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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09012017-034349


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
ROSSI, DIEGO
URN
etd-09012017-034349
Titolo
GESTIONE DELLE FERITE TRAUMATICHE IN DEA: METODOLOGIE A CONFRONTO
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Dott. Santini, Massimo
correlatore Dott.ssa Bacca, Alessandra Violet
Parole chiave
  • ferite traumatiche
  • sutura
  • ferite da morso
  • ferite da taglio
  • ferite lacerocontuse
  • irrigazione alta pressione
  • protocollo ferite
  • disinfezione
  • lavaggio alta pressione
Data inizio appello
19/09/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Background:
Le ferite traumatiche rappresentano una delle problematiche più frequenti nel dipartimento di emergenza e rappresentano circa il 5,4% circa degli accessi. Esse costituiscono un costo significativo sia in termini economici che di tempo, costi che possono aumentare per l’insorgenza di complicanze. Ad oggi non disponiamo di una procedura uniformata per la gestione delle ferite nel dipartimento di emergenza e accettazione (DEA). Esistono perciò procedure diverse tra di loro ma non specifiche. Tra queste, alcune di più recente introduzione, seppure di comprovata utilità, non hanno ancora un uso diffuso e standardizzato. Tra queste, la più importante è sicuramente l’irrigazione ad alta pressione della ferita.

Obiettivi:
L’obiettivo di questo lavoro è stato quello di valutare il vantaggio del lavaggio ad alta pressione, associato ad una corretta gestione delle ferite traumatiche al fine di ridurre al minimo le possibili complicanze. Inoltre questo lavoro propone di uniformare e ottimizzare la gestione delle ferite da parte degli operatori del DEA in modo da promuovere la formazione degli studenti e del personale sanitario, ridurre le complicanze, ottenere risultati estetici e funzionali migliori, evitare eventuali contenziosi medico-legali.

Materiali e metodi:
La popolazione arruolata per lo studio è stata di 86 pazienti, di questi , undici sono stati persi al follow-up per un totale analizzato di 75 pazienti. L’età media dei pazienti è stata 46.2 (31-59 aa) di cui 51 maschi e 24 femmine. Di questi 37 sono stati trattati secondo il protocollo proposto, gli altri 38 secondo metodiche non standardizzate. E’ stato succesivamente eseguito follow-up telefonico per indagare lo sviluppo di complicanze.

Risultati:
I pazienti trattati secondo il nostro protocollo, hanno presentato minori complicanze rispetto al braccio di controllo. Questo trend non è tuttavia non è supportato da significatività statistica. Tuttavia nell’analisi dei sottogruppi abbiamo rilevato una significatività statistica analizzando i sesso maschile (p=0,04) e di età più giovane (< 55, p=0,02), questo dato potrebbe essere spiegato dal fatto che i pazienti di queste fasce d’età avevano maggior incidenza di complicanze in termini assoluti.

Conclusioni:
Il protocollo preso in esame potrebbe potrebbe in apparenza aumentare il tempo di gestione ma il suo costo estremamente contenuto , la facile e sicura applicabilità, l’immediatezza dell’ apprendimento e l’efficacia dei risultati, lo rendono senza dubbio in ultima istanza vantaggioso.

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