oggi conosciuto e dall’altra ha introdotto alcuni elementi di novità, soprattutto per la fase del Bronzo finale. I materiali del Bronzo antico e medio di Lazzerini e di Certano hanno permesso di inquadrare i siti in esame all’interno di un più ampio ambito crono-culturale, confermando i noti rapporti del Medio Valdarno sia con l’ambiente romagnolo che con quello della Toscana centro-meridionale. In particolare, l’analisi dei siti di Lazzerini 3 area C e Lazzerini 3 area D, ha ribadito il quadro noto delle relazioni culturali del Medio Valdarno tra la fine del Bronzo antico e gli inizi del Bronzo medio, con uno sviluppo culturale locale che in parte si relaziona con i gruppi emiliano-romagnoli, versiliesi e della Toscana centrale interna.
Le informazioni ricavabili dai materiali del Bronzo Medio 2-3 recuperati nel sito di Certano hanno permesso poi di aggiornare il quadro delle attestazioni appenniniche della Toscana settentrionale, pur non introducendo elementi di novità, indicando percorsi di raccordo interno sia tra la val di Chiana e il Valdarno inferiore attraverso il corso del Pesa e dell’Elsa, che tra la val di Pesa e la piana fiorentina.
Ben più articolata e complessa è la messe dei dati dalla collina di Volterra, dove nello scavo di Piazzetta dei Fornelli sono stati portati alla luce tracce di sistemazioni protostoriche assieme ad alcuni materiali ben collocabili all’interno delle produzioni della facies Chiusi-Cetona.
Per il contesto volterrano, il più ricco di materiali, si è dovuto optare per un primo inquadramento del sito, con una selezione dei reperti più significativi, dato che tuttora in corso è la revisione del complesso stratigrafico. L’esame dei manufatti ceramici ha comunque rivelato forti contatti con l’Etruria centro meridionale interna e costiera e con l’area bolognese, il cui tramite dovettero esser rispettivamente le comunità dei centri costieri e dell’interno (soprattutto Populonia e Chiusi) e quelle stanziate attorno alla piana fiorentina. Inoltre, l’eccezionale rinvenimento di un contesto abitativo e produttivo con fornaci per la ceramica, la cui attività sembra iniziare in età villanoviana e continuare entro il periodo orientalizzante, è un ulteriore indicatore di una sistemazione duratura della sommità del colle in senso protourbano, con aree destinate ad attività artigianali.
In questo quadro, il territorio del Valdarno medio ed inferiore, occupando in parte un ruolo al margine dei grandi flussi culturali del secondo millennio a.C., con la fine del periodo, e con le mutate condizioni culturali, sociali ed economiche si troverà a pieno inserito nelle nuove reti di scambio legate alle risorse minerarie delle colline metallifere, le quali sono all’origine delle prime forme di distinzione sociale. La natura della valle dell’Arno come area di frontiera e di confine culturale si ripresenterà nuovamente nel corso del primo millennio a.C., divenendo il limite geografico tra l’area etrusca e quella ligure, tuttavia, come in passato sarà sempre un limite osmotico e labile.
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