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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09172019-122821


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
CAVICCHIA, GIOVANNI
URN
etd-09172019-122821
Titolo
Il contratto di ghost writing tra diritto d'autore e autonomia privata
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof.ssa Navarretta, Emanuela
Parole chiave
  • writer
  • writing
  • paternità intellettuale
  • ghost writer
  • ghost writing
  • diritto d'autore
  • autonomia privata
Data inizio appello
07/10/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
07/10/2089
Riassunto
A mezzo della presente trattazione si è inteso ricostruire la configurazione giuridica del patto di ghost writing a fronte della peculiare rilevanza assunta dal fenomeno nelle congiunture della contemporaneità.
Muovendo dal vaglio prodromico della disciplina in materia di protezione del diritto d'autore delineata dalla legge 22 aprile 1941, n. 633, si è dunque proceduto - tentando di sciogliere le ambiguità definitore e le criticità ricostruttive motivate dalla mancata regolamentazione del fenomeno all'interno del nostro ordinamento - all'individuazione di un archetipico patto di ghost writing - il quale, nella sua conformazione più nota, si sostanzia nell’accordo tra due soggetti finalizzato alla pubblicazione di un’opera dell’ingegno, di cui è autore uno dei contraenti, col nome dell’altro; stante ciò, si è inteso ascrivere alla categoria degli "scrittori fantasma" quegli autori – usualmente professionisti dei rispettivi settori di competenza – che si obbligano a fronte di un corrispettivo a redigere testi scritti o a ideare composizioni musicali la cui paternità sarà attribuita ad altro soggetto, vale a dire il committente della prestazione d'opera intellettuale.
All'uopo si è dovuto rendere conto della difficile compatibilità di una simile ricostruzione con la disciplina del diritto morale d'autore, il quale non può costituire oggetto di atti dispositivi per espressa previsione di legge; dalla ponderazione del sostrato normativo di riferimento promana, pertanto, la necessaria invalidità del patto di ghost writing che si estrinsechi in un'attività redazionistica non accreditata di natura creativa - e non, viceversa, compilativa. Se siano rinvenibili margini di ammissibilità della fattispecie è, invero, questione di stringente attualità, costituendo ad ogni modo il punto nodale dell'intero elaborato.
Si è dunque pervenuti - mediante un iter ermeneutico di matrice privatistica e giuslavoristica - a profilare la potenziale idoneità del genus locatio operis - e peculiarmente del tipo contrattuale della prestazione d'opera intellettuale - a sussumere entro il proprio paradigma la poliedrica fattispecie del ghost writing, tuttavia non escludendo che il patto possa essere ricondotto ad ulteriori tipologie negoziali. L'indagine giuridica si è poi rivolta al vaglio analitico della disciplina dell'invalidità dell'archetipico patto de quo - del quale si è asserita la nullità per illiceità dell'oggetto e della causa - e delle implicazioni giuridico-economiche della correlata declaratoria di invalidità. Infine, nell'ultima parte della trattazione, ci si è rivolti alla considerazione giuridica del rapporto tra il patto di ghost writing e le dirimenti sfide della contemporaneità.
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