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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09122017-154223


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
BRACCINI, SIMONA
URN
etd-09122017-154223
Titolo
Differenze di genere nella risposta immunitaria in condizioni di stress: studi preliminari in vitro.
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
CHIMICA E TECNOLOGIA FARMACEUTICHE
Relatori
relatore Dott.ssa Da Pozzo, Eleonora
Parole chiave
  • PBMC
  • ELISA
  • infiammazione
  • differenze di genere
  • cortisolo
  • citochine
  • stress
  • difese immunitarie
  • risposta immunitaria
Data inizio appello
04/10/2017
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
04/10/2087
Riassunto
L’infiammazione fa parte delle difese immunitarie, attuate dal nostro organismo, volte a favorire una risposta protettiva, a seguito di azioni dannose di agenti fisici, chimici e biologici. L’obiettivo finale del sistema immunitario è l'eliminazione della causa primaria del danno cellulare, nonché l'avvio del processo riparativo tissutale. In letteratura è ampiamente documentata la diversa suscettibilità alle infiammazioni in dipendenza del genere di appartenenza: gli uomini sono più suscettibili a contrarre malattie infettive, soprattutto quelle da agenti ambientali, suggerendo l’esistenza di differenze biologiche tra i generi. Anche il cortisolo, un importante modulatore dell’attività immunitaria, mostra un dimorfismo di genere nei suoi livelli fisiologici. Il cortisolo, conosciuto come ormone dello stress, legandosi ai recettori per i glucocorticoidi presenti nelle cellule del sistema immunitario, va a inibire la produzione delle citochine infiammatorie nel tentativo di autolimitare il danno dato dall’attivazione del sistema immunitario e ripristinare le condizioni basali.
Lo scopo del presente lavoro di tesi è stato quello di studiare se le differenze basali nei livelli di cortisolo possano essere in parte responsabili della diversa risposta immunitaria uomo-donna a livello periferico. Pertanto, utilizzando linfomonociti umani isolati da donatori di sesso maschile e femminile, con età, indice di massa corporea ed etnia comparabile, è stata analizzata la risposta immunitaria in stato di stress, esponendo le cellule contemporaneamente a concentrazioni crescenti di cortisolo e ad agenti in grado di attivare la risposta immunitaria. In seguito, attraverso saggi immunoenzimatici e tecniche di RT-PCR, sono state dosate molecole coinvolte nei processi infiammatori. In particolare l’analisi è stata condotta sull’interleuchina 6 (IL-6), una citochina pro-infiammatoria, sull’ interleuchina 10 (IL-10), una citochina anti-infiammatoria, e su altre molecole coinvolte nella risposta all’infiammazione, come il fattore di trascrizione NF-kB, la chinurenina (KYN) e l’enzima indoleamina 2,3-diossigenasi isoforma 1 (IDO-1). Il pathway della KYN si attiva in seguito allo scatenarsi della risposta infiammatoria e all’aumento dell’interferone-gamma (IFN-γ), che a sua volta incrementa la trascrizione genica di IDO-1, enzima responsabile della conversione del triptofano in KYN, anziché in serotonina. Si pensa che tale meccanismo sia alla base sia dei disordini depressivi in seguito a malattie, che alla teoria infiammatoria della depressione. I dati ottenuti sono stati clasterizzati per genere e si è proceduto all’adeguata analisi statistica.
I risultati hanno evidenziato che in ambiente infiammatorio esiste una marcata differenza tra le risposte dei linfomonociti maschili e femminili. Per esempio, in termini di sensibilità al cortisolo, misurata come capacità di inibire la produzione di IL-6, i linfomonociti maschili hanno dimostrato di essere molto più sensibili al cortisolo (InhibC50 maschile= 0,038 ug/ml, InhibitC50 femminile= 0,300 ug/ml). Un dato interessante riguarda anche l’aumento di IL-10, che solo nei maschi segue un andamento dipendente con la concentrazione di cortisolo (IncreasC50 maschile= 0,688 ug/ml; IncreasC50 femminile= ND). Per quanto riguarda l’espressione del fattore di trascrizione NF-kB, si evidenzia una riduzione della sua espressione all’aumentare della concentrazione di cortisolo, in accordo con quanto emerso per i livelli della IL-6.
Anche nel pathway della KYN sono state evidenziate importanti differenze nella risposta dei due modelli. In risposta al solo insulto infiammatorio, i linfomonociti maschili e femminili hanno risposto in maniera opposta, i primi riducendo significativamente i livelli di KYN e i secondi aumentandoli. Inoltre, in condizione infiammatoria, i linfomonociti femminili hanno risposto incrementando ulteriormente i livelli di KYN, mentre quelli maschili hanno mantenuto livelli sotto-basali. Questi risultati sono in accordo con quanto evidenziato dall’analisi dell’espressione genica di IDO-1 sotto condizioni infiammatorie, in quanto la trascrizione di tale enzima è risultata ridotta in modalità concentrazione-dipendente con l’esposizione al cortisolo nei linfomonociti maschili e aumentata in quelli femminili.
In conclusione, nell’ambito del presente lavoro di tesi, sono state studiate e dimostrate differenze biologiche a carico della risposta immunitaria, ascrivibili ai dimorfismi di genere. Tali conoscenze potranno essere efficacemente impiegate nelle future strategie di indagine per lo sviluppo di nuovi farmaci o di principi attivi già noti, e nell’ambito della medicina di genere.
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