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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09112017-173506


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BIANUCCI, GIUDITTA
URN
etd-09112017-173506
Titolo
Gli autori di violenza nelle relazioni d'intimita e i centri di ascolto per uomini maltrattanti.
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SOCIOLOGIA E POLITICHE SOCIALI
Relatori
relatore Mazza, Roberto
Parole chiave
  • maltrattamenti e abuso
  • violenza intima
Data inizio appello
23/10/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Le relazioni d’intimità, quelle in cui la donna dovrebbe sentirsi più al sicuro, paradossalmente sono le più pericolose per lei. Talvolta la vittima non riesce da sola a sganciarsi dalle catene emotive che la legano al compagno violento ed è proprio per la pericolosità e la strettezza di tali relazioni che in Italia si sono attivati diversi servizi per le vittime di maltrattamenti domestici. Nel nostro paese dal 2006 è previsto dal Dipartimento delle Pari Opportunità un numero telefonico antiviolenza ( il 1522), che offre alla donna un primo soccorso e le informazioni utili su quelli che sono i servizi per lei disponibili sul suo territorio.
La regione Toscana dal 2010 utilizza il “codice rosa” per gli accessi al pronto soccorso di donne che presumibilmente hanno subito violenza domestica. Questo strumento serve agli operatori del pronto soccorso per raccordarsi con gli altri servizi che si occupano di violenza di genere (forze dell’ ordine, servizi sociali e centri antiviolenza). Attraverso questo strumento i medici mettono in moto tutta la rete che si occupa di violenza domestica. Mentre i centri antiviolenza forniscono supporto psicologico, legale e, se necessario, accoglienza, quando il legame con il partner rischia di diventare pericoloso.
La sensibilità delle istituzioni verso le vittime di maltrattamenti nelle relazioni di coppia è maturata negli ultimi anni. Però il problema non è stato affrontato andando al nocciolo della questione: perché l’uomo mette in atto questi comportamenti verso la propria compagna? è possibile lavorare sulla mentalità dell’uomo violento nelle relazioni di coppia?
Le risposte a queste domande in parte le danno i centri d’ascolto per uomini maltrattanti che sono attivi già da anni anche in alcune città italiane. Il primo centro d’ascolto per maltrattanti in Italia è nato a Firenze nel 2009 e oggi se ne contano 29 dislocati in tutta la penisola, sia nelle città più importanti che in centri più piccoli . La concezione di lavorare con il maltrattante però è abbastanza” nuova” nel nostro paese, mentre in alcune realtà, come quella americana, è presente dalla fine degli anni ’70 . I programmi per maltrattanti negli U.S.A sono nati per opera di movimenti pro-femministi. Tali movimenti vedevano il maltrattamento domestico come frutto della cultura patriarcale e discriminatoria (Merzagora Betsos, 2009).
In Italia i movimenti femministi per lungo tempo si sono tenuti alla larga dalla tematica della violenza domestica, convinti che andasse a sottolineare la debolezza femminile, in contrasto con l’emancipazione che volevano auspicare (a cura di Bozzoli, Merelli, Ruggerini, 2014). In parte si può così spiegare l’arretratezza del nostro paese su questa tematica, oltre che con la parzialità legislativa sulla violenza di genere.
Il presupposto su cui si lavora con i programmi per maltrattanti è quello che non basta tutelare le vittime e mettere in guardia le donne su quelli che possono essere dei campanelli d’allarme per futuri comportamenti violenti dei loro congiunti, ma si può e si deve operare su coloro che questi comportamenti mettono in atto. Bisogna agire, senza giudicare il modo di pensare dei maltrattanti, basato su modelli patriarcali che mal si adattano alla crescente indipendenza della donna. La paura di perdere il potere, il controllo e tutti i privilegi che comportano, spinge alcuni uomini ad atti violenti.
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