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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-08312013-200038


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MATTEINI, CRISTIANA
URN
etd-08312013-200038
Titolo
Documento di indirizzo sulla valutazione dell'apprendimento delle competenze professionali acquisite in tirocinio dagli studenti dei corsi di laurea di ostetricia
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
SCIENZE INFERMIERISTICHE E OSTETRICHE
Relatori
relatore Donati, Elisabetta
Parole chiave
  • valutazione
Data inizio appello
27/09/2013
Consultabilità
Completa
Riassunto
LE DINAMICHE DELL’APPRENDIMENTO
“Dai latini VERUM e FACTUM sono usati scambievolmente o , come si dice comunemente nelle scuole si convertono l’uno con l’altro. Questo fa pensare che gli antichi sapienti Italiani convenissero circa il vero, in queste opinioni: il vero è il fatto stesso, perciò in Dio c’è il primo vero in quanto è il primo fattore: infinito, perché fattore di tutte le cose, perfettissimo, perché rappresenta in sé, in quanto li contiene, gli elementi esterni ed interni delle cose.
Sapere è allora comporre gli elementi delle cose : il pensiero è proprio della mente umana, l’intelligenza di quella divina . Infatti Dio legge tutti gli elementi delle cose , ma la mente umana che è finita, ed ha fuori di se tutte le altre cose che non sono essa stessa , è costretta a muoversi tra gli elementi esterni delle cose e non li raccoglie mai tutti: può certo pensare le cose ma non può intenderle, in quanto è partecipe della ragione ma non è padrona di essa …..così il vero umano è ciò che l’uomo, mentre conosce, compone e fa. E cosi la scienza è la conoscenza della genesi, cioè del mondo in cui la cosa è fatta”.
Questo è uno dei passi più importanti e conosciuti passi del DE ANTIQUISSIMA ITALORUM SAPIENTIA, scritto dal metafisico del filosofo, storico e giurista napoletano Giambattista Vico. In essa viene esposta la teoria del VERUM IPSUM FACTUM ovvero la presa di coscienza dell’assoluta vicinanza tra il fare e il conoscere. Con Vico nasce l’ipotesi che l’apprendimento non è semplicemente un’attività nei confronti della quale il soggetto ha un orientamento esclusivamente passivo, si trova cioè di fronte al mondo e non deve fare altro che “stare a guardare”, ma al contrario il conoscere implica in se un comportamento attivo.
Si apprende dunque mentre si modifica ciò che si apprende , si impara ciò che viene prodotto. Imparare non significa giungere alla comprensione degli oggetti e dei fatti che si realizzano indipendentemente da chi li esperisce, ma invece indica la costruzione di un significato elaborato a partire da una massa confusa di sensazioni prive di qualunque contenuto semantico.
Nasce con l’opera di DAVID KOLB la teoria dell’apprendimento esperenziale (experimental learning) elaborando una visione di diversi processi cognitivi attraverso i quali l’individuo apprende dalle proprie esperienze: il concetto di stile di apprendimento indica la precisa modalità attraverso la quale un soggetto attua questa operazione.
ESPERIENZA CONCRETA: lezioni, discussioni, eventi problemi OSSERVAZIONE RIFLESSIVA: riflessione sulle esperienze, osservazione da prospettive multiple
CONCETTUALIZZAZIONE ASTRATTA: creazione di concetti che integrano e generalizzano in teorie astratte SPERIMENTAZIONE ATTIVA: test delle ipotesi attraverso l’azione

Queste quattro fasi interagiscono tra di loro e sono in ogni persona contemporaneamente , ma ognuno di noi , nel processo di apprendimento predilige o comunque utilizza le fasi che più sono consone alla propria personalità.
Le tipologie di persone che sono indicate da KOLB nella sua dinamica di vita sono:
-ADATTATIVO(produttivo) :prediligono l’esperienza concreta e la sperimentazione attiva. Si trovano maggiormente a loro agio nella gestione di problemi concreti e nelle situazioni in cui devono assumersi responsabilità, sono orientati all’agire piuttosto che alla riflessione accettando così anche cambiamenti operativi e situazioni nuove. Si affidano all’intuizione e in una logica androgico-didattica sono motivati se incoraggiati alla scoperta autonoma ;
-DIVERGENTE(sensibile): più orientamento verso l’osservazione e riflessione su esperienze concrete rispetto al precedente. E’ una persona motivata ed ha una immaginazione molto accentuata grazie ala quale sa partorire molte idee, anche se non è interessato alla loro realizzazione pratica. In un percorso formativo ha bisogno di essere motivato e deve avere ben chiara la relazione tra l’oggetto da apprendere e la sua esperienza pratica ;
-CONVERGENTE(decisionale): ha un orientamento pratico e tende alla realizzazione delle proprie idee. Si basa sulla concettualizzazione astratta e alla sperimentazione attiva e quindi sarà portato a valutare in modo critico le conseguenze delle azioni confrontandole con quanto dedotto dalle sue ipotesi. Risulta rigido e poco immaginativo prefigurando una sola soluzione e sperimentandola in pratica. Ha bisogno di poter sbagliare per apprendere perché è solo con il fare che può rivedere le proprie posizioni;
-ASSIMILATORE(teorico): osservazione riflessiva e concettualizzazione sono i due cardini del proprio apprendimento.
Ha quindi una disposizione prettamente riflessiva ed è portato per le scienze pure. Elabora modelli teorici da dati semplici, è in grado di astrarre e concettualizzare, ragiona facilmente per induzioni. Apprende maggiormente nelle classiche lezioni frontali in cui sono presentate strutture logiche ben definite. Ha bisogno di un formatore esperto cui fare riferimento e non si trova a proprio agio nella ricerca superficiale o accellerata di soluzioni alle varie problematiche .
Questi stili sovra descritti definiscono il percorso attraverso il quale le persone apprendono. Kolb sottolinea il fatto che se dovutamente strutturata al loro conoscenza è in grado di potenziare il nostro apprendimento mettendo in ombra i punti deboli. Gli studenti infatti, avranno un calo dell’attenzione verso le lezioni che seguono se queste non saranno in sintonia con i loro stili di apprendimento.
Da questa breve premessa si evince quindi quali siano le tipologie di apprendimento per le professioni sanitarie e quale sia lo schema didattico che il docente deve aver interiorizzato prima di approcciarsi all’esperienza di educatore /tutor e quindi di valutatore.
TIPOLOGIE DI APPRENDIEMNTO PER LE PROFESSIONI SANITARIE
-Orientamento iniziale al lavoro;
-addestramento su problemi specifici, come l’uso di strumentazione o tecnologie avanzate;
-Addestramento su nuove indagini, metodologie e settori di attività;
-Crescita personale;
-Capacità gestionali;
-sicurezza e privacy del paziente;
-Sicurezza della persone stessa ;
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