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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09172010-175905


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
TULIPANI, ALBERTO
URN
etd-09172010-175905
Titolo
Effetti della modulazione acuta e cronica dei livelli intracellulari di monossido di azoto sulla secrezione insulinica nelle cellule INS-1E
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Natali, Andrea
Parole chiave
  • secrezione insulinica
  • NO
  • ossido nitrico
  • insulina
Data inizio appello
19/10/2010
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
19/10/2050
Riassunto
Nella beta cellula si ritrova espressa costitutivamente la forma neuronale dell’enzima ossido nitrico sintetasi (nNOS), mentre l’espressione della forma inducibile (iNOS) vi può essere provocata da una serie di stimoli dannosi, tra cui l’iperglicemia acuta e cronica. Il ruolo della forma inducibile di ossido nitrico sintetasi a livello pancreatico è noto da tempo essere nocivo, mentre poco si sa sulla funzione della forma neuronale costitutivamente espressa. In condizioni normali la beta cellula produce NO in risposta a uno stimolo glicemico, giacché questo crea le condizioni per l’attivazione dell’enzima nNOS che è calcio-dipendente. Dall’analisi della letteratura emerge un quadro piuttosto confuso sull’argomento, ma sembra prevalere l’idea che la produzione di ossido nitrico possa essere importante fisiologicamente per determinare il picco negativo che tipicamente separa la fase I e la fase II della secrezione insulinica ed in tempi più lunghi per agire da feedback negativo sulla secrezione insulinica come un meccanismo fail-safe. Tuttavia alcuni autori osservano un ruolo rinforzante dell’ossido nitrico sulla secrezione insulinica. Un altro dato che emerge è che la quasi totalità degli studi si è concentrata sul ruolo acuto di NO e su manipolazioni piuttosto estreme, mentre quasi nessuno ha indagato le alterazioni indotte da variazioni modeste e croniche dall’ossido nitrico. Per questo motivo in un modello sperimentale di beta cellula (INS-1E) abbiamo valutato gli effetti sulla secrezione di insulina glucosio dipendente (GIIS, a glucosio 3.3, 11 e 20 mM) della supplementazione intracellulare di NO con HA (hydroxylamine) e gli effetti dell’inibizione della sintesi di NO con L-NAME (N-nitro-L-arginine-methyl ester) in condizioni sia acute (1 ora) che croniche (48 ore). La somministrazione acuta di L-NAME 1 mM è stata in grado di incrementare la GIIS a 3.3, 11 e 20 mM rispettivamente del +53, +40 e +100% (p<0.002 mediante ANOVA). Parallelamente anche la somministrazione cronica di L-NAME 1 mM ha prodotto un risultato paragonabile (+15,+68,+80%, p<0.02) sulla GIIS. La dose più alta di L-NAME (2 mM) era priva di effetto come la somministrazione acuta di 0.4 mM HA (-9, -11, -8%, p=ns), mentre HA 0.8 mM ha ridotto significativamente la GIIS (-23,-15,-49%, p<0.002). La somministrazione cronica di HA, sia 0.4 mM sia 0.8 mM, ha determinato un blando effetto negativo sulla GIIS (-10,-19,-7%, p=ns e -14,-32,-17%, p=0.11). Dato che modesti decrementi di sintesi di NO producono un effetto di potenziamento della GIIS e che una sua maggiore inibizione è priva di effetti e considerato che un eccesso di NO ha un effetto negativo che è dose-dipendente si conclude che basse concentrazioni di NO stimolano mentre alte concentrazioni sono inibitorie per la secrezione di insulina stimolata da glucosio. Gli effetti acuti della manipolazione di NO sono più evidenti e non sono additivi agli eventuali effetti cronici. Si può ipotizzare che se la ridotta biodisponibilità di NO, che si osserva a livello vascolare nel diabete, fosse estesa anche alle cellule beta giustificherebbe l'ipersecrezione insulinica tipica dell'esordio della malattia. Sono necessari esperimenti nell'uomo per verificare questa ipotesi.
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