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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09182019-153156


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PIERI, ALICE
URN
etd-09182019-153156
Titolo
La vita dentro la morte. Scelte di fine vita nell'ordinamento giuridico e nei servizi socio-sanitari, quali prospettive per l'eutanasia?
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SOCIOLOGIA E MANAGEMENT DEI SERVIZI SOCIALI
Relatori
relatore Prof.ssa Bargelli, Elena
Parole chiave
  • malattia terminale
  • L n. 219/2017
  • hospice
  • fine vita
  • eutanasia
  • cure palliative
  • consenso informato
  • suicidio assistito
  • trattamenti life-saving
Data inizio appello
21/10/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
21/10/2089
Riassunto
Il presente lavoro di tesi si propone di esaminare il fenomeno del fine vita, nei suoi aspetti strutturali e processuali. Il tema controverso del fine vita è emerso, nel dibattito pubblico italiano, soprattutto a seguito di alcune vicende mediatiche che hanno sollevato perplessità e necessità di comprensione, principalmente in campo giuridico, politico, clinico ed etico-filosofico. A colmare il vuoto normativo in tale ambito, causato dall'inerzia del parlamento, è intervenuto recentemente il legislatore con la L n. 219/17, recante “Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento.” La legge, attesa a lungo, è stata accolta da taluni con entusiasmo, scorgendovi un’importante passo in avanti nel riconoscimento e nell'applicazione di quei diritti già affermati a livello giurisprudenziale. Allo stesso tempo, le pratiche del suicidio assistito e dell’eutanasia, sovente affrontate a livello di responsabilità penale, rimangono escluse dall'intervento normativo, inaugurando così nuovi interrogativi. In linea con la prospettiva laica e personalistica della Costituzione, ci chiediamo allora quale debba essere il confine fra liceità e illiceità in quei contesti in cui si debba intervenire con pazienti terminali e affetti da malattia grave e inguaribile e quali siano le risposte assistenziali più adeguate. Ai fini della nostra trattazione, 1) esamineremo le disposizioni contenute nella L. n 219/17, evidenziando i principi fondamentali affermati e gli istituti innovativi introdotti. In seguito, 2) ricostruiremo il sistema dei servizi socio-sanitari intorno alla figura del malato terminale. La sviluppo di tale argomento verrà sostenuto, a livello empirico, dall'esperienza personale di tirocinio svolta all'interno dell’UVM del Co.e.So-SDS di Grosseto; nello specifico, ci focalizzeremo sul movimento delle cure palliative, caratterizzato da una presa in carico globale e multidisciplinare del paziente. In ultima analisi, 3) affronteremo il delicato e discusso tema dell’eutanasia, in un’ottica comparatistica e bioetica, inscrivendo il fenomeno all'interno del quadro normativo europeo e della giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo; tenteremo, infatti, di comprendere quali aperture è possibile scorgere e quali limiti vengono posti alla legalizzazione dell’eutanasia. Ad oggi, nel contesto italiano, le cure palliative risultano essere la risposta assistenziale maggiormente praticabile ed efficace, condivisa sia dal mondo laico che da quello cattolico. Tuttavia, una recente pronuncia della Corte costituzionale, chiamata ad esprimersi sulla legittimità costituzionale dell’art. 580 c.p. (istigazione e aiuto al suicidio) in relazione alla nota vicenda di Marco Cappato, ha aperto uno spiraglio verso la legalizzazione del suicidio medicalmente assistito, raccogliendo consensi e resistenze.
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