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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09052014-161616


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
LITTERIO, SILVIA
URN
etd-09052014-161616
Titolo
Canti carnascialeschi, ballatette e rispetti d'amore, con un testo nenciale, a Firenze tra XV e XVI secolo: una edizione della British Library (quasi) ignota
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
LINGUA E LETTERATURA ITALIANA
Relatori
relatore Prof. Masi, Giorgio
correlatore Prof. Decaria, Alessio
Parole chiave
  • canti carnascialeschi
  • ballate
  • rispetti d'amore continuati
  • Nencia
  • Lorenzo de' Medici
  • Poliziano
  • Matteo Franco
  • Luigi Pulci
  • Bernardo Giambullari
  • British Library
  • incunabolo
  • Bartolomeo de' Libri
  • sine notis
  • contrastampa
  • xilografia
  • morte della Nencia
Data inizio appello
29/09/2014
Consultabilità
Tesi non consultabile
Data di rilascio
29/09/2084
Riassunto
La ricerca si propone di portare a conoscenza della comunità scientifica una stampa conservata alla British Library contenente testi in volgare di Lorenzo il Magnifico, Angelo Poliziano, Luigi Pulci, Bernardo Giambullari e Matteo Franco, presentando quelli ancora inediti in edizione critica commentata.

Le informazioni circa le antiche stampe, siano essi incunaboli o cinquecentine, reperibili tramite i principali cataloghi accessibili anche online (IGI, ISTC, OPAC SBN, GW) sono ancora oggi spesso poco accurate: non soltanto la descrizione bibliografica può essere mendace, ma soprattutto le attribuzioni cronologiche e tipografiche sono spesso obsolete, in quanto fondate su criteri ormai considerati superabili dalla comunità scientifica, primo fra tutti quello haebleriano dei caratteri.

Inoltre, tutt’oggi, un numero non irrilevante di testi in volgare resta privo di edizioni moderne aggiornate, pur trattandosi di autori del calibro di Lorenzo de’ Medici e Luigi Pulci, ai quali si affiancano i nomi, meno noti, di almeno altri due componenti della brigata laurenziana: Bernardo Giambullari e Matteo Franco.

Il problema della datazione della stampa in esame non è assolutamente trascurabile: il libro, catalogato come incunabolo in ISTC, presenta infatti una pagina contrastampata, da me rinvenuta; mi è stato possibile ricondurre la contrastampa ad una cornice usata anche per ornare il frontespizio di una celebre stampa dalla cronologia molto dibattuta. L’attribuzione cronologica e tipografica di tale importantissima stampa merita di essere oggi rimessa in discussione in quanto essa è stata fatta oscillare di circa 30 anni: un torno di tempo decisamente non accettabile per una stampa, contenente alcuni dei più celebri canti carnascialeschi del Magnifico, che andrebbe a collocarsi – insieme con il nostro libro – a ridosso della morte di Lorenzo o dopo il ritorno dei Medici a Firenze, in séguito alla Repubblica soderinana. Un complesso intrico di rapporti – figurativi e testuali – lega questa stampa, non solo alla nostra, ma anche a La compagnia del Mantellaccio con l’aggiunta e alle Ballatette di Lorenzo de’ Medici: ridefinire i rapporti tipografici e cronologici fra queste importanti edizioni costituisce il passo preliminare per l’aggiornamento dell’edizione critica dei testi volgari di Lorenzo e del Pulci (già esistenti) e alla redazione di quelle inesistenti, cioè del Giambullari e del Franco, nonché per l’aggiornamento dei succitati cataloghi.

Sono queste le basi sulle quali ci si è proposti di sviluppare, inserendola nella storia della nostra letteratura rinascimentale o proto-rinascimentale, un’analisi letteraria che superi finalmente la pruderie che ha fino ad oggi impedito la conoscenza, lo studio e addirittura in alcuni casi la pubblicazione, di molti canti carnascialeschi, testimoni privilegiati del fatto che lingua, metro e contenuti venivano consapevolmente sfruttati come strumento politico, dal potere dominante: sia che si tratti dell’epoca di Lorenzo stesso, che di quella dei suoi successori.

Giovamento ne trae altresì la storia della letteratura popolare rispettistica, con un più dettagliato inquadramento delle fonti considerate classiche. A ciò si affianchi la possibilità di approfondire, dal punto di vista linguistico e, ancora una volta, cronologico, la questione nenciale, sopita nelle stanze della critica, ma non risolta.
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