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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-08282017-171603


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CHIARUGI, ALESSIO
URN
etd-08282017-171603
Titolo
Inflessibilità psicologica come moderatore della relazione tra autostima e depressione
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
PSICOLOGIA CLINICA E DELLA SALUTE
Relatori
relatore Prof.ssa Berrocal Montiel, Carmen
Parole chiave
  • fusione
  • depressione
  • autostima
  • accettazione
  • inflessibilità
Data inizio appello
13/09/2017
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
13/09/2026
Riassunto
La letteratura cognitivo-comportamentale classica asserisce che tra i molti fattori di rischio per lo sviluppo depressivo esercitino una forte influenza i pensieri riguardanti il sé, concretizzati nel costrutto dell’autostima. È infatti noto in letteratura che l’associazione tra bassa autostima e aumento dei sintomi depressivi sia molto significativa. Negli ultimi decenni però sono nati nuovi approcci psicologici che hanno adottato diversi punti di vista riguardo le patologie, mettendo in discussione alcuni assunti delle teorie precedenti e riconsiderando i vecchi legami causativi delle patologie stesse. Studi recenti, condotti prendendo il modello psicologico di terza generazione ACT come riferimento, suggeriscono che la relazione autostima-depressione sia moderata da altri fattori, ovvero si ritiene che siano capacità come l’accettazione incondizionata e la defusione cognitiva a dare forza (o a toglierla) a questa relazione.
Questa tesi esplora l’ipotesi riguardante la Fusione Cognitiva (FC), l’Accettazione incondizionata e l’Inflessibilità psicologica come moderatori della relazione tra autostima e depressione. In accordo col modello ACT, si è ipotizzato che la relazione autostima-depressione fosse più forte in quei soggetti con alta Fusione, bassa Accettazione e più Inflessibilità rispetto a quelli con bassa Fusione, alta Accettazione e più flessibilità psicologica.
Hanno partecipato al nostro studio un totale di 100 studenti universitari. I partecipanti hanno completato il Cognitive Fusion Questionnaire, la Rosenberg Self-esteem Scale, la Beck Depression Inventory, la sottoscala A della Kentucky Inventory of Mindfulness Skills e l’Acceptance and Action Questionnaire-II.
I risultati dall’analisi di regressione mostrano che una bassa autostima e un’alta fusione cognitiva sono entrambe associate ad una più alta depressione. L’interazione tra autostima e FC è risultata anch’essa significativa, indice del fatto che l’effetto dell’autostima sulla depressione dipenda dai livelli di Fusione. Ulteriori analisi di regressione sono state condotte in soggetti con alta o bassa FC separatamente, per poter esplorare la natura dell’interazione tra autostima e FC. I risultati mostrano una associazione negativa, statisticamente significativa, tra depressione ed autostima, anche se quest’ultima è risultata più fortemente relata alla depressione nel gruppo con alta FC al contrario di quello con bassa FC.
Abbiamo ripetuto lo stesso procedimento di analisi per le altre due variabili, l’accettazione e l’inflessibilità, ottenendo risultati simili: è stato visto che vi è un’associazione negativa e statisticamente significativa tra depressione e autostima, e che quest’ultima risulta più fortemente relata alla depressione in presenza di bassi livelli di Accettazione ed alti livelli di inflessibilità piuttosto che in presenza di alti livelli di accettazione e bassi livelli di inflessibilità.
Queste evidenze supportano l’ipotesi che la Fusione Cognitiva, l’Accettazione incondizionata e l’Inflessibilità psicologica moderino la relazione tra autostima e depressione, suggerendo quindi che un uso flessibile di queste abilità potrebbe attenuare gli effetti negativi di una bassa autostima sull’umore.
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