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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09042019-100851


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
CIOPPA, VITTORIA
URN
etd-09042019-100851
Titolo
La chirurgia ricostruttiva ortopedica con protesi custom-made
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Capanna, Rodolfo
correlatore Dott. Andreani, Lorenzo
Parole chiave
  • protesi
  • ortopedia
  • custom-made
  • chirurgia
Data inizio appello
24/09/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
24/09/2089
Riassunto
Grazie al progresso del trattamento chemioterapico, radioterapico, chirurgico e al miglioramento dell’accuratezza delle indagini strumentali come anche al perfezionamento dei sistemi CAD e della stampa 3D un maggior numero di paziente ortopedici è sottoposto a interventi di chirurgia conservativa che prevedono la resezione tumorale con la successiva ricostruzione. Questa può avvenire con varie metodiche, quella più innovativa è rappresentata dall’utilizzo delle protesi custom-made.
OBIETTIVI: Lo studio si prefigge lo scopo di confrontare i dati raccolti dall’esperienza presso AOUP e i risultati disponibili pubblicati in letteratura ottenuti nel trattamento di patologie analoghe mediante l’uso di impianti custom-made e altre metodiche per verificarne l’efficacia e l’efficienza.
MATERIALE E METODI: Nella trattazione, sono stati inclusi pazienti affetti da patologie oncologiche e metallosi con caratteristiche che presentavano indicazione all’utilizzo di questa tipologia di protesi in Ti-6Al-4V per un totale di 17, raggruppati e analizzati per distretti. Dopo l’intervento ricostruttivo, i pazienti sono stati seguiti con un follow-up della durata minima di 3 mesi durante e al termine del quale sono stati valutati i seguenti parametri indicatori/descrittori: la presenza di complicanze intraoperatorie e post-operatorie, il risultato funzionale (sotto forma di punteggio MSTS) e il risultato oncologico qualora richiesto.
RISULTATI: Per gli 11 pazienti sottoposti a intervento per lesione a livello del bacino è stato riportato un MSTS medio di 80% e un tasso di complicanze (recidiva locale, infezione e lussazione) del 36,4% e il risultato oncologico ottenuto è stato del 57% NED, 29% AWD e 14% DOD.
Per i 4 pazienti con lesioni a livello della scapola è riportato un MSTS medio di 77,5% e le complicanze hanno interessato il 25% (lussazione e deiscenza superficiale della ferita) dei casi e tutti i pazienti non manifestano segni di malattia al termine del follow-up.
Per il paziente con lesione localizzata all’omero distale è stato registrato l’MSTS del 73,3% con assenza di complicanze e segni di malattia al termine del follow-up.
Il paziente con lesione vertebrale ha ottenuto buoni risultati funzionali in seguito all’intervento, non sono stati evidenziati complicanze né segni di malattia al termine del follow-up.
CONClUSIONI: Il confronto che è stato fatto ha evidenziato risultati rilevanti e incoraggianti in generale, sia per quanto riguarda la metodica chirurgica adottata che per il trend dell’Unità Operativa Pisana contribuendo a confermare la struttura ospedaliera Pisana come ospedale di alto livello, centro di eccellenza e punto di riferimento per il Sistema Sanitario Nazionale.
Risulta dunque che la ricostruzione tramite utilizzo di impianti custom-made evidenzia nella maggioranza dei casi la sua superiorità sulle altre metodiche e indiscutibili vantaggi per i pazienti sottoposti all’intervento dimostrandosi quindi sicura, possibile e garanzia di buoni risultati funzionali. Tutti gli interventi effettuati presso l’Unità Operativa dell’AOUP si collocano su livelli alti per la maggior parte degli indicatori.
Le criticità riscontrate nello studio sono state varie: il limitato numero di pazienti presi in esame, la sua eterogeneità delle condizioni e il breve follow-up non consentono di formulare un’analisi di certa potenza statistica. Inoltre l’assenza di un protocollo unico di archiviazione delle procedure e delle caratteristiche dei pazienti secondo indicatori definiti e condivisi dall’intera comunità scientifica rende difficile il confronto tra i risultati e la sistematizzazione delle informazioni.
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