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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09202014-103530


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
BATTAGLINI, ELISA
URN
etd-09202014-103530
Titolo
L'articolo 8 del decreto legge 13 agosto 2011, numero 138
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Mazzotta, Oronzo
Parole chiave
  • deroghe
  • articolo 8
  • rappresentatività
Data inizio appello
10/10/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
Introduzione

L’argomento della tesi: l’articolo 8 del d.l. 138/2011, permette di svolgere una accurata analisi circa il mondo del diritto del lavoro e delle evoluzioni socio economiche dell’Italia.
E’ stato tema di molte relazioni effettuate da rinomati Autori che nello scritto vengono citati, i quali hanno permesso una disamina più completa e approfondita della questione.
Nella trattazione viene riportato, al primo capitolo, un breve accenno alla storia e lo sviluppo del contratto collettivo nazionale e del contratto aziendale, ritenendolo essenziale al fine di una migliore comprensione dell’articolo 8.
Nel primo capitolo, ci si sofferma, circa la collocazione del contratto collettivo nazionale e quello aziendale all’interno delle fonti del diritto, per poi prestare attenzione al difficile argomento relativo alla attribuzione di efficacia erga omnes del contratto collettivo nazionale e aziendale.
Appare doveroso fare riferimento anche, e soprattutto, ai vari Protocolli e Accordi prodromici alla emanazione del più volte ricordato articolo 8; facendo particolare riferimento al Protocollo d’Intesa, c.d. “Ciampi- Giugni” del 1993 e all’ Accordo Interconfederale del 2011.
Un riferimento, è sembrato del tutto necessario, alle vicende Fiat di Mirafiori e Pomigliano, essendo state, a parere di molti Autori, un momento topico di tutta la difficile storia del contratto collettivo nazionale ed aziendale.
Passando al secondo capitolo, inizia qui la disamina puntuale di tutto l’articolo 8.
L’analisi dell’articolo viene effettuata comma per comma, ritenendo questo modo di procedere maggiormente esemplificativo ed esaustivo.
Partendo dal primo comma, il quale permette un’analisi puntuale dei soggetti abilitati alla stipula dei contratti aziendali, delle intese necessarie al fine della suddetta, delle modalità di calcolo della rappresentatività e, infine, dell’annoso problema circa l’attribuzione della efficacia erga omnes.
Il secondo comma consente di soffermarsi sulla disamina delle singole materie disciplinabili dalla autonomia collettiva in forza del potere attribuito alle stesse dall’articolo 8.
Il comma 2-bis introduce i limiti oltre i quali l’autonomia collettiva non può derogare al contratto nazionale di lavoro e la legge.
Passando all’analisi del terzo comma, c.d. “Comma Fiat” che ha permesso di analizzare in modo più compiuto l’affaire Fiat.
E’ stato possibile a, questo punto, scrivere un breve paragrafo in cui inserire le critiche mosse e le posizioni a favore all’articolo 8 di validissimi autori, le cui opere hanno permesso la redazione di questa tesi.
In ultimo si ritiene necessario portare degli esempi di attuazioni concrete dell’articolo 8, permettendo così al lettore di comprendere a pieno quale reale portata ha avuto l’articolo in commento.
Il terzo, ed ultimo capitolo, è interamente dedicato al recentissimo Testo Unico sulla rappresentanza di Confindustria- Cgil, Cisl e Uil del 10 gennaio 2014.
Partendo da una breve analisi della situazione socio economica, si passa, paragrafo dopo paragrafo, alla spiegazione dell’intero Testo Unico.
Il tema che sembra destare maggiore apprensione circa l’applicazione del Testo Unico, è quello relativo alle clausole di raffreddamento e di tregua sindacali imponenti un controllo circa le modalità di sciopero andando a condizionarlo e a controllarlo allo scopo di far ottenere ai lavoratori, come contropartita, la tutela degli standard minimi di trattamento.
La tesi si conclude con una breve analisi critica del Testo Unico, poiché, essendo recente l’emanazione dello stesso e scarsa ad oggi la letteratura ad esso riferibile, non permette di dare un giudizio o di fare previsioni circa il peso che tale Testo Unico potrà svolgere sul mondo delle relazioni industriali
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