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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09192012-213950


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
FRACASSI, CHIARA
URN
etd-09192012-213950
Titolo
Il ruolo della logistica nella produzione su commessa: Il caso Jordan Technologies Europe
Dipartimento
ECONOMIA
Corso di studi
MANAGEMENT & CONTROLLO
Relatori
relatore Prof. Bonti, Mariacristina
Parole chiave
  • logistica
  • logistics
  • supply chain management
  • produzione su commessa
  • labor on project
  • collaborazione
  • partnership
Data inizio appello
11/10/2012
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il presente lavoro si pone l'obiettivo di individuare come la logistica ha acquisito, nel corso degli anni, sempre più importanza nelle strategie aziendali, soprattutto, nei casi di imprese che lavorano su commessa.
Sono state fatte ricerche e studi sul nuovo concetto della logistica, quello del Supply Chain Management che pone l'attenzione all'insieme dei processi gestiti nell'ambito della logistica che integrano l'impresa con i suoi fornitori e clienti, in modo da ottenere maggiori vantaggi in termini di competitività e di costi.
Le ricerche sono proseguite andando ad analizzare l' organizzazione di aziende che lavorano su commessa e come in queste il nuovo concetto di logistica potesse essere applicato.
Il lavoro si articola in quattro capitoli.
Il primo capitolo si pone l'obiettivo di ripercorrere gli studi effettuati in letteratura sulla logistica, dagli anni Cinquanta fino ai nostri giorni. Se nei primi anni la logistica veniva identificata semplicemente nella distribuzione fisica, nel corso degli anni comincia ad assumere sempre di più una propria identità.Già negli anni Sessanta ponendo una maggiore attenzione al corretto bilanciamento tra i costi di trasporto e i costi derivanti da detenere costi di materie prime e prodotti finiti, il responsabile della funzione logistica doveva integrare e coordinare le attività del physical distribution e materials management. Con gli anni Settanta, a seguito di profondi mutamenti ambientali ed economici, tra i quali l'aumento del costo del denaro, dell'inflazione e conseguentemente del costo delle materie prime, si sviluppa, prima in Giappone e successivamente nell'Occidente, una nuova filosofia, quella del just-in-time (JIT). In questa l'obiettivo è quello di eliminare qualsiasi attività che non genera valore aggiunto, tra le quali quella di detenere scorte, sviluppare un nuovo prodotto partendo dalle reali esigenze dei consumatori e produrre un prodotto di qualità. E' evidente, quindi, come già in questa prima fase si rileva l'importanza della costruzione di un buon rapporto collaborativo con i fornitori, che devono essere affidabili nelle consegne e nella qualità dei prodotti. Gli anni Ottanta sono caratterizzati da un periodo di sintesi delle concettualizzazioni che avevano preso corpo nel passato, raggiungendo una nuova concezione del sistema logistico, fondata sul coordinamento della distribuzione fisica, supporto alla produzione e approvvigionamento. Il capitolo si conclude con studi più recenti, riferendosi al Supply Chain Management, dove il sistema logistico trova integrazione con quello dei fornitori e clienti dell'impresa.
Questi ultimi studi vengono approfonditi nel secondo capitolo, dove l'attenzione viene posta al SCM e quindi alla nuova concezione del sistema logistico. Infatti, negli ultimi anni, si è capito che non basta più produrre un prodotto di qualità, ma deve essere il prodotto giusto, realizzato al momento giusto e nei tempi concordati. Prende forma il concetto che solo se ognuno concentra l'attenzione nei propri know-how si riesce a realizzare un prodotto di qualità che risponde alle reali esigenze dei clienti e infatti aumentano le scelte strategiche di dare in outsourcing attività che non rientrano nel proprio core business. La logistica, ora, non è solo una funzione ma deve essere coordinata in ottica di processo, integra attività che attraversano trasversalmente tutte le funzioni. Il capitolo prosegue andando ad analizzare le tre aree del sistema logistico: “Materials Management”, “Logistics Manufacturing Flow Management” e “Physical Distribution Management”; per ognuna di queste vengono prese in analisi le diverse attività strategiche ed operative necessarie per raggiungere i diversi obiettivi, senza perdere di vista l' obiettivo finale che è la soddisfazione del cliente finale. Preso coscienza della nuova concezione della logistica, improntata sull'importanza dell'integrazione con i diversi attori della catena ed in modo particolare con i fornitori, gli studi si sono approfonditi sull'importanza della partnership dell'impresa con i fornitori stessi, soprattutto se si tratta di un'azienda che lavora su commessa. Il terzo capitolo, quindi, approfondisce il tema delle aziende che lavorano su progetto. Dopo aver distinto i vari tipi di commessa e come queste aziende possono essere organizzate affinché il progetto venga ben gestito, si mette in evidenza come in questo tipi di produzione la partnership tra fornitori e clienti risulti fondamentale. Il capitolo prosegue andando ad analizzare come la partnership può essere implementata, distinguendo le tipologie di relazioni e rapporti che si devono instaurare a seconda della tipologia di fornitori con cui si collabora.
Infine nell'ultimo capitolo viene presa in esame un'azienda che lavora su commessa. Dopo una breve introduzione dell'azienda e del mercato in cui opera, si va ad analizzare l'importanza che la logistica assume in azienda, il suo sistema logistico e come i progetti vengono organizzati. Rilevata l'importanza che assumono in azienda i fornitori che con i suoi input permettono di innovare i prodotti, viene analizzato l'atteggiamento e la collaborazione che l'azienda adotta con i suoi fornitori andando a percepirne le differenze a seconda della tipologia di fornitore e delle tipologie di approvvigionamento.
La ricerca si conclude mettendo in evidenza come nel futuro non si parlerà più di competitività tra aziende ma di competitività tra sistemi logistici e che quindi la collaborazione tra le parti sia indispensabile per una maggiore presenza sul mercato. Ma, al tempo stesso, è necessario considerare come la creazione di un rapporto di partnership possa portare ad una “dipendenza” da quel particolare fornitore e le conseguenze che ne possono derivare, talvolta, possono essere maggiori rispetto ai benefici. Risulta quindi importante fare una considerazione sulla tipologia di rapporto che si vuole creare con le diverse parti, andando a valutare i costi e i benefici.
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