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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09012009-225219


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
LACARIA, EMILIA
URN
etd-09012009-225219
Titolo
Studio della secrezione e della sensibilita insulinica nelle diverse classi di tolleranza glucidica in gravidanza
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Del Prato, Stefano
Parole chiave
  • sensibilità insulinica
  • tolleranza glucidica
Data inizio appello
22/09/2009
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
22/09/2049
Riassunto
Il trattamento del GDM permette di ridurre il rischio di morbidità materno-fetale correlata all’iperglicemia materna. Tuttavia, le attuali linee guida per la diagnosi del GDM portano ad una diagnosi dicotomica che esclude un ampio numero di donne con iperglicemia isolata in corso di OGTT. Questo nonostante i dati presenti in letteratura siano concordi nell’indicare che, anche alterazioni “minori” della tolleranza glucidica in gravidanza, possono essere associate ad un outcome materno fetale avverso. L’obiettivo di questo studio è stato quello di definire il fenotipo metabolico delle donne in gravidanza con un valore alterato in corso di OGTT (OAV) e di verificare se l’OAV possa essere considerato comparabile al diabete gestazionale (GDM) o essere considerato una condizione specifica intermedia tra GDM e gravidanza normale.
4053 donne con test di screening positivo sono state sottoposte ad OGTT con 100 g di glucosio/3 ore, in base ai risultati di questo test sono state suddivise in GDM, OAV e NGT. Per ogni categoria abbiamo valutato la sensibilità insulinica (ISI), la secrezione insulinica e gli indici di secrezione (prima e seconda fase) ed infine abbiamo calcolato l’indice combinato di secrezione/azione insulinica (ISSI).
Il GDM è stato diagnosticato nel 17,9% e l’OAV nel 18,7% delle donne in gravidanza, le donne con GDM e OAV sono risultate avere un’età più avanzata, livelli di trigliceridi e BMI più elevati rispetto alle donne NGT (tutte le p<0.05). L’ISI ha mostrato una progressiva riduzione da NGT a OAV (-21,7%) a GDM (-32,1%) e anche gli indici di prima e seconda fase di secrezione sono andati progressivamente riducendosi nel passare da NGT a GDM (p<0,01).
L’ISSI è risultato più elevato nelle donne NGT e si è ridotto progressivamente nelle donne OAV e con GDM, in particolare, tra le donne con OAV, quelle con 1h-OAV hanno mostrato un ISSI più basso. Partendo da questo concetto abbiamo suddiviso la popolazione in esame sulla base di valori glicemici ad 1 ora in corso di OGTT: G1:<120 mg/dl, G2: 120-139 mg/dl, G3:140-159 mg/dl, G4: 160-179 mg/dl, G5: >180 mg/dl (categoria patologica).
L’ISI si riduce in modo progressivo nel passare da G1 a G5, particolare attenzione merita la sua riduzione del 29,3% nei gruppi con glicemia normale ad 1 ora in corso di OGTT. Gi indici di prima e seconda fase di secrezione insulinica e l’ISSI sono andati progressivamente riducendosi nel passare da G1 a G5, in particolare, la riduzione dell’ISSI tra le categorie con glicemia ad 1 ora in corso di OGTT normale è stata del 48,5%.
In conclusione, questi dati mostrano che le donne con GDM e OAV sono clinicamente indistinguibili ed entrambe le categorie presentano alterazioni della sensibilità e secrezione insulinica che sono più marcate nelle donne con GDM; tra le donne con OAV, quelle con 1h-OAV presentano una compromissione più grave.
All’aumentare dei livelli glicemici ad 1 ora in corso di OGTT, si verifica un progressivo e continuo deterioramento della secrezione e sensibilità insulinica, anche per livelli glicemici compresi nel range di “normalità”. Questi risultati evidenziano la necessità di una migliore comprensione del rischio associato a OAV, in particolare all’iperglicemia 1h dopo OGTT, per definire l’opportunità o meno di raccomandare, anche in queste donne, il trattamento intensivo ed il loro inserimento in precisi programmi di follow up.
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