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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09032014-102332


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
ABBATE, ANTONIO
URN
etd-09032014-102332
Titolo
Cava d'Ispica: (1905-2010) oltre cento anni di studi.
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
ARCHEOLOGIA
Relatori
relatore Prof. Paoletti, Maurizio
Parole chiave
  • iblei
  • valle
  • habitat rupestre
  • gran tour
  • catacombe
  • epigrafi
Data inizio appello
29/09/2014
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
29/09/2084
Riassunto
Il presente lavoro si propone di ricostruire in quadro sintetico ma bibliograficamente aggiornato gli studi su Cava d’Ispica. La scelta del titolo dell’opera riflette il periodo (1905-2011) di studi scientifici riguardanti principalmente l’aspetto archeologico.
Nel primo capitolo sono evidenziati gli aspetti generali di Cava d’Ispica; dalle caratteristiche ambientali e paesaggistiche all’analisi generale degli aspetti abitativi dalla preistoria al periodo tardo-antico. Altro aspetto analizzato sarà quello topografico in connessione con i percorsi iblei e i viaggiatori italiani e stranieri. L’ultimo paragrafo relativo al primo capitolo si occuperà della storia della ricerca archeologica a Cava d’Ispica.
Il secondo capitolo verte sulla topografia della Cava d’Ispica e si propone di elencare ordinatamente tutti i siti archeologici della Cava; il capitolo sarà diviso in due parti. Una prima parte sarà dedicata ai siti tardo-antichi dell’attuale Ispica con tutte le evidenze archeologiche connesse mentre la seconda parte vede un elencodei siti dell’antica età del bronzo caratterizzanti il territorio modicano.
Nel terzo capitolo verranno analizzate nei minimi particolari villaggi e necropoli rupestri preistoriche, chiese e villaggi rupestri insieme al fenomeno dell’habitat rupestre ispicese con annessi la planimetria del sito, i dati di scavo e i ritrovamenti.
Il quarto capitolo tratterà invece di cimiteri e chiese cristiane; tra questi ricordiamo le Grotte Cadute, la catacomba della Larderia, gli ipogei del Camposanto, la chiesa di S. Pancrati, la chiesa di S. Isidoro.
Nel quinto e ultimo capitolo ci si occuperà delle grotte della testata sud di Cava d’Ispica; si tratta di chiesette e di qualche necropoli del territorio.
Negli ultimi vent’anni dell’ottocento la Cava d’Ispica è stata esplorata molto superficialmente mentre nel 1905 con l’archeologo Paolo Orsi inizia una nuova fase di studi sistematici che mira a definire cronologicamente i siti esplorati; ulteriori visite a Cava Ispica saranno effettuate dal grande archeologo nel 1912 e nel 1930 e contribuiranno alla creazione di una consapevolezza storica circa il patrimonio in esame a livello regionale, provinciale e locale nelle istituzioni cosi come (anche se superficialmente) nella cittadinanza.
L’attività della Sovrintendenza ai Beni Culturali di Ragusa, dalla seconda metà del novecento a oggi, è stata fondamentale sia nella ricerca che nella salvaguardia del territorio qui analizzato mentre per quanto riguarda la fruizione del sito molto resta ancora da migliorare nella gestione dei siti archeologici;Per quanto concerne invece l’aspetto prettamente scientifico è necessario riconoscere alla Sovrintendenza di Ragusa un ruolo primario nella continua conoscenza dei luoghi e nell’aggiornamento costante che si perpetua per merito della professionalità e competenza dei funzionari di questo ente. Nelle mie ricerche fondamentali sono state le opere del prof. Di Stefano, della Dott.ssa Sammito e del Dott. Rizzone che negli ultimi trent’anni hanno riempito la bibliografia di Cava d’Ispica e permesso un’ampia conoscenza di quasi tutta l’area in esame.
Il lungo lavoro di ricerca, analisi di alcuni siti e reperti ha come obiettivo finale la sistemazione in un unico volume dell’insieme dei dati più significativi della Cava d’Ispica nell’ottica di una continua valorizzazione del territorio e nella speranza di creare una coscienza civile che diventi l’anima dello sviluppo anche economico del territorio per mezzo della cultura.
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