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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09082015-092138


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MAMMOLITI, ELISA
URN
etd-09082015-092138
Titolo
La "Ferriere-Mollieres Shear Zone" (Massiccio dell'Argentera, Alpi Occidentali): rilevamento, analisi strutturale e cinematica del flusso nella zona di Ferrere (Argentera, CN)
Dipartimento
SCIENZE DELLA TERRA
Corso di studi
SCIENZE E TECNOLOGIE GEOLOGICHE
Relatori
relatore Prof.ssa Montomoli, Chiara
correlatore Prof. Carosi, Rodolfo
Parole chiave
  • vorticità cinematica
  • strain finito
  • rilevamento
  • analisi strutturale
  • zona di taglio
  • Massiccio dell'Argentera
  • Alpi Occidentali
Data inizio appello
25/09/2015
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
25/09/2085
Riassunto
La Ferriere-Mollieres Shear Zone (FMSZ) è una zona di taglio localizzata nel Massiccio Cristallino dell’Argentera (Alpi Occidentali), il più Occidentale dei Massicci Cristallini Esterni. E’ orientata NW-SE e si estende per circa 30 km dall’abitato di Ferriere (CN) fino all’abitato di Mollières (Francia). Questa zona di taglio è interposta tra due complessi migmatitici di alto grado metamorfico entrambi di età varisica, rispettivamente il complesso Gesso-Stura-Vesubie ad Est ed il complesso Tinèe ad Ovest, ed è posta al di sotto delle coperture sedimentarie Permo-Triassiche ed Elvetico-Delfinesi. Lo scopo della tesi è stato quello di cartografare in dettaglio (scala 1:5000) una porzione della zona di taglio di circa 24 km2 di estensione, situata tra i Valloni di Ferrere e di Pontebernardo, e di caratterizzare la cinematica del flusso ad essa associato. Al rilevamento geologico strutturale è stata affiancata l’analisi delle microstrutture e degli indicatori cinematici associati alla zona di taglio. Su campioni opportunatamente selezionati è stato svolto uno studio della vorticità cinematica e delle deformazione finita. L’analisi mesostrutturale ha evidenziato che la FMSZ è una zona di taglio duttile ad alta deformazione, caratterizzata da una foliazione penetrativa con orientazione N110-130, immersione prevalentemente verso NE, e lineazioni mineralogiche inclinate di 20-30° verso NW. La cinematica è prevalentemente destra, con un senso di movimento top verso SW. La deformazione milonitica interessa micascisti a biotite e sillimanite, micascisti a clorite e mica bianca, leucograniti, e le migmatiti dei due complessi adiacenti. All’interno della zona di taglio è stato possibile riconoscere una variazione di deformazione con lo sviluppo di protomiloniti, miloniti, ultramiloniti e filloniti passando dalle zone più esterne alle zone a massima deformazione al nucleo della zona di taglio. Sulla foliazione milonitica è stata riconosciuta la ricristallizzazione sincinematica di sillimanite e biotite. Nei micascisti è presente cristallizzazione di clorite e mica bianca sulla foliazione milonitica. Le coperture sedimentarie Permo-Triassiche giacciono in discordanza stratigrafica al di sopra delle miloniti, ad eccezione di una lente decametrica, interessata dalla milonitizzazione, ed inglobata nei micascisti a clorite e mica bianca milonitici. Ciò ha permesso di ipotizzare età varisiche per l’attivazione della FMSZ, successivamente localmente riattivata in età alpine anche con il coinvolgimento delle quarziti Permo-triassiche.
Al di sopra dei depositi Permo-Triassici, marcati dalla presenza di una breccia tettonica, poggiano i termini della Successione Sedimentaria Elvetico-Delfinese. L’analisi della vorticità cinematica è stata eseguita sia con il metodo PAR (Passchier, 1987) che con il metodo delle Shear bands tipo C’ (Kurz e Northrup, 2008). Entrambi i metodi hanno messo in evidenza la presenza di una forte componente di taglio puro variabile tra il 59-63% e il 59-79%, rispettivamente per il primo e secondo metodo. Le analisi della deformazione finita, effettuate con il metodo di Fry hanno evidenziato un ellissoide di tipo oblato. Combinando i dati di vorticità cinematica e di deformazione finita seguendo Wallis et alii. (1993) è stato stimato un raccorciamento perpendicolare ai limiti della zona di taglio del 20-28% ed un allungamento parallelo ai limiti del 26-39%. I dati raccolti sono in accordo con lo sviluppo della FMSZ in un regime transpressivo dominato da taglio puro, con cinematica destra top verso SW. La sua attivazione potrebbe essere riconducibile all’evento collisionale dell’Orogenesi Varisica, che ha provocato la migmatizzazione dei due complessi (datata a 323±12 Ma, Compagnoni et al., 2010) e la messa in posto dei leucograniti datati a 327±3 Ma (Musumeci e Colombo, 2002). Successivamente alcune porzioni sarebbero state riattivate in età alpina, come mostrato dalle quarziti Permo-Triassiche milonitizzate. In un contesto regionale più ampio la FMSZ potrebbe rappresentare una porzione della East Variscan Shear Zone, una zona di taglio regionale destra top verso SW lunga circa 1500 km, attivatasi dal Carbonifero medio al Permiano, osservata anche negli altri Massicci Cristallini Esterni, nel massiccio dei Mauri, in Corsica e in Sardegna.
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