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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09042018-222625


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
LORENZINI, LUCA
URN
etd-09042018-222625
Titolo
Approccio multidisciplinare allo studio della pianura Apuo-Versiliese (Toscana nord-occidentale). Criticita e potenzialita di un'area chiave per lo studio del Quaternario.
Dipartimento
SCIENZE DELLA TERRA
Corso di studi
SCIENZE E TECNOLOGIE GEOLOGICHE
Relatori
relatore Prof.ssa Bini, Monica
correlatore Prof. Giannecchini, Roberto
controrelatore Dott. Galanti, Yuri
Parole chiave
  • GIS
  • Lago di Porta
  • geoarcheologia
  • variazioni livello del mare
  • Versilia
  • Olocene
  • carotaggi
  • eventi alluvionali
Data inizio appello
21/09/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
21/09/2088
Riassunto
Le pianure costiere rivestono una particolare importanza per il loro potenziale economico, con ricadute sia sul piano sociale che su quello ambientale. Tuttavia, l’elevata antropizzazione che spesso caratterizza queste aree, unita alla complessità della loro evoluzione geomorfologica, che vede la stretta interazione tra processi fluviali e costieri, rende spesso difficoltosa la comprensione della loro evoluzione. In questo quadro, la pianura della Versilia ha rivestito storicamente un ruolo chiave per lo studio del Quaternario. Qui infatti Blanc (1937) definì il locus typicus Versiliano. Da allora sono molte le ricerche che hanno interessato da vari punti di vista quest’area, ma permangono ancora punti da chiarire al fine di comprendere appieno le dinamiche che hanno portato all’attuale assetto del territorio.
Il lavoro di Tesi si inserisce in questo quadro. Attraverso un approccio multidisciplinare, si evidenziano alcune potenzialità e criticità del territorio versiliese che potrebbero essere oggetto di approfondimenti futuri. In particolare è stata posta l’attenzione sulla ricerca di eventi alluvionali antichi mediante osservazioni stratigrafiche, l’evoluzione di un’area chiave quale il Lago di Porta, la precisa localizzazione di siti archeologici che consentono di ricostruire la storia del popolamento.
La prima fase di questo lavoro di tesi è stata caratterizzata dalla ricerca di carte storiche, a partire da quelle realizzate nel XVII secolo, e di ortofotocarte dalle quali, oltre ad un quadro geomorfologico generale, è stata ricavata la variazione di estensione dello specchio d’acqua del Lago di Porta in tempi storici.
La seconda fase ha riguardato la realizzazione di una banca dati di sondaggi geognostici, realizzata tramite il programma Qgis, che ha consentito di creare un database georiferito facilmente aggiornabile e modificabile.
Successivamente, integrando dati geomorfologici, geoarcheologici e stratigrafici sono stati individuati i siti per effettuare alcuni carotaggi. In particolare sono stati realizzati quattro sondaggi con lo strumento Vibracorer Cobra, dei quali due nella zona del Lago di Massaciuccoli (presso il sito archeologico di San Rocchino) e due presso il Lago di Porta. Di essi sono stati rappresentati e analizzati i rispettivi log stratigrafici. Contestualmente, sono stati raccolti 35 campioni per le analisi granulometriche e microscopiche e 6 campioni di materia organica per datazioni radiometriche.
I principali risultati della Tesi sono stati l’individuazione e la datazione di eventi alluvionali antichi documentati nei dati di sottosuolo di uno dei due carotaggi effettuati nei pressi del Lago di Porta. Questo risultato è un primo passo nella direzione dell’integrazione tra dati alluvionali storici e dati più antichi al fine di pervenire ad un quadro più ampio della dinamica degli eventi estremi in Versilia, notoriamente esposta ad eventi alluvionali importanti. E’stata inoltre ricostruita la variazione areale dell’estensione del Lago di Porta negli ultimi secoli. Infine, i carotaggi effettuati nella zona di Massaciuccoli, che avevano lo scopo di studiare nel dettaglio l’ambiente in cui si collocava del sito archeologico di San Rocchino, uno dei più antichi della pianura costiera apuo-versiliese, hanno invece messo in luce le problematiche di localizzazione di siti archeologici scavati negli anni ’60 -’70 del secolo scorso, che sono la maggior parte di quelli presenti in Versilia, evidenziando così il rischio di una possibile perdita di conoscenze e di patrimonio culturale.
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