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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09032014-151244


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
SECHI, ANDREA
URN
etd-09032014-151244
Titolo
VALUTAZIONE DELLA RISPOSTA ALLA TERAPIA CON BEVACIZUMAB IN PAZIENTI CON RECIDIVA DI GLIOBLASTOMA MEDIANTE BIOMARKER RADIOLOGICI
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Cosottini, Mirco
Parole chiave
  • glioblastoma
  • biomarker
  • risposta
Data inizio appello
23/09/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
Introduzione: il bevacizumab si sta affermando come un nuovo farmaco per la recidiva di glioblastoma multiforme, tuttavia solo parte dei pazienti sembra trarne beneficio, in termini di qualità di vita e di sopravvivenza libera da malattia. È dunque di estrema importanza riuscire a discriminare quali siano i pazienti che possano giovare maggiormente di questa terapia, sviluppando i minori effetti collaterali.

Scopo: l’obiettivo è stato studiare mediante tecniche di Risonanza Magnetica (RM) convenzionale e non convenzionale dei criteri di predicibilità della risposta che possano orientare il clinico nella scelta del trattamento con bevacizumab.

Metodi: Sono stati selezionati retrospettivamente 24 pazienti con diagnosi istologica di glioblastoma, che fossero stati sottoposti a esame RM convenzionale e non convenzionale al momento della recidiva e successivamente dopo l’inizio di terapia con bevacizumab. Sulla base della RM convenzionale, è stato espresso un giudizio neuroradiologico relativo alla lesione neoplastica, unitamente a una valutazione del quadro radiologico generale.
Le tecniche non convenzionali sono consistite in acquisizioni DWI (Diffusion Weighted Imaging); e PWI (Perfusion Weighted Imaging) (quest’ultime solo in 14 Pazienti). Il rCBV (Cerebral Blood Volume) e i valori di ADC (Apparent Diffusion Coefficient) sono stati misurati a livello delle regioni rispettivamente di massima perfusione e diffusività delle lesioni al tempo della recidiva; le successive misurazioni sono state effettuate nella stessa regione esaminata in precedenza.
Risultati: L’ADC misurato all’esame RM antecedente l’inizio della terapia di seconda linea (Tempo 0, T0), e la variazione percentuale dell’ADC nell’intervallo intercorso tra il T0 e il primo esame di follow-up dopo l’inizio della terapia con bevacizumab (Tempo 1, T1), sono risultati utili biomarker in grado di stratificare i pazienti sulla base della sopravvivenza globale (Overall Survival, OS), calcolata dal momento della recidiva. In ugual modo anche il rCBV al T1e la sua variazione percentuale tra T0 e T1 si sono rivelati parametri predittivi di OS. La maggiore accuratezza diagnostica si è riscontrata combinando le variazioni percentuali dell’ADC e rCBV che, se concordi, consentono di predire la risposta alla terapia con bevacizumab nel 100% dei casi in esame.

Conclusioni: Le tecniche di RM non convenzionale PWI e DWI si sono dimostrate efficaci nel formulare un giudizio prognostico e nel predire la risposta in pazienti con recidiva di glioblastoma.
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