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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09032017-220137


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
FERRUCCI, MADI
URN
etd-09032017-220137
Titolo
Heidegger e il giovane Marcuse: una lettura heideggeriana di Hegel attraverso Aristotele.
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
FILOSOFIA E FORME DEL SAPERE
Relatori
relatore Prof. Fabris, Adriano
Parole chiave
  • Heidegger Marcuse movimento enérgeia
Data inizio appello
25/09/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Con il presente lavoro si è tentato di dimostrare l'influsso della filosofia di Heidegger sul pensiero giovanile di Marcus1, con particolare riferimento alla ricezione di Marcuse del corso del '31 su Metafisica Theta nella sua dissertazione su Hegel. Per poter dimostrare questa relazione con precisione, nella prima sezione di questo lavoro, ci siamo concentrati sulla ricostruzione attraverso i corsi degli anni Venti della genesi dei principali concetti presenti nel seminario del '31. Si è tentato in primo luogo di delineare il contesto del dibattito filosofico che conduce Heidegger a rivolgersi allo studio dei testi aristotelici e in tal senso abbiamo cercato di inquadrare il ruolo del pensiero di Dilthey nell'elaborazione della nozione heideggeriana di Vita in rapporto alla struttura dell'intenzionalità husserliana. Successivamente abbiamo individuato il filo conduttore della nostra analisi nella nozione di motilità (Bewegtheit) e movimento, traduzione appunto del termine aristotelico kìnesis, che in questi anni risulta per Heidegger il carattere d'essere fondamentale degli enti e della fatticità dell'esserci. Infine abbiamo mostrato come questo generico carattere di movimento, a partire dal corso sui Concetti fondamentali della filosofia aristotelica del 1924, venga trasformato a livello ontologico nella dialettica tra dynamis ed enèrgeia. In riferimento all'esserci tale carattere di motilità assumerà invece le caratteristiche della Befindlichkeit o situazione emotiva, la quale “muove” e struttura ogni sua forma di relazione e conoscenza del mondo. La funzione positiva della nozione di movimento presente nel 1924, risulterà invece fortemente riconsiderata nel corso sui Concetti fondamentali della filosofia antica, al punto che la dialettica di dynamis ed enèrgeia sarà completamente appiattita alla logica “produttiva” della téchne. Viceversa, In Essere e Tempo questa duplice interpretazione della nozione di movimento e di Befindlichket, verrà declinata negativamente in riferimento al mondo quotidiano, e sarà invece riscoperta nella sua originarietà, attraverso l'emozione “autentica” dell'angoscia, che scuote l'esserci e gli permette di comprendersi nella sua temporalità. In seguito, nell'analisi del corso del '31 seguito da Marcuse, la nozione di essere come movimento al di là di ogni sua possibile entificazione, sembra voler risolvere senza successo il problema dell'essere a fondamento della storicità, che Heidegger aveva lasciato aperto Essere e tempo. A tale problema Marcuse tenterà di dare risposta nella sua dissertazione su Hegel. Egli tenta di riabilitare la filosofia di Hegel, condannata come metafisica dal maestro, attraverso l'utilizzo della nozione di motilità ed enérgeia, per mostrane l'intima concretezza dell'ontologia hegeliana, la quale riuscirebbe a rompere il dualismo cartesiano di soggetto e oggetto per tornare all'unità della vita. Successivamente abbiamo descritto il ruolo, che secondo Marcuse, avrebbe il desiderio all'interno della dialettica hegeliana, e che ci sembra mutuato proprio dalla descrizione heideggeriana del pàthos della paura. In secondo luogo particolare rilievo è stato dato all'interpretazione di Marcuse del momento negativo della dialettica, quale traduzione del concetto di stéresis aristotelica individuato da Heidegger nei suoi corsi. Pàthe e negatività, situazione emotiva e nulla risultano, proprio come in Heidegger, il vero motore sul piano ontologico e individuale verso l'autenticità della vita. Nel capitolo finale abbiamo tentato di elaborare il ruolo del testo di Lukàcs Storia e coscienza di classe nei primi scritti marcusiani tra il '28 e il 30 e abbiamo infine descritto l'approdo di Marcuse ai Manoscritti economico filosofici di Marx. In un capitolo di appendice si è poi cercato di mostrare sommariamente gli sviluppi di questa impostazione ontologica derivata da Heidegger, nella rivalutazione di Hegel in Ragione e rivoluzione e nella ricezione della psicanalisi del secondo Marcuse. Pensiamo infatti che l'attenzione per la negatività della ragione presente in Ragione e rivoluzione e la fiducia nell'eros quali strumenti di emancipazione e movimento, siano la traduzione in chiave dialettica delle nozione di stéresis, pàthos enérgeia trattati Heidegger. Il fine infatti di questa tesi, sarebbe quello di aprire la possibilità di un'indagine del rapporto e dell'influenza della fenomneologia e della filosofia di Heiedgger anche nel secondo Marcuse. Ci sembra infatti che la base fenomenologica heideggeriana della filosofia di Marcuse sia la causa principale della grande attenzione da lui dedicata al fenomeno del piacere e all'eros come possibilità di salvezza individuale prima che sociale. Lo sviluppo di questo impatto tardo della ricezione heideggeriana è però solo accennato, nella speranza poter proseguire l'indagine in un lavoro più ampio.
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