Tesi etd-09032012-111440 |
Link copiato negli appunti
Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
GRASSO, IRENE
URN
etd-09032012-111440
Titolo
La comunicazione interculturale: analisi critica di un'esperienza sul campo
Dipartimento
INTERFACOLTA'
Corso di studi
SISTEMI E PROGETTI DI COMUNICAZIONE
Relatori
relatore Prof. Corrieri, Fulvio
correlatore Dott.ssa Silvino, Serena
correlatore Dott.ssa Silvino, Serena
Parole chiave
- CTP
- educazione interculturale
- integrazione
- intercultura
- Istat
- l2
- mediatore
- mediazione linguistico-culturale
- MIUR
- multicultura
- OSP
- Pisa
- USP
Data inizio appello
24/09/2012
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
24/09/2052
Riassunto
È ormai un dato di fatto la presenza di bambini e ragazzi stranieri nel nostro Paese, si può affermare quindi che la nostra scuola, e la nostra società, sono strutturalmente connotate in senso multiculturale. Ne consegue l’importanza sia di orientare l’agire educativo verso un approccio di tipo interculturale, che ponga attenzione sia all’insieme che alla specificità delle culture dei ragazzi stranieri, che di mettere in campo risorse, professionalità specifiche e competenze.
Il presente elaborato intende indagare il fenomeno immigratorio nel nostro Paese ed in particolare nella Provincia e nel Comune di Pisa, mettendo in evidenza l’effettiva esigenza di attuare nel contesto scolastico la pratica della mediazione culturale, intesa come dimensione fondamentale dell’educazione interculturale, in modo da favorire la comunicazione tra culture diverse e la loro integrazione sociale.
La scuola diventa, quindi, luogo privilegiato di mediazione culturale i cui effetti educativi si distendono nel corso del tempo e si prolungano attraverso le generazioni. È necessario creare una rete sinergica che coinvolga non solo l’istituzione scolastica, ma il territorio, le famiglie italiane e straniere, gli alunni stessi. Tutte queste figure possono svolgere la loro piccola parte di mediazione. Solo così si può favorire un cambiamento nell’organizzazione della scuola: caratterizzato da nuove forme di educazione e convivenza sociale e culturale. Se manca questo tipo di orientamento, se manca un’armonica sinergia tra le parti, la figura professionale del mediatore rischia di essere inefficiente e di non giungere al cambiamento richiesto dall’attuale società multiculturale. L’educazione interculturale perciò non è finalizzata solamente a rimuovere le condizioni di svantaggio degli studenti stranieri ma vuole educare alla cittadinanza. Ne consegue che sia il personale scolastico che le figure professionali dei mediatori culturali, proprio per la loro delicata funzione inerente la formazione dei bambini/ragazzi debbano ricevere un’adeguata e continua formazione.
Queste riflessioni emergono dall’analisi dei dati relativi agli immigrati e ai minori stranieri nel nostro territorio, dalle considerazioni sulla figura del mediatore e della documentazione relativa ad un progetto chiamato “Scuola e Immigrazione: per un’azione di sistema”, realizzato dal Comune di Pisa.
Il presente elaborato intende indagare il fenomeno immigratorio nel nostro Paese ed in particolare nella Provincia e nel Comune di Pisa, mettendo in evidenza l’effettiva esigenza di attuare nel contesto scolastico la pratica della mediazione culturale, intesa come dimensione fondamentale dell’educazione interculturale, in modo da favorire la comunicazione tra culture diverse e la loro integrazione sociale.
La scuola diventa, quindi, luogo privilegiato di mediazione culturale i cui effetti educativi si distendono nel corso del tempo e si prolungano attraverso le generazioni. È necessario creare una rete sinergica che coinvolga non solo l’istituzione scolastica, ma il territorio, le famiglie italiane e straniere, gli alunni stessi. Tutte queste figure possono svolgere la loro piccola parte di mediazione. Solo così si può favorire un cambiamento nell’organizzazione della scuola: caratterizzato da nuove forme di educazione e convivenza sociale e culturale. Se manca questo tipo di orientamento, se manca un’armonica sinergia tra le parti, la figura professionale del mediatore rischia di essere inefficiente e di non giungere al cambiamento richiesto dall’attuale società multiculturale. L’educazione interculturale perciò non è finalizzata solamente a rimuovere le condizioni di svantaggio degli studenti stranieri ma vuole educare alla cittadinanza. Ne consegue che sia il personale scolastico che le figure professionali dei mediatori culturali, proprio per la loro delicata funzione inerente la formazione dei bambini/ragazzi debbano ricevere un’adeguata e continua formazione.
Queste riflessioni emergono dall’analisi dei dati relativi agli immigrati e ai minori stranieri nel nostro territorio, dalle considerazioni sulla figura del mediatore e della documentazione relativa ad un progetto chiamato “Scuola e Immigrazione: per un’azione di sistema”, realizzato dal Comune di Pisa.
File
Nome file | Dimensione |
---|---|
1__TESI_...rasso.pdf | 114.09 Kb |
2 file non consultabili su richiesta dell’autore. |