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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09072016-103408


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
DI SOMMA, PARIDE MARIA
URN
etd-09072016-103408
Titolo
La valutazione dell'avviamento: l'impairment test
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
BANCA, FINANZA AZIENDALE E MERCATI FINANZIARI
Relatori
relatore Prof.ssa Mariani, Giovanna
Parole chiave
  • avviamento
  • impairment
  • value in use
Data inizio appello
03/10/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il principio contabile internazionale IAS 36 - Impairment of Assets prescrive la procedura volta a verificare l'eventuale perdita di valore subita dalle attività aziendali, per assicurare che esse siano sempre iscritte in bilancio ad un valore non superiore al loro valore recuperabile. L'avviamento ricade nell'ambito di applicazione dello IAS 36 e delle specifiche previsioni sono dettate in funzione della sua atipicità come bene immateriale. L'astrattezza, la mancanza di autonomia, l'impossibilità di una sua negoziazione, non sono che elementi che accompagnano l'incertezza non soltanto di una sua definizione, quanto quella di una sua efficace valutazione. Pertanto, la definizione, la registrazione e la valutazione dell’avviamento rappresentano, un problema controverso che ha sollevato nel tempo questioni sia teoriche che pratiche, per lo più irrisolte.

Sin dalla sua prima iscrizione la valutazione dell'avviamento è strettamente correlata alla valutazione dell'azienda dalla cui acquisizione emerge la possibilità di una sua contabilizzazione, ed anche in sede di sue valutazioni successive, si ripropone un legame con la valutazione d'azienda. Tale legame risulta evidente nel momento in cui per la stima del valore recuperabile si sceglie di adottare il metodo del value in use. Il presente lavoro esplora questo legame, approfondendo l'implementazione del metodo del value in use ai fini della stima del valore recuperabile dell'avviamento.

Come tutte le valutazioni ai fini di bilancio, anche l’impairment test dell’avviamento si differenzia tuttavia dalla tipica valutazione d'azienda in quanto soggetto ad un insieme di regole proprie e stringenti. Sebbene i principi generali dello IAS 36 risultino essere il più delle volte chiari, l’applicazione concreta degli stessi rimane impegnativa e solleva non pochi problemi, ancor di più in seguito all’incertezza frutto della recente congiuntura negativa. Non ultimo, la precisione del test dipende direttamente dal grado di soggettività nelle stime di input e parametri utilizzati per determinare il recoverable amount. La comprensione e l’applicazione del dettato dello IAS 36 richiedono dunque particolare considerazione e cautela.

L’esigenza di raggiungere una corretta valutazione dell’avviamento è imposta dalla circostanza che questa stima influenza direttamente i risultati contabili delle imprese, i principali indicatori di rendimento, e i giudizi di investitori ed esperti. Ciò avviene nella misura in cui l'avviamento, e la sua svalutazione, possono rappresentare una misura idonea a riassumere e a rappresentare il valore economico di un'impresa, e, pertanto, ad orientare le scelte degli investitori. Occorre dunque riflettere sulle logiche e sulle metodologie di valutazione da adottare affinché esse siano non solo conformi ai principi contabili internazionali ma anche coerenti con il fine particolare di questa valutazione. Allo stesso modo è necessario attenzionare le tecniche per la determinazione dei parametri valutativi che troppo spesso sono soggette all'ampia discrezionalità del management. Di fatto, la razionalità del risultato dell’impairment test dipenderà direttamente dalla struttura del processo valutativo alla sua base che dovrà essere quanto più possibile fondato su scelte logiche e dimostrabili.

Il proseguo di questo lavoro approfondirà queste tematiche proprio a partire da un’analisi dell’impianto normativo dello standard e delle particolari scelte compiute dallo IASB, mettendo in luce le sfide che esso pone ai practitioners. L’obiettivo ultimo è quello di cercare di verificare l’idoneità della struttura dell’impairment test a fornire una misura dell’eventuale perdita di valore dell’avviamento. In particolare, la tesi è organizzata nel modo seguente: il capitolo 1 introduce la problematica della valutazione dell’avviamento e la struttura dell’impairment test; il capitolo 2 evidenzia i profili comuni tra la valutazione d’azienda e la valutazione dell’avviamento; il capitolo 3 ripercorre le indicazioni dello IAS 36, dottrina e prassi sul tema, al fine di fornire delle linee guida che consentano di limitare la discrezionalità nel calcolo del value in use ai fini della stima del valore recuperabile del goodwill; infine, sono riportate delle riflessioni conclusive.
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