• Saro-Wiwa
• letteratura e impegno
• Saviano

L’analisi di seguito presentata nasce innanzitutto da una personale urgenza conoscitiva e di approfondimento; l’esigenza, cioè, di comprendere come, in quale misura, con quali meccanismi, delle pagine scritte che vanno a costituire un’opera di letteratura riescano a mettere in pericolo la vita del loro autore.

La ricerca si concentra sulla forza illocutoria e perlocutiva di "Gomorra" e "Sozaboy", inscindibili dall'impegno civile dei rispettivi autori, Roberto Saviano e Ken Saro-Wiwa.

Ho scelto Saviano perché è stato capace, attraverso Gomorra, di riportare prepotentemente la discussione sulla criminalità organizzata sulle pagine dei quotidiani italiani, sugli schermi televisivi, tra i banchi di scuola. Grazie alla sua opera prima siamo tornati a parlare di mafia, non attraverso un’inchiesta o un articolo di giornale, bensì attraverso la letteratura: è questa la ricchezza primaria di un testo come Gomorra.

Ho scelto Saro-Wiwa perché non conoscevo la sua storia prima che Saviano ne parlasse in televisione, e ne sono rimasta colpita. Conoscevo la tragedia del Biafra ma non sapevo che tra coloro che avevano svelato al mondo quegli
orrori c’era uno scrittore e, in particolare, un suo racconto, Sozaboy.

Entrambi i capitoli che costituiscono questa ricerca sono strutturati in modo assai simile: il contesto sociale, politico ed economico delle realtà raccontate dai due scrittori, la loro vita e le loro opere e, infine, un focus sull'opera presa in analisi.