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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09052008-103750


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
GIRO', MARIA ELISABETTA
URN
etd-09052008-103750
Titolo
Incidenza di neoplasie in pazienti con sclerosi multipla trattati con Mitoxantrone.
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
Relatore Prof. Iudice, Alfonso
Parole chiave
  • Sclerosi Multipla
  • Mitoxantrone
  • Neoplasie
Data inizio appello
25/09/2008
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
25/09/2048
Riassunto
Introduzione: Il Mitoxantrone, un derivato sintetico dell’antrachinone, è un agente antineoplastico sintetizzato nel 1979 e sviluppato come analogo del farmaco citotossico doxorubicina.
Il Mitoxantrone venne approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) nel 1987 e da allora trova indicazione per la chemioterapia di diverse forme di tumori.
Nel 2000 il Mitoxantrone venne approvato dalla FDA per il trattamento della SM, indicandolo adeguato nel ridurre la disabilità neurologica e/o la frequenza delle ricadute cliniche in pazienti con forme Secondariamente Progressiva, Progressiva-Recidivante e Recidivante-Remittente in peggioramento, cioè in pazienti in cui lo status neurologico rimane significativamente anormale fra gli attacchi della malattia.
L’uso di questo farmaco negli anni è stato però associato ad un aumentato rischio di sviluppare neoplasie maligne. Il rischio oncogeno del Mitoxantrone sembra essere legato al meccanismo d’azione del farmaco stesso che, intercalandosi nei filamenti degli acidi nucleici, può causare un danno diretto al genoma ed, inibendo la topoisomerasi II, può impedire i meccanismi riparativi del DNA. In particolar modo esso sembra avere un ruolo nella genesi della leucemia mieloide acuta, sebbene con una bassa incidenza. Inoltre, la recente associazione tra l’uso di questo potente immunosoppressore con forme di leucemia diverse da quelle finora descritte, quali la leucemia linfoblastica acuta e la leucemia mieloide cronica, di fatto offre nuovi spunti per ulteriori studi, al fine di valutare e comprendere meglio sia lo spettro di neoplasie, ematologiche e non, correlate all’uso del farmaco, sia il reale rischio che corrono i pazienti con SM iniziando questa terapia.
Obiettivo dello studio: L’ obiettivo del nostro studio è stato quello di esaminare l’incidenza di neoplasie nei pazienti con Sclerosi Multipla che, presso la Clinica Neurologica dell’Università di Pisa, hanno effettuato terapia con Mitoxantrone.
Materiali e Metodi: Lo studio retrospettivo ha preso in esame ventisei pazienti affetti da Sclerosi Multipla, seguiti regolarmente presso il nostro centro, che a partire dal 2001 hanno ricevuto un trattamento con Mitoxantrone. Sono stati vagliati tutti i dati relativi ad ogni paziente tramite la documentazione presente nei nostri ambulatori. Infatti prima dell’inizio della terapia ai pazienti è stata richiesta una serie di esami preliminari: esami bioumorali, comprendenti emocromo con formula leucocitaria e conta assoluta degli elementi cellulari, sottopopolazioni linfocitarie, funzionalità renale, funzionalità epato-biliare, proteine totali e frazioni proteiche; esame delle urine; Rx del torace; elettrocardiogramma, ecocardiogramma, visita cardiologica. Inoltre nel corso del trattamento ai pazienti è stato raccomandato di effettuare nuovamente esami ematici completi e delle urine seriati, almeno una settimana prima della somministrazione del Mitoxantrone e di ripeterli poi a distanza di 7, 15, 30 e 45 giorni dalla stessa, al fine di valutare la risposta al farmaco e monitorare la comparsa di eventuali effetti collaterali. Per tutti i pazienti lo schema terapeutico prevedeva la somministrazione del farmaco in regime di Day Hospital con cadenza trimestrale, per un totale di otto dosi, ripartite nell’arco di tempo di due anni (24 mesi) ed ogni somministrazione forniva un dosaggio di Mitoxantrone di 12 mg/m2 di superficie corporea.
Risultati: All’ inizio del trattamento terapeutico gran parte dei pazienti si trovava nella fase Secondariamente Progressiva della malattia già da un periodo di diversi mesi, se non di alcuni anni.
La proporzione tra i due generi è risultata omogenea, con 14 pazienti di sesso femminile e 12 di sesso maschile. L’età media dei pazienti presi in esame è stata di 48,65 anni (range 32-66 anni), mentre al momento dell’inizio del trattamento con Mitoxantrone si mostrava compresa in un intervallo tra 29 e 61 anni.
La maggior parte dei pazienti ha completato il trattamento con gli otto cicli previsti dallo schema standard, infatti il numero di cicli medi risulta essere di 7,5 , col raggiungimento di una dose cumulatuva totale media di 89,7 mg/m2. Infine i pazienti sono stati seguiti a partire dalla data della prima somministrazione fino a quella dell’ultima visita ambulatoriale, regolarmente programmata sia durante che dopo il periodo di terapia, per un periodo di follow-up medio di 38,2 mesi.
Nel nostro studio non sono stati riscontrati casi di leucemia mieloide acuta, ma a due pazienti è stata diagnosticata una neoplasia, rispettivamente a 20 ed a 54 mesi dalla prima somministrazione del Mitoxantrone. In entrambi i casi il riscontro della patologia neoplastica è stato accidentale, ma sempre conseguente agli stretti controlli eseguiti sui pazienti. Infatti, nel primo caso, sono state le lesioni osteolitiche vertebrali, metastatiche, riscontrate alla RM di controllo a consigliare ulteriori accertamenti, mentre nel secondo caso il segnale di allarme è stato dato dal riscontro occasionale di una sospetta tumefazione solida sottomandibolare sinistra, durante una visita ambulatoriale presso il nostro centro.
Conclusioni: Il presente studio clinico, se pur basato su una ristretta coorte, ha evidenziato come nei pazienti con Sclerosi Multipla l’incidenza di neoplasie in corso di terapia con Mitoxantrone, in un follow-up di sei anni, sia molto bassa. La letteratura non ci viene per ora incontro nell’interpretare questi risultati, in base ad essa infatti le neoplasie riscontrate nei nostri pazienti non sembrerebbero poter avere eziologia iatrogena. Resta quindi da capire se i nostri riscontri siano stati del tutto occasionali o se essi siano da mettere in relazione con la patologia neurologica di fondo.
Per comprendere meglio quali rischi corrono i pazienti con SM utilizzando un farmaco tanto potente come il Mitoxantrone, attenderemo quindi i risultati di più ampi studi su scala nazionale ed internazionale.
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