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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09042013-175245


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
BARSOTTI, SARA
URN
etd-09042013-175245
Titolo
La mielofibrosi nell’era degli inibitori di JAK2: efficacia ed aspetti molecolari della terapia con Ruxolitinib.
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Galimberti, Sara
correlatore Prof. Petrini, Mario
Parole chiave
  • Ruxolitinib
  • mielofibrosi
  • neoplasie mieloproliferative croniche
  • JAK2
  • miRNA
  • Comfort
Data inizio appello
24/09/2013
Consultabilità
Completa
Riassunto
La mielofibrosi è una neoplasia mieloproliferativa cronica caratterizzata da variabile fibrosi midollare, presenza nel sangue periferico di elementi immaturi della linea granulocitaria ed eritroblastica, evidente anisopoichilocitosi ed emopoiesi extramidollare, con associata epatosplenomegalia. Esistono forme di mielofibrosi primitiva (MFI) e mielofibrosi secondaria ad altre neoplasie mieloproliferative croniche, quali la policitemia vera (MF-post-PV) e la trombocitemia essenziale (MF post-TE).
Recentemente è stato identificato giocare un ruolo importante nella patogenesi della MF il gene JAK2, la cui mutazione in posizione V617F ne provoca una costante iperattivazione. A seguito di tale scoperta, è stato messo a punto Ruxolitinib, farmaco capace di inibire JAK1 e 2, attualmente in indicazione negli U.S.A. ed in Europa per il trattamento della mielofibrosi.
I nostri obiettivi sono stati: 1) confronto dei dati sulla sicurezza e tossicità del farmaco ruxolitinib (INC424) somministrato all’interno dello studio in aperto, multicentrico, di accesso allargato CINC424A2401 a pazienti con mielofibrosi primaria e secondaria seguiti presso la UO Ematologia di Pisa, con i risultati degli studi COMFORT I e COMFORT II (i trials che hanno portato all'approvazione di ruxolitinib); 2) studio dei profili di espressione dei miRNA negli stessi pazienti di cui sopra con l'intento di investigarne la funzione in relazione ai geni targets.
Dai dati raccolti è emerso che i risultati ottenuti dai 14 pazienti in trattamento con Ruxolitinib, seguiti presso UO Ematologia di Pisa, sono per la maggior parte sovrapponibili a quelli degli studi COMFORT. In particolar modo possiamo affermare che la diminuzione della splenomegalia, così come dei sintomi sistemici, è stata, in media, del 32,3% vs il 35% dei risultati degli studi COMFORT. Per quanto riguarda lo studio dei profili di espressione dei miRNA, effettuato su 4 dei 14 pazienti in trattamento con Ruxolitinib, è emerso che 9 miRNA risultano significativamente deregolati nella mielofibrosi, attribuendo ad essi un possibile ruolo di biomarkers all’interno della terapia farmacologica con anti-JAK2.
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