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E’ stato studiato lo “stato dell’arte” dei processi produttivi del vivaismo orticolo focalizzando l’attenzione sulle problematiche generate dalle malerbe nonché dal relativo controllo di tipo convenzionale. E’ stato ampiamente dimostrato che è proprio da questo ultimo aspetto dell’agrotecnica che derivano i maggiori problemi di tipo ambientale dal momento che gli erbicidi sono i fitofarmaci più presenti nelle acque profonde (falda) e di superficie (reti di drenaggio) circostanti. E’ stata poi effettuata una sperimentazione mirata a verificare e quantificare la dinamica di disseminazione delle malerbe in quanto è proprio dalla movimentazione spaziale dei semi che dipende la dinamica di invasività e sopravvivenza di molte specie. Tale ricerca è stata effettuata a Pistoia in quanto questa area dedicata al vivaismo è famosa in tutta Europa ed ha un ruolo determinante nell’economia del suo territorio nel quale è largamente e capillarmente diffusa. Negli ultimi anni è andata ad affermarsi la coltivazione in contenitore, tecnica che non permette interventi di tipo meccanico e quindi legata strettamente all’utilizzo di diserbanti. Il particolare agro-ecosistema che si viene a determinare in contenitore nonché l’utilizzo nel tempo dei medesimi erbicidi hanno portato all’evoluzione di una flora infestante del tutto caratteristica e particolarmente aggressiva. In questo contesto il presente elaborato si è concentrato sulla dinamica delle malerbe in contenitore, in quanto la sua conoscenza è stata reputata la prima strategia di difesa. L’ipotesi sperimentale è stata che le principali modalità di disseminazione siano di tipo abiotico (vento) e biotico (formiche). I risultati ottenuti presso il Ce.Sp.Vi. confermano la prevalenza del primo dei 2 meccanismi mentre per il secondo sono necessarie ulteriori sperimentazioni. In ogni caso è emerso che il sito di accumulo dei semi non è solamente all’interno del contenitore ma anche sui cumuli di substrato in attesa del loro utilizzo. I dati sono stati infine discussi anche alla luce degli ulteriori meccanismi di disseminazione (auto-disseminazione, idrocoria, etc.) in modo da poter impostare ed ottimizzare le misure preventive necessarie per il controllo dell’infestazione.