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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09152015-142402


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC5
Autore
TEI, MARIANNA
URN
etd-09152015-142402
Titolo
Potenziali fonti occulte del carico di fosforo nelle malattie renali: quale ruolo per i farmaci
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
FARMACIA
Relatori
relatore Dott.ssa D'Alessandro, Claudia
Parole chiave
  • insufficienza renale cronica
  • fosfato
  • farmaci
  • drugs
  • dieta ipoproteica
  • chronic kidney disease
  • low protein diet
  • phosphate
Data inizio appello
07/10/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’insufficienza renale cronica è una malattia ampiamente diffusa e si associa ad aumentato rischio di mortalità. Essa provoca disturbi a carico di tutti gli organi ed apparati, dalle alterazioni metaboliche a quelle cardiovascolari ed osteo-articolari.
La terapia conservativa, basata su una terapia farmacologica e su una terapia nutrizionale, ha come scopo la dilazione del tempo di entrata in dialisi del paziente, nonché una prevenzione nella progressione della patologia, con riscontri anche sulla spesa del sistema sanitario nazionale.
La terapia farmacologica mira soprattutto al controllo della pressione arteriosa, mentre la terapia dietetica ha come caratteristiche generali la riduzione dell’apporto di proteine, fosforo, sodio ed un adeguato apporto calorico, con finalità di prevenzione della malnutrizione.
Il controllo e la restrizione dell’apporto dietetico di proteine e di fosforo costituisce una delle strategie più importanti ed efficaci della gestione clinica e nutrizionale dell’insufficienza renale, fin dai suoi stadi più precoci.
Nell'insufficienza renale cronica, riducendosi la capacità di escrezione renale, si riduce la capacità di eliminare il carico alimentare di fosforo con tendenza ad un bilancio positivo del fosforo, che innesca complessi meccanismi fisiopatologici che portano all'iperparatiroidismo secondario, iperfosforemia e calcificazioni cardiovascolari, con aumento del rischio cardiovascolare.
Il fosforo è presente nella maggior parte degli alimenti, soprattutto quelli a base di proteine animali, ma è anche presente in molti additivi alimentari. Il fosforo degli additivi è particolarmente dannoso perché completamente assorbito e difficilmente riconoscibile, sia per scarsa informazione sia per ragioni normative e legislative. L’inconsapevole consumo di alimenti contenenti additivi a base di fosforo aggrava notevolmente il bilancio di tale elemento nei pazienti con insufficienza renale cronica, rendendo vana la terapia conservativa.
Recentemente è stata ipotizzata un’altra possibile fonte di fosforo: gli eccipienti presenti nei farmaci. Questi, utilizzati spesso come diluenti in compresse e capsule, se assorbibili, possono andare ad aggravare l’onere di fosforo quotidiano di un soggetto con insufficienza renale cronica.
Il nostro studio ha come obiettivo l’esplorazione circa l’uso dei farmaci contenenti sali di fosforo nel ruolo di eccipienti, in particolar modo riguardo i medicinali assunti cronicamente in pazienti nefropatici.
Un’analisi dei farmaci per patologie croniche maggiormente usati nei pazienti con malattia renale cronica è stata eseguita con lo scopo di individuare le specialità medicinali contenenti i diversi tipi sali di fosforo usati come eccipiente, e successivamente redigere un database.
I risultati dimostrano che alcuni farmaci, soprattutto quelli usati per la cura di patologie del metabolismo, dell’apparato gastrointestinale e del sistema cardiovascolare, generalmente prescritti con frequenza ed assunti cronicamente in pazienti nefropatici, contengano fosfato fra gli eccipienti. Tale contenuto di sale di fosforo, se assorbibile, potrebbe aumentare il carico di fosforo giornaliero dei soggetti, ma poiché non sono disponibili informazioni sulla quantità precisa di sali di fosforo presenti nei farmaci ulteriori studi devono essere condotti per valutare adeguatamente l’effetto dei medicinali contenenti fosfato fra gli eccipienti nei pazienti con insufficienza renale cronica e nella popolazione in generale.
Infine viene rivalutato il ruolo del farmacista, che può essere inserito nel team interdisciplinare insieme ad infermieri, nefrologi e dietisti, nella gestione dei pazienti con insufficienza renale cronica.
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