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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09152012-083844


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
MANISCO, TIZIANA
URN
etd-09152012-083844
Titolo
L'INTEGRAZIONE DI SCAFFOLD BIFASICI NELLE LESIONI OSTEOCONDRALI DEL GINOCCHIO: VALUTAZIONE CLINICA E STRUMENTALE
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Guido, Giulio
Parole chiave
  • trufit
  • scaffold
  • lesioni cartilaginee
  • osteocondrale
Data inizio appello
16/10/2012
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
16/10/2052
Riassunto
Le lesioni osteocondrali interessano prevalentemente i giovani tra 20 e 35 anni di età, ma non solo, e per tale motivo è molto importante il loro trattamento, soprattutto se si considera che possono progressivamente aumentare di dimensione e determinare osteoartrosi.
Le tecniche di trattamento della cartilagine sono diverse:
• stimolazione midollare (perforazioni, microfratture, “debridement”) che, mediante la formazione iniziale di un coagulo di fibrina con cellule totipotenti, determina la formazione di fibrocartilagine con proprietà meccaniche e biologiche inferiori rispetto alla cartilagine ialina.
• trapianto di innesti osteocondrali omologhi, che prevede una valida banca dei tessuti, ma che è anche associato al rischio di trasmissione di malattie infettive ed è ormai indicato nelle grosse perdite di sostanza.
• trapianto di tessuti autologhi quali i trapianti osteocondrali tipo OATS, che però presentano morbilità nel sito donatore e hanno una limitata disponibilità , oppure come il lembo periostale, che tuttavia presenta un deterioramento clinico a distanza, o infine il trapianto di condrociti che, pur mostrando ottimi risultati a distanza,presenta la necessità di più interventi con ridotta “compliance” del paziente.
I limiti delle varie metodiche finora utilizzate, dipendenti anche dalla morbilità del sito donatore, e l’impulso dell’ingegneria tissutale, stimolato dalla potenzialità delle cellule staminali pluripotenti del midollo osseo in grado di formare cellule altamente specializzate, ha portato negli ultimi anni allo sviluppo di “scaffold” costituiti da polimeri biodegradabili nel tentativo di ottenere cartilagine articolare.
Gli scaffold TruFit Plug, utilizzati nel nostro studio condotto su una corte di 46 pazienti, sono degli impianti cilindrici bifasici sintetici riassorbibili in poligraft costituiti da un materiale poroso brevettato composto principalmente di un copolimero amorfo( acido poli-D-lattico-co-glicolico e solfato di calcio).
La logica degli impianti di scaffold biodegradabili è legato al concetto di sostituzione-rigenerazione: la rigenerazione del tessuto perso a livello della lesione osteocondrale, infatti, può avvenire solo se si crea la possibilità di moltiplicazione di elementi di origine midollare multipotenti.
Dopo il trattamento i pazienti in esame sono stati rivalutati a 6, 24 e 48 mesi con:
• sistema di valutazione clinica del ginocchio Lysholm,
• Rx e RMN volte a valutare il riassorbimento e le caratteristiche morfologiche dell’impianto ( quali stabilità, presenza di eventuale edema subcondrale, ipertrofia ossea e il grado di riempimento dello stesso).
I risultati clinici ottenuti, in termini di ripresa funzionale, sintomatologia specifica e soprattutto status globale del paziente nel breve termine, sono stati sicuramente buoni. I controlli RMN, tuttavia, evidenziano come la degradazione del “plug” avvenga in un tempo molto lungo, soprattutto a livello osteocondrale, nonché avvenga in modo centripeto.
Il Trufit plug utilizzato ha dato buoni risultati soggettivi e clinici e per questo può essere considerato una valida alternativa nei casi di lesione focale di dimensione entro i 25 mm di diametro, rispettando le controindicazioni e unendo l’eventuale trattamento delle lesioni associate.
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