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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09082008-113622


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
MENCARINI, JESSICA
URN
etd-09082008-113622
Titolo
Incidenza delle infezioni nel trapianto di cellule staminali emopoietiche.
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
Relatore Prof. Ceccherini Nelli, Luca
Relatore Dott.ssa Vatteroni, Marialinda
Parole chiave
  • trapianto
  • cellule staminali emopoietiche
  • infezioni
  • batteri
  • virus
  • CMV
Data inizio appello
25/09/2008
Consultabilità
Completa
Riassunto
RIASSUNTO

Introduzione
Il trapianto di cellule staminali ematopoietiche ha la finalità principale di sostituire un sistema linfopoietico non funzionante. Lo scopo viene raggiunto attraverso la distruzione delle cellule neoplastiche grazie a regimi di condizionamento chemio-radioterapici e grazie alla successiva infusione di cellule staminali ematopoietiche, midollari o da sangue periferico, da donatore (trapianto allogenico) o precedentemente prelevate dal paziente (trapianto autologo).
Le tre principali cause di insuccesso sono rappresentate dall’insorgenza di rigetto, dalla Graft versus Host Disease (GvHD) e dalle infezioni. Le complicanze infettive sono causate principalmente dallo stato di immunosoppressione e dalla presenza di GvHD.
In base ai fattori di rischio infettivi è possibile individuare tre fasi: la fase pre-attecchimento, in cui prevalgono le infezioni batteriche, a causa della grave neutropenia e dei fenomeni mucositici; la fase post-attecchimento, in cui l’alterazione della funzionalità linfocitaria predispone all’insorgenza di infezioni virali e la fase tardiva, frequentemente caratterizzata da un’immaturità del sistema immune e dall’insorgenza di riattivazioni di virus erpetici.

Scopo della tesi
Lo scopo della presente tesi è stato quello di valutare i fattori di rischio principali per l’insorgenza di febbre e di infezioni e la loro incidenza nei pazienti sottoposti a trapianto di cellule staminali ematopoietiche.

Materiali e metodi
Il nostro studio ha preso in considerazione 138 procedure di trapianto (99 trapianti autologhi e 39 allogenici) effettuate tra il gennaio 2006 e il dicembre 2007 nel reparto di Ematologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana e il loro relativo follow up, effettuato in regime ambulatoriale per un periodo compreso tra un minimo di 7 e un massimo di 18 mesi.
Durante il ricovero sono stati presi in considerazione gli eventuali episodi febbrili e i microrganismi rilevati (batteri, virus, funghi).
Nel follow up è stata valutata l’insorgenza di infezioni.

Risultati
I pazienti esaminati avevano un’età compresa tra 20 e 74 anni (57,3% maschi, 42,7% femmine); la patologia di più frequente riscontro è stato il mieloma multiplo (48%). 52 trapianti autologhi (su 99) e 15 allogenici (su 39) sono stati effettuati con regime di condizionamento mieloablativo.
I giorni di neutropenia sono stati in media 8,8, con nadir di 118,2 neutrofili/μl.
L’insorgenza di febbre è risultata associata in modo significativo al regime di condizionamento e alla durata della neutropenia.
Durante il ricovero, in presenza di febbre, i microrganismi sono stati rilevati in 50 pazienti su 81 febbrili (62%), in prevalenza Gram positivi. Sono state ottenute emocolture positive in 18 casi, con l’isolamento di 29 microrganismi (65% Gram positivi e 35% Gram negativi).
Indipendentemente dalla presenza di febbre, nella fase pre-attecchimento sono stati isolati in prevalenza batteri Gram positivi (in particolare S.epidermidis), nel 64% nei soggetti sottoposti a trapianto autologo.
Nelle fasi successive la componente virale è diventata predominante, in particolare nel caso di pazienti sottoposti a trapianto allogenico, nei quali più frequentemente è stato possibile riscontrare riattivazioni ricorrenti da CMV.
Nel periodo di osservazione non si sono verificate infezioni fungine sistemiche, mentre in letteratura sono riportate percentuali variabili dal 4% all’11%: ciò è da attribuire probabilmente alla corretta profilassi e alle norme di prevenzione adottate.

Conclusioni
Le infezioni rappresentano una delle complicanze principali dei trapianti di cellule staminali ematopoietiche.
Il nostro studio ha evidenziato come una corretta valutazione del paziente nelle fasi post-trapianto sia fondamentale per prevenire e trattare eventuali infezioni e come le corrette norme di prevenzione possano ridurre l’insorgenza di infezioni.
In particolare la componente batterica è risultata predominante nella prima fase post-trapianto, mentre nelle fasi successive la componente virale ha assunto un ruolo fondamentale: ciò rende necessaria una corretta sorveglianza del paziente trapiantato, non solo nella fase di grave neutropenia, ma anche nelle fasi successive, in cui il sistema immune risulta ancora immaturo per rispondere efficacemente ad eventuali infezioni.
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