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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09012008-113200


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
CHEMI, GERMANA MARIA
URN
etd-09012008-113200
Titolo
Platone e le prove dell'immortalità dell'anima nell'Islam medievale.
Dipartimento
LETTERE E FILOSOFIA
Corso di studi
FILOSOFIA E FORME DEL SAPERE
Relatori
Relatore D'Ancona, Cristina
Parole chiave
  • Platone
  • Islam
  • prove dell'immortalità dell'anima
  • Miskawayh: Kitab al-Fawz al-asgar
  • Prisciano Lido: Solutiones ad Chosroem
  • Proclo: Monobiblon
Data inizio appello
22/09/2008
Consultabilità
Completa
Riassunto
Obiettivo della seguente dissertazione, in primo luogo, è l'indagine intorno alla diffusione del testo platonico nell'Islam medievale. Da questo excursus emergerà una certa conoscenza diretta delle opere di Platone nel mondo arabo, e si vedrà in che modo Platone è stato conosciuto, utilizzato e citato dagli eruditi arabi: risulterà chiaro il fatto che il Platone degli arabi non è quello originale,ma un Platone passato attraverso l'interpretazione dei suoi esegeti tardo - antichi.
La seconda parte di questo lavoro, invece,è dedicata alla figura di Abu 'Ali Ahmad Miskawayh, erudito di origine persiana del X secolo, le cui opere sono ben rappresentative del clima culturale che si venne creando nel mondo arabo - musulmano nel IV secolo del calendario islamico. Una particolare attenzione verrà rivolta al suo Kitab al-Fawz al-asgar: nei capitoli 6 e 7 della seconda parte di questo trattato, infatti, Miskawayh riporta alcune delle dimostrazioni platoniche dell'immortalità dell'anima. Dall'analisi di questo testo e dal confronto con le Solutiones ad Chosroem di Prisciano Lido si vedrà che questi capitoli dipendono da un testo di Proclo, il cui originale greco è perduto, ma la cui traduzione araba è attestata.
Infine, vedremo che questo testo di Proclo è stata anche la fonte di altri due testi arabi sull'immortalità dell'anima, giunti a noi in forma anonima.
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