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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09172009-160325


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
VITA, FEDERICO
URN
etd-09172009-160325
Titolo
Tracciabilità del tartufo bianco delle colline sanminiatesi tramite individuazione di marcatori proteici
Dipartimento
AGRARIA
Corso di studi
BIOTECNOLOGIE VEGETALI E MICROBICHE
Relatori
relatore Alpi, Amedeo
correlatore Prof. Nuti, Marco Paolo
Parole chiave
  • tuber magnatum
  • proteomica
  • tartufo
Data inizio appello
05/10/2009
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
05/10/2049
Riassunto
Il presente lavoro di tesi ha avuto come obiettivo lo studio della variabilità proteomica del tartufo bianco di San Miniato con l’intento di individuare profili proteici caratteristici collegabili alle aree di provenienza. Tale scopo è stato perseguito attraverso l’analisi di 7 campioni di Tuber magnatum Pico provenienti da aree della toscana diverse (Crete Senesi, Montaione, Mugello, Lucca, San Miniato), caratterizzate da una elevata vocazione produttiva; nelle analisi sono stati inseiriti anche i tartufi di Alba, di derivazione piemontese. Tali analisi, sono state basate su campioni raccolti in due annate distinte, nel 2007 e nel 2008.
Nello specifico, i campioni sono stati inizialmente ripuliti da eventuali contaminazioni, polverizzati in azoto liquido ed utilizzati per l’estrazione delle proteine. In seguito, l’estratto proteico ottenuto è stato impiegato per l’ottenimento di gel elettroforetici bidimensionali, utilizzando la colorazione Blu di Coomassie per evidenziare gli spot proteici.
Successivamente, i gel 2D sono stati acquisiti via scanner e le immagini ottenute sono state analizzate mediante l’utilizzo del software Pd-Quest (Biorad Laboratories, versione 7.0.1), realizzando confronti tra coppie di campioni.
In sei dei sette confronti il campione San Miniato rappresenta l’elemento di riferimento, ad eccezione del confronto Alba 1 (pianta simbionte Populus tremula) contro Alba 2 (pianta simbionte Quercus tuber). Per individuare la presenza di eventuali spot di interesse sono stati utilizzati due test, ovvero un test quantitativo, capace di individuare differenze significative nella densità ottica degli spot (>2,0 o <0,5) ed il t-test, capace di fornire una valutazione sulla significatività dei risultati. I risultati finali mostrano la presenza di 25 spot positivi ad entrambi i test in almeno uno dei sette confronti effettuati, 6 dei quali risultano positivi a più di un confronto.
Tali differenze, di tipo quantitativo, si dimostrano costanti nelle due annate analizzate, ad eccezione del campione proveniente da Lucca dove alcuni problemi concernenti la qualità del campione raccolto nel 2007 ne hanno impedito l’analisi.
In ogni caso, tali risultati non sono definitivi, in quanto sono necessarie altre analisi (campioni di Tuber del 2009) per l’eventuale conferma ed ampliamento del lavoro sin qui svolto.
Alle analisi riportate, dovranno poi essere associati studi di spettrometria di massa, volti all’identificazione delle proteine presenti negli spot di interesse.
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