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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09172009-091855


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
BANCHIERI, FRANCESCA ALBERTA
URN
etd-09172009-091855
Titolo
Studio idrostrutturale dell'area del bacino del Rio delle Campore (Comune di Pescaglia, Lucca)
Dipartimento
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corso di studi
SCIENZE GEOLOGICHE
Relatori
relatore Puccinelli, Alberto
relatore Giannecchini, Roberto
controrelatore Dott. D'Amato Avanzi, Giacomo Alfredo
Parole chiave
  • Pescaglia
  • idrostrutture
  • idrogeologia
  • geologia
Data inizio appello
16/10/2009
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
16/10/2049
Riassunto
L’area oggetto di studio è ubicata nella provincia di Lucca, fra i comuni di Pescaglia e Camaiore, ricadendo lungo la valle del Rio delle Campore, in sinistra idrografica del Torrente Pedogna. Lo scopo di questo lavoro di tesi è stato quello di indagare, tramite le metodologie classiche dell’idrogeologia, il sistema acquifero del bacino del Rio delle Campore. Lo studio ha previsto diverse fasi:

 Raccolta cartografia esistente
 Studio fotointerpretativo dell’area
 Rilevamento geologico di campagna alla scala 1:10.000
 Realizzazione carta geologica in scala 1:10.000
 Realizzazione n° 8 sezioni geologiche
 Realizzazione carta idrogeologica in scala 1:10.000
 Realizzazione n° 8 sezioni idrogeologiche
 Elaborazione grafica in ambiente ArcGis della carta geologica e della carta idrogeologica.

Dai rilevamenti eseguiti, è emerso che nell’area indagata affiorano formazioni appartenenti alla Falda Toscana di cui le litologie calcaree sono maggiormente rappresentate. Dal punto di vista strutturale, il rilevamento ha invece evidenziato la presenza di elementi plicativi, con assi il cui sviluppo lineare risulta circa chilometrico e con direzione NW-SE, e tettonici distensivi rappresentati da faglie ad alto angolo, di tipo diretto, con direzione NW-SE e NE-SW. Durante il rilevamento geologico di campagna sono state censite 14 sorgenti di cui è stato possibile ipotizzare la natura genetica. La maggior parte delle emergenze sono state classificate come sorgenti per limite di permeabilità definito.
Dalla realizzazione della carta idrostutturale è emerso che nell’area indagata sono presenti sette potenziali acquiferi, tre acquitardi e due acquicludi:

 Acquifero quaternario corrispondente ai depositi quaternari
 Acquifero superiore 3 corrispondente al membro delle Calcareniti di Montegrossi
 Acquifero superiore 2 corrispondente alla formazione della Maiolica
 Acquifero superiore 1 corrispondente alla formazione del Calcare selcifero della Val di Lima
 Acquifero delle PODa corrispondente alla facies calcarea della formazione dei Calcari e marne a Posidonia
 Acquifero inferiore corrispondente al raggruppamento delle formazione del Calcare selcifero di Limano, del Rosso ammonitico, del Calcare massiccio
 Acquifero del Calcare cavernoso


 Acquitardo superiore corrispondente alla formazione del Macigno
 Acquitardo superiore 2 corrispondente alla formazione dei Diaspri
 Acquitardo inferiore corrispondente alla formazione del Calcare a Rhaetavicula contorta


 Acquicludo superiore 2 corrispondente alla formazione della Scaglia toscana
 Acquicludo superiore 1 corrispondente alla formazione dei Calcari e marne a Posidonia


Le strutture tettoniche, sia plicative che distensive, giocano un ruolo fondamentale sia nella definizione delle geometrie e volumetrie dei vari serbatoi, sia nel condizionamento della direzione del flusso idrico sotterraneo. In particolare gli assi delle strutture anticlinali rappresentano degli spartiacque mentre gli assi delle strutture sinclinali rappresentano assi di drenaggio. Nell’area indagata il flusso idrico sotterraneo è fortemente influenzato dalla presenza della sinclinale del monte Piglione e dall’anticlinale del monte Pescaglino che presentano direzioni degli assi circa NW-SE. Dalla carta geologica ed idrostrutturale si può evidenziare che gli acquiferi dell’area indagata non risultano molto estesi sia per quanto riguarda lo sviluppo areale che lo spessore. Valutando quindi i dati geologici ed idrostrutturali della zona, e i dati di portata delle sorgenti monitorate si può ipotizzare la presenza di acquiferi di limitate potenzialità.
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