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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09152014-143557


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
CHIARINI, VALENTINA
URN
etd-09152014-143557
Titolo
CREDIT RISK MANAGEMENT. LA GESTIONE DEL RISCHIO DI CREDITO NEL RAPPORTO BANCA-IMPRESA:IL CASO "CASSA DI RISPARMIO DI VOLTERRA S.P.A."
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
MANAGEMENT & CONTROLLO
Relatori
relatore Prof. D'Onza, Giuseppe
Parole chiave
  • CREDIT POLICY
  • CREDIT MANAGER
  • MITIGAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO
  • ANALISI DI BILANCIO
  • RISCHIO DI CREDITO
  • BASILEA II
Data inizio appello
07/10/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
In periodi di crisi economica come quello che stiamo attraversando risulta di rilevante importanza l’attività di gestione crediti, dalla loro nascita fino ad un eventuale recupero dell’insoluto. Questo ha un impatto notevole sul rischio d’impresa, sia sul rischio di credito che su quello di liquidità, cui l’imprese sono sottoposte. Il rischio è parte integrante della gestione aziendale ed è fisiologico, ma deve essere costantemente monitorato affinché non diventi una patologia, in modo tale da tenerlo entro determinati livelli ritenuti accettabili.
Gli strumenti a disposizione delle aziende per procedere in tal senso le mettono in condizione di porsi a riparo da eventuali perdite essendo una sorta di protezione; tali strumenti si rifanno principalmente al concetto di controllo di gestione in cui si tenta di prevedere che cosa può accadere in un futuro più o meno prossimo, vagliando eventuali scenari da cui non si può prescindere. Questo non significa che eventuali situazioni dannose non possano accadere, ma si persegue l’obiettivo di limitarle, limitando i possibili impatti sulla gestione economica, finanziaria e sull’equilibrio monetario dell’azienda.
Oltre al difficile contesto economico, che implica la difficoltà a riscuotere i crediti vantati verso terzi, occorre tenere in considerazione i cambiamenti che stanno avvenendo e che sono avvenuti in campo nazionale e soprattutto internazionale, per ciò che riguarda gli aspetti che regolano il mercato dei capitali, da cui le imprese non possono esimersi.
Le possibili conseguenze non si limitano solo ad un aumento del costo del denaro, ma più in generale alla possibilità di non essere considerati idonei ad usufruire di determinate fonti di finanziamento, indispensabili per la sopravvivenza di un’azienda, se non vengono rispettati determinati parametri, o per meglio dire se non riusciamo ad ottenere un buon rating.
Una corretta gestione del credito implica la riduzione delle situazioni di rischio di mancato incasso e migliora in maniera concreta i dati di bilancio che, sempre di più, incidono sul rating assegnato dagli istituiti bancari.
La valutazione dei crediti commerciali è stata rivisitata non solo per effetto degli accordi sul capitale con Basilea II e Basilea III, ma anche dall’avvento dei principi contabili internazionali.
I crediti commerciali rientrano nella definizione della più ampia categoria degli strumenti finanziari, e come tali, sono soggetti alle regole contabili contenute nello IAS 32 e nello IAS39.
L’applicazione dei nuovi principi contabili, specie per quanto riguarda il loro presunto valore di realizzo, induce le imprese a modificare le logiche seguite nelle attività di recupero delle poste insolute. Diviene quindi indispensabile sia per l’impresa che vuole redigere il bilancio in conformità ai principi contabili internazionali, sia per l’impresa che si vuol vedere attribuito un buon rating dal sistema bancario dotarsi di adeguati strumenti di valutazione sulle gestione dei propri crediti e sul loro tasso di recuperabilità.
Il presente lavoro si prefigge di esaminare tutto ciò che attiene all’area crediti, analizzando innanzitutto i cambiamenti legislativi avvenuti in campo internazionale e nazionale passando poi ad individuare con precisione il significato di rischio di credito, le sue componenti per meglio capire sia su che basi le aziende vengono valutate dai propri finanziatori, sia su che cosa è opportuno soffermarsi a monitorare. Da qui un focus per vedere chi è e quali attività sono poste in essere dal credit manager, le informazioni che può raccogliere per effettuare un’attenta valutazione del portafoglio crediti e per capire quali strategie può adottare affinché il rischio di credito sia tenuto, come dicevamo prima, entro un limite accettabile. Quindi una valutazione sugli strumenti a sua disposizione, sia dal punto di vista gestionale sia economico attraverso un’analisi costi-benefici.
A conclusione ho provveduto ad inserire come “caso aziendale” il processo di affidamento e di attribuzione del rating applicato dalla Cassa di Risparmio di Volterra S.p.A., per meglio comprendere le informazioni utilizzate giungendo,quindi, alla definizione del rating, e di come quest’ultimo influisce sul costo delle fonti di approvvigionamento.

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