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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09022009-123929


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
GUARDONE, SERENA
URN
etd-09022009-123929
Titolo
Epistemologia e pragmatismo nel pensiero di Richard Rorty
Dipartimento
LETTERE E FILOSOFIA
Corso di studi
FILOSOFIA E FORME DEL SAPERE
Relatori
relatore Prof. Iacono, Alfonso Maurizio
Parole chiave
  • dondald davidson
  • dibattito contemporaneo sulla verità
  • filosofia postanalitica
  • neopragmatismo
  • pragmatismo
  • richard rorty
  • thomas kuhn
  • epistemologia
  • etnocentrismo
Data inizio appello
21/09/2009
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
21/09/2049
Riassunto
Richard Rorty ha rappresentato un importante momento di rottura nel panorama filosofico contemporaneo, recuperando la tradizione pragmatista, che nelle sua mani diventa il definitivo congedo dal rappresentazionalismo, verso una concezione di verità finalmente declinata nei suoi usi ordinari. Attraverso il confronto con i suoi principlai interlocutori - Sellars, Quine, Davidson, Wittgenstein, Kuhn - percorriamo il ventaglio rortiano delle differenti concezioni di verità - dall'asseribilità garantita alla devirgolettatura - mettendo in evidenza la ricchezza e la problematicità della convivenza di definzioni tanto distanti, fino a discutere la controversa tesi etnocentrista di Rorty, proprio in rapporto alle sue concezioni epistemologiche.
Finiremo per concludere che l'originalità della proposta rortiana sta nel suo lasciarsi alle spalle le esigenze del corrispondentismo e di una conoscenza "rispecchiante", verso un pragmatismo che pone l'accento sulle nostre pratiche, sul senso di quella prassi familiare entro cui viviamo e che si rinnova continuamente per il susseguirsi di gesti imprevisti e - per dirla con Davidson - di "metafore vive".
Il tentativo di Rorty di valorizzare il pluralismo, contro univocità e autoritarismo della tradizione epsitemologica, devono farlo transitare oltre la sua tesi etnocentrista, verso una definizione di verità restituita alla prassi di una conversazione sempre divergente, popolata di discorsi irriducibili.
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