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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-08282018-190331


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
MAESTRINI, MICHELA
URN
etd-08282018-190331
Titolo
Approcci alternativi per il trattamento ed il controllo degli strongili gastrointestinali degli equidi
Dipartimento
SCIENZE VETERINARIE
Corso di studi
MEDICINA VETERINARIA
Relatori
relatore Prof.ssa Perrucci, Stefania
Parole chiave
  • strongili gastrointestinali degli equidi
  • controllo.
  • efficacia antielmintica in vitro
  • sostanze vegetali
  • funghi nematofagi
  • equine gastrointestinal strongyles
  • nematophagous fungi
  • plant compounds
  • in vitro anthelmintic activity
  • control
Data inizio appello
14/09/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
14/09/2088
Riassunto
Abstract
Equine gastrointestinal strongyles (EGIS) are a large group of intestinal nematodes of relevant importance in equine clinical practice. In fact, the occurrence of EGIS is often associated with various types of colics and with decreased rates of productive and other performances, rough hair coat and debilitation. Moreover, due to the diffusion of drug resistant EGIS populations and of donkey organic farms, alternative control approaches are now considered extremely necessary. By using the egg hatch test (EHT), the larval development test (LDT) and the larval mortality/paralysis test (LMT), the in vitro anthelmintic properties on EGIS of some plant compounds (10 extracts and 1 pure principle) and of some nematophagous fungi (NF; n. 6), were investigated. For comparison, untreated controls were used in all cases, while in the case of plant compounds, 1% thiabendazole treated (1% TBZ) controls were also used. Throughout the experiment, three repetitions were made. Data were statistically elaborated by using one way ANOVA and post-hoc Tukey tests and statistical significance was set at P<0.05. Among plant-derived compounds, in EHT Carica papaya (at 5% and 10%), Lespedeza capitata (at 1%), Medicago arborea (at 2%), Medicago sativa (at 2%) and Laurencia + Palisada algae (at 10%) extracts showed an efficacy comparable to that of the reference drug (P<0.05). In this same test, a significant (P<0.05) reduction of the hatch of the eggs was observed in plates treated with Metarhizium anisopliae, Beauveria bassiana, Pochonia chlamydosporia and Scopulariopsis brevicaulis respect to the untreated controls. In LDT, Duddingtonia flagrans almost completely prevented the larval development from L1 to L3 in respect to the untreated controls (P<0.05). In LMT, larval mortality was significantly higher (P<0.05) in plates containing the NF species Arthrobotrys oligospora, while among plant compounds 1% Glycyrrhiza glabra and 2% M. sativa extracts were as effective as 1% TBZ. Obtained results encourage further studies aimed at evaluating the potential use as dewormers of plant compounds that in this study showed the highest anthelmintic properties. It will be also interesting to evaluate the possible use as a mean to control the environmental development of EGIS of NF found to be effective in vitro in this study.
Riassunto
Gli strongili gastrointestinali degli equidi (SGE) fanno parte di un ampio gruppo di nematodi intestinali molto importanti nella pratica clinica equina. Infatti la presenza di SGE è spesso associata all’insorgenza di diversi tipi di coliche, a una diminuzione delle performance sportive, produttive e riproduttive, allo scadimento delle condizioni fisiche e del mantello. La diffusione della farmacoresistenza fra le popolazioni di SGE in tutto il mondo e l’aumento degli allevamenti biologici di asini per la produzione di latte, rendono attualmente necessario l’uso di metodi di controllo alternativi ai farmaci antielmintici. In questo contesto, in questo studio sono state valutate le proprietà antielmintiche in vitro di alcuni composti vegetali (10 estratti e un principio puro) e di alcuni funghi nematofagi (NF, 6 diverse specie fungine). In particolare, sono stati utilizzati i seguenti test: egg hatch test (EHT), larval development test (LDT) e larval mortality/paralysis test (LMT). Per confronto sono stati usati controlli non trattati in tutti i casi, mentre i composti vegetali sono stati confrontati anche con controlli trattati con tiabendazolo (1% TBZ). Tutte le prove sono state eseguite in triplicato e i dati sono stati elaborati statisticamente mediante il test ANOVA a una via e il post-hoc Tukey test, mentre la significatività statistica è stata fissata a P<0,05. Fra i composti vegetali testati, nell’EHT gli estratti di Carica papaya (al 5% e al 10%), di Lespedeza capitata (all’ 1%), di Medicago arborea (al 2%), di Medicago sativa (al 2%) e della miscela delle alghe Laurencia spp. + Palisada tenerrima (al 10%) hanno mostrato un’efficacia comparabile a quella del farmaco di riferimento (P<0.05). In questo stesso test, i FN Metarhizium anisopliae, Beauveria bassiana, Pochonia chlamydosporia e Scopulariopsis brevicaulis sono stati in grado di causare una riduzione significativa (P<0.05) della schiusa delle uova rispetto ai controlli non trattati. Nel test LDT, Duddingtonia flagrans ha inibito totalmente lo sviluppo larvale da L1 a L3 rispetto ai controlli non trattati (P<0.05). Nel test LMT, la mortalità delle larve è stata significativamente più elevata (P<0.05) nelle piastre allestite con il FN Arthrobotrys oligospora. Tra i composti vegetali, invece, gli estratti di Glycyrrhiza glabra all’1% e di M. sativa al 2% hanno dimostrato una efficacia paragonabile a quella del TBZ all’1%. I risultati ottenuti incoraggiano ulteriori studi finalizzati a valutare l'efficacia anche in vivo delle sostanze vegetali che hanno mostrato proprietà antielmintiche più elevate in vitro. Sarebbe anche interessante valutare l'efficacia dei FN risultati più attivi in vitro nel presente studio in condizioni di campo al fine di un loro possibile impiego come metodo alternativo per il controllo ambientale di questi parassiti.
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