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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09022008-150030


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
CENGELI, ISMAIL
URN
etd-09022008-150030
Titolo
Pancreasectomie per tumori neuroendocrini del pancreas: risultati e fattori prognostici.
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
Relatore Prof. Mosca, Franco
Parole chiave
  • pancreasectomia
  • tumori neuroendocrini del pancreas
  • classificazione o.m.s
Data inizio appello
25/09/2008
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
25/09/2048
Riassunto
I tumori neuroendocrini del pancreas (PNETs) rappresentano un gruppo di neoplasie che originano dalle cellule delle isole di Langerhans.
Hanno un’incidenza di 1/100.000 e sono l’1-2 % di tutti i tumori pancreatici.
La classificazione ufficiale di questi tumori è quella proposta dall’O.M.S nel 2004. Questa classificazione introduce una stratificazione della sopravvivenza a lungo termine dividendo questi tumori in tre gruppi a seconda del loro comportamento biologico: tumori neuroendocrini ben differenziati, che mostrano un comportamento benigno o incerto potenziale maligno; carcinomi neuroendocrini ben differenziati, che mostrano basso grado di malignità; carcinomi neuroendocrini scarsamente differenziati, caratterizzati da alto grado di malignità.
Il trattamento di questi tumori è controverso basandosi spesso in esperienze personali dei vari centri, con grande variabilità tra di loro. Sebbene la terapia medica (inibitori della pompa protonica [PPI], octeotride ed interferone) possa controllare la maggior parte dei sintomi dovuti all’autonoma secrezione ormonale, non previene la crescita tumorale e la sua progressione (metastasi epatiche ed extraepatiche). Inoltre, scarsi risultati sono stati raggiunti con terapia citotossica e radioterapia e i PNETs non trattati in presenza di metastasi epatiche mostrano una sopravvivenza a 5 anni dal 20 al 30 %. La chirurgia rimane l’unico trattamento curativo potenziale per questi pazienti. L’approccio chirurgico deve essere aggressivo, sia nei confronti della malattia primaria sia nei confronti delle metastasi epatiche dove possibile, con l’intento curativo di arrivare a margini di resezione liberi da malattia. Tale risultato è un fattore prognostico indipendente. Infatti, molti studi separatamente tra di loro, sono giunti a risultati simili dimostrando una sopravvivenza a 5 anni del 90-100% e 70-80% rispettivamente per le lesioni benigne e maligne andate incontro a resezione chirurgica, a fronte di una bassa mortalità (0-3%) e morbidità (30-50%) perioperatoria.
L’assenza di ampie casistiche, la bassa incidenza di questi tumori, il basso numero dei pazienti inclusi nei vari studi e il lungo follow-up fa si che molti siano ancora i problemi aperti per quanto riguarda la classificazione e l’approccio terapeutico di questi tumori.
Su questo sfondo nello studio retrospettivo svolto presso il Centro Regionale di Riferimento per le Malattie del Pancreas, Divisione di Chirurgia Generale 1-AOUP-Ospedale di Cisanello, abbiamo analizzato i rislultati e i fattori prognostici dei PNETs trattati chirurgicamente da Gennaio 2003 a Dicembre 2007 con lo scopo di accertare la validità in termini di sopravvivenza totale e di sopravvivenza libera da malattia (DFS) dei criteri della classificazione O.M.S di questi tumori. In tutto in questa instituzione sono stati operati 59 pazienti. All’esame anatomo-patologico sono stati riscontrati 8 insulinomi ( 13,6 %), 12 tumori neuroendocrini ( 20,3 %) e 39 carcinomi neuroendocrini ( 66,1 %). La sopravvivenza a 1, 3 e 5 anni dei pazienti sottoposti a pancreasectomia per insulinoma è stata del 100%, 100% e 100% rispettivamente. Non è stata evidenziata una differenza statisticamente significativa di sopravvivenza a 1, 3 e 4 anni paragonando i tumori neuroendocrini pancreatici ai carcinomi neuroendocrini. Tuttavia un vantaggio significativo è stato evidenziato per il gruppo di pazienti con tumore neuroendocrino verso pazienti con carcinoma per quanto riguarda la DFS (p=0.01). Andando ad analizzare il sottogruppo dei pazienti affetti da un carcinoma neuroendocrino, abbiamo valutato l’impatto prognostico (di sopravvivenza e di DFS) dei criteri usati dall’O.M.S nella classificazione dei PNETs: metastasi a distanza, metastasi linfonodali, residuo di malattia, invasione di organi circostanti, diametro del tumore, angioinvasione, invasione degli spazi perineurali, numero di mitosi per 10 HPF, indice di proliferazione intesa come percentuale di cellule esprimenti Ki 67, necrosi.
In accordo con altri studi anche in quest’ultimo emerge che la presenza di metastasi epatiche sincrone in pazienti con carcinoma neuroendocrino del pancreas è uno dei fattori prognostici più importanti che influenza direttamente la sopravvivenza di quest’ultimi. In questo studio escluso l’infiltrazione degli spazi perineurali, nessun altro criterio usato per la classificazione dei PNETs dall’O.M.S ha avuto un impatto significativo sulla sopravvivenza totale e sulla DFS dei pazienti con carcinoma neuroendocrino del pancreas.
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