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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09022008-182423


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
CAFA', GIOVANNI
URN
etd-09022008-182423
Titolo
Monitoraggio molecolare di funghi micorrizici arbuscolari in radici di Medicago sativa
Dipartimento
AGRARIA
Corso di studi
BIOTECNOLOGIE VEGETALI E MICROBICHE
Relatori
Relatore Prof. Giovannetti, Manuela
Relatore Prof. Cavallini, Andrea
Parole chiave
  • analisi RFLP
  • clonaggio
  • Funghi AM
  • ITS2
  • Medicago sativa
  • monitoraggio molecolare
  • SSU
Data inizio appello
06/10/2008
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
06/10/2048
Riassunto
I funghi micorrizici arbuscolari (AM) sono i simbionti più diffusi nel suolo ed è stato dimostrato che sono fondamentali per la crescita e la nutrizione delle piante. In questo lavoro di tesi è stata monitorata la persistenza in campo di due isolati di Glomus mosseae, IMA1 e AZ225C, introdotti come inoculo in un sito sperimentale di Medicago sativa. Lo schema sperimentale comprendeva piante inoculate con l’isolato IMA1, altre con l’isolato AZ225C e piante controllo. La regione di DNA utilizzata per lo studio è stata quella dell’rDNA nucleare comprendente una porzione di SSU, la regione ITS e parte di LSU. Per valutare la persistenza in campo sono state prelevate tre repliche di campioni di radici di M. sativa dopo il primo mese e dopo due anni dall’insorgenza delle piante inoculate con gli isolati fungini, dalle cui radici è stato estratto il DNA. Gli amplificati, ottenuti attraverso PCR con un primer universale per gli eucarioti (NS31) ed uno specifico per i Glomeromycota (LSUGlom1), sono stati clonati ed almeno 20 cloni per pianta sono stati analizzati tramite RFLP (Restriction Fragment Lenght Polymorphism). I dati di RFLP sono stati sottoposti ad elaborazioni statistiche, comprendenti analisi multivariata e “maximum parsimony analysis”. Tali analisi hanno mostrato che i patterns ottenuti differivano tra le piante inoculate con i diversi funghi e le piante controllo e che l’effetto era dovuto alla presenza degli isolati di G. mosseae IMA1 e AZ225C sia a un mese dall’insorgenza sia dopo due anni dall’inoculo.
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