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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09112017-180817


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
FERRI, SIMONE
URN
etd-09112017-180817
Titolo
Struttura finanziaria delle imprese e politica dei dividendi in mercati dei capitali imperfetti: modelli teorici e riscontri empirici
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
STRATEGIA, MANAGEMENT E CONTROLLO
Relatori
relatore Prof. Meccheri, Nicola
Parole chiave
  • struttura finanziaria
  • Modigliani-Miller
  • leverage
Data inizio appello
02/10/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il seguente elaborato passa in rassegna i principali modelli teorici riguardanti la struttura finanziaria delle imprese, con l’obiettivo di individuare le variabili che impattano la relazione tra equity e debito, guardando successivamente ai riscontri empirici delle stesse.
La trattazione, in particolare, si sviluppa a partire dai teoremi di Modigliani Miller e dalle loro considerazioni relative all’irrilevanza della struttura finanziaria delle imprese, per poi procedere, attraverso la rimozione di alcune delle ipotesi originali, nell’enunciazione delle teorie successive. A riguardo, oggetto del primo capitolo sono la teoria del trade-off, che contrappone i costi e benefici relativi ad una certa scelta, la pecking order theory, incentrata sulle problematiche di asimmetria informativa, la free cash flow theory, legata ai problemi di agenzia e collegata alle operazioni di leverage buy-out degli anni ’80, e la teoria del ciclo di vita del prodotto, per cui le scelte finanziarie di un’impresa sono dipendenti dalla fase del ciclo di vita dell’impresa e dalle differenti possibilità di accesso al credito.
Nel secondo capitolo invece l’attenzione è sulle tematiche relative all’incompletezza contrattuale e la trattazione verte sull’assegnazione dei diritti residuali di controllo in base al verificarsi di segnali contingenti. In particolare il modello preso in considerazione è quello di Aghion e Bolton, più generico e di conseguenza più ricco di spunti di osservazione, mentre al più tecnico modello di Hart e Moore relativo al ruolo del contratto di debito standard viene riservato un breve paragrafo conclusivo.
La separazione tra i modelli teorici nel primo e secondo capitolo esprime la volontà di distinguere in maniera netta le questioni attinenti all’incompletezza contrattuale e quelle riguardanti l’asimmetria informativa, evitando così di sovrapporre due concetti che talvolta vengono inopportunamente equiparati.
Il terzo capitolo infine prende in esame tre differenti modelli empirici, con l’obiettivo di fornire riscontri pratici sulle tematiche oggetto di discussione. Richiamando lo studio di Rajan e Zingales viene analizzata nel primo paragrafo l’evoluzione del leverage delle imprese, vengono considerate le diverse definizioni dello stesso e sono individuati i fattori aventi un maggiore impatto.
Nel secondo paragrafo viene invece richiamato il modello di Modigliani-Miller ed in particolare il teorema relativo alla politica dei dividendi. La trattazione in questo caso analizza le politiche dei dividendi delle imprese collegandole al differente livello di regolamentazione e di tutele fornite da uno stato.
Il terzo paragrafo, che conclude la trattazione, prende in esame uno studio effettuato su un campione di imprese nel contesto italiano e analizza la struttura finanziaria delle imprese, mettendola in relazione con la strategia di diversificazione, con l‘obiettivo di capire la direzionalità del legame causa-effetto che lega tali variabili.
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