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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09202013-095649


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
NIERI, FEDERICA
URN
etd-09202013-095649
Titolo
La responsabilità Sociale d'Impresa e i diritti umani nei paesi BRIC
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
MARKETING E RICERCHE DI MERCATO
Relatori
relatore Prof.ssa Giuliani, Elisa
Parole chiave
  • BRIC
  • internazionalizzazione
  • diritti umani
  • Responsabilità Sociale d'impresa
Data inizio appello
10/10/2013
Consultabilità
Completa
Riassunto
La presente tesi ha l’obiettivo di inquadrare il fenomeno della Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI) nei paesi BRIC, determinando i fattori che ne aumentano, o diminuiscono, le probabilità di adozione da parte del campione di imprese considerato. In relazione ai risultati ottenuti, l’attenzione è stata posta sulla relazione tra RSI e diritti umani, cercando di capire quali possano essere le motivazioni che spingono le imprese a porre in essere comportamenti scorretti. In particolare, la ricerca ha l’obiettivo di approfondire il ruolo dell’internazionalizzazione delle imprese in tale contesto, distinguendone gli aspetti qualitativi e quantitativi.
I risultati ottenuti evidenziano che alla strategia di internazionalizzazione posta in essere dalle imprese dei paesi emergenti è legato un maggior impegno delle stesse in politiche sociali che, però, non si traduce in un minor coinvolgimento in violazioni di diritti umani. In particolare, le strategie di RSI sviluppate dalle imprese risultano essere influenzate dal livello di libertà di stampa garantito dal paese nel quale l’impresa si inserisce: queste vengono intraprese con una maggiore intensità laddove la stampa agisce da “watchdog”, aumentando la probabilità che eventuali comportamenti scorretti vengano conosciuti e diffusi e, quindi, incrementando il rischio di un danno all’immagine dell’impresa. La RSI viene percepita dalle imprese da una parte come strumento di legittimazione per acquisire trasparenza e affidabilità a livello internazionale, dall’altra come strumento di “window-dressing” per mascherare i comportamenti non etici che la stessa pone in essere.
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