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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09062019-095412


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MICHELI, CONSUELO
URN
etd-09062019-095412
Titolo
Caratterizzazione di patologie autoimmuni, quali LES e UCTD, tramite marcatori molecolari di danno ossidativo e genomico.
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
BIOLOGIA MOLECOLARE E CELLULARE
Relatori
relatore Prof. Scarpato, Roberto
Parole chiave
  • patologie autoimmuni
  • lupus eritematoso sistemico
  • connettiviti indifferenziate
  • danno genomico
  • double strand breaks (DSBs)
  • danno ossidativo
  • linfociti T
  • apoptosi
  • h2ax
  • systemic lupus erythematosus
  • undifferentiated connective tissue diseases
  • dna damage
  • oxidative stress
  • autoimmune diseases
  • dna repair system
Data inizio appello
23/09/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
23/09/2089
Riassunto
Caratteristiche peculiari del sistema immunitario sono la capacità di riconoscere e, successivamente, reagire contro gli antigeni estranei (non self) al sistema – al fine di eliminarli e prevenire una possibile infezione – e quella di rimanere inerte di fronte agli antigeni self (molecole prodotte dall’organismo stesso). Quest’ultima abilità viene denominata “tolleranza immunologica”; la sua perdita è connessa a una reattività anomala dei linfociti maturi che reagiscono anche contro i self, provocando l’insorgenza di patologie autoimmunitarie. Questo tipo di malattie presenta una prevalenza del 3-5% nella popolazione generale e solitamente è più frequente nel sesso femminile, con un rapporto femmine:maschi che varia da 10:1 a 2:1. Possono coinvolgere uno specifico organo (autoimmuni organo specifiche) o più organi (autoimmuni sistemiche): di quelle sistemiche hanno suscitato interesse le Connettivi Differenziate o Definite (CTD) e le Connettiviti Indifferenziate (UCTD).
Con il primo termine ci si riferisce ad un gruppo di disordini immunitari che vengono classificati come patologie reumatiche sistemiche tra le quali il lupus eritematoso sistemico (LES) e l’artrite reumatoide (AR). Il secondo termine (UCTD), invece, riguarda forme incomplete o iniziali di connettiviti definite che non soddisfano i criteri di classificazione per le CTD ma che potrebbero, con il tempo, diventare tali. Infatti le Connettiviti Indifferenziate potrebbero rimanere stabili per anni, oppure evolvere verso un tipo specifico di Connettivite Definita – frequentemente il LES.
Con il presente lavoro ci si è proposti di valutare il danno ossidativo e genomico nei linfociti T di soggetti affetti da lupus eritematoso sistemico e connettiviti indifferenziate. Il campione in studio era costituito da 86 donne di età compresa tra i 20 e 70 anni, suddivisi in tre classi in base alla loro condizione: soggetti sani (utilizzati come controlli), UCTD e LES. I soggetti affetti dalle due connettiviti sono stati ulteriormente suddivisi in base allo stato di attività della malattia e alla presenza o assenza di un profilo autoanticorpale positivo.
Il danno ossidativo è stato valutato a livello delle membrane cellulari mediante l’utilizzo di un analogo strutturale dei fosfolipidi di membrana, la sonda C11-BODIPY 581/591, che grazie alle sue proprietà fluorescenti permette, intercalandosi nel doppio strato fosfolipidico, di discriminare le cellule ossidate da quelle sane. Il danno al DNA, invece, è stato caratterizzato attraverso l’analisi dei foci γH2AX: grazie a questo saggio è stato possibile non solo quantificare la presenza di Double Strand Breaks (DSBs) spontanei ma anche di valutare le capacità riparative dei sistemi di riparazione specifici per questo tipo di lesioni a seguito del trattamento delle cellule con mitomicina C.
A causa di una riduzione del numero di linfociti osservati e della presenza di cellule apoptotiche è stato necessario eseguire un’analisi volta a stimare la presenza di apoptosi nelle cellule T della popolazione esaminata. Quest’ultima valutazione è stata determinata mediante l’analisi morfologica dei nuclei e confermata poi da un TUNEL assay.
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