• studi di settore
• accertamento

Due interventi, tanto è bastato nella seconda metà dell'anno 2006 per rinvigorire la discussione sul fenomeno “Studi di Settore”; non che questo argomento abbia ultimamente peccato di dinamicità (interventi di dottrina e giurisprudenza sono ormai una doverosa costante in quest'ambito, come del resto si addice ad un problema complesso che non propone univoche soluzioni), ma senz'altro era stato “snobbato” dalla comunicazione non specializzata. Grazie a questi atti posti in essere dal Legislatore, questo tipo di stampa ha potuto riportare la sua attenzione sul fenomeno ma purtroppo, focalizzandosi su quegli aspetti a lei più cari quali la critica agli arbitrari e immotivati accertamenti e quella verso lo scandalo dell'evasione fiscale, introducendo elementi di irrazionalità che nulla hanno a che fare con un campo, quale quello dell'accertamento fiscale, pregnato di tecnicismo e complessità. Quindi, non solo non c'è stato alcun contributo serio alla discussione ma si è solo contribuito a creare, ampliare quella lacerazione tra chi può evadere facilmente, che protesta per esser costantemente posto sulla gogna come “criminale”, e chi non può evadere, che si lamenta per la sua situazione di “tartassato”. Questa lacerazione sociale è ormai una decennale farsa nel nostro paese, in quanto il non-evasore è ben lontano dal consolarsi con la qualifica di “contribuente onesto”, questi infatti è consapevole che al posto degli evasori attuerebbe il loro medesimo comportamento .
Il presente lavoro non si pone come analisi di una situazione che vede il Fisco con le armi dell'accertamento spuntate, barcamenarsi tra leggi sterili e criminalizzazioni inutili, ma prende spunto da quelle leggi che hanno confermato questa situazione, toccando una molteplicità di aspetti, fra cui appunto gli Studi di Settore, che al di là delle modifiche concernenti le modalità più concrete di applicazione, hanno visto concludere (meglio sarebbe scrivere “un temporaneo punto di arrivo di”) quella ascesa iniziata con la Finanziaria 2005, con la dissolvenza definitiva di quel diaframma, di quelle ultime barriere formali, affinché essi divenissero uno strumento di controllo massificato.
Da qui l'importanza del tentativo di riassumere il contesto che vede il Contribuente interagire con l'Amministrazione Finanziaria attraverso lo strumento degli Studi di Settore.