• programmi interdisciplinari
• place branding
• pedagogia museale
• interpretazione viva
• industrie culturali e creative
• eventi collaterali
• turismo esperienziale
• volunteer management

I programmi creativi, interattivi e interdisciplinari possono contribuire notevolmente alla comparsa del turismo esperienziale nell’offerta dei musei statali a Budapest. Tra le tendenze, che sembrano influenzare permanentemente lo sviluppo delle nuove forme di turismo, quello esperienziale risulta accontentare le nuove esigenze dei visitatori. Riconoscendo il fenomeno, anche i musei tentano di rispondere a questo trend per essere competitivi nel mercato multisettoriale. La sfida è attirare l’attenzione dei mercati target specifici a livello contenutistico come l’identificazione e arricchimento personale. Attraverso l’analisi della bibliografia rilevante e le interviste sottoposte ai numerosi dipendenti dei musei statali a Budapest, ho esaminato i criteri degli elementi della “cipolla del prodotto culturale allargato” di Pavluska (2017) che forniscono la base di un’offerta creativa e interdisciplinare. Questi elementi contribuiscono al “museum experience”. Ho esaminato la presenza o la mancanza di questi criteri nei musei visitati; nel caso della presenza, ho proseguito valutando il ciclo di vita dei programmi offerti e l’evoluzione a livello strutturale e di collaborazione. In conclusione, sono emersi gli ostacoli e le best practice del approccio turistico-esperienziale all’interno dei musei statali, che mi hanno permesso solo parzialmente di riflettere sulle mie ipotesi, poiché per avere una panoramica più completa è necessario condurre nuove ricerche, per esempio integrando all’indagine sull’offerta quella sulla domanda.