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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-08282013-173559


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PALUSELLI, ANDREA
URN
etd-08282013-173559
Titolo
Dinamica della sostanza organica disciolta nel Golfo di Napoli durante l'estate 2012
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
BIOLOGIA MARINA
Relatori
relatore Prof. Santinelli, Chiara
Parole chiave
  • DOC
  • CDOM
  • Golfo di Napoli
Data inizio appello
16/09/2013
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il Golfo di Napoli è un bacino semichiuso fortemente influenzato dalla pressione antropica. Esso è caratterizzato da una forte variabilità spaziale e temporale dei processi idrodinamici e può essere considerato un laboratorio naturale per studiare le interazioni tra i processi fisici e biogeochimici.
Il principale obiettivo di questa tesi è studiare le caratteristiche biogeochimiche delle diverse masse d’acqua superficiali che circolano nel Golfo di Napoli e cercare di capire quanto siano influenzate dagli apporti antropici durante la stagione estiva.
A tal fine è stata studiata la distribuzione superficiale del carbonio organico disciolto (DOC) e delle proprietà ottiche (assorbimento e fluorescenza) della sostanza organica disciolta cromoforica (CDOM) in 79 stazioni. I campioni sono stati prelevati durante la campagna oceanografica GELaTo 2012 (Gulfofnaples Eulerian/LAgrangian Tosca) nell’ambito del progetto MED TOSCA. In 7 stazioni scelte sono stati inoltre effettuati esperimenti di mineralizzazione, al fine di valutare i tassi di rimozione della DOM labile ed i processi di rielaborazione della CDOM da parte dei procarioti eterotrofi. É importante sottolineare che questo è il primo studio sulla dinamica della DOM nel Golfo di Napoli.
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La distribuzione superficiale del DOC è in accordo con la presenza di masse d’acqua diverse, individuate in base ai loro valori di temperatura e salinità. La più bassa concentrazione di DOC (50-60 µM) è stata osservata nel settore meridionale di Bocca Grande, nella massa d’acqua proveniente dal Mar Tirreno e caratterizzata dai valori di salinità elevati (37.9-38.0). Sorprendentemente la concentrazione più elevata di DOC (85-90 µM) non è stata riscontrata nel pennacchio del fiume Sarno, ma in prossimità della città di Napoli e nel settore nord-orientale del Golfo. Alti valori di DOC (75-80 µM) sono stati inoltre misurati nel settore settentrionale di Bocca Grande, in corrispondenza di valori più bassi di salinità (37.7-37.8). Informazioni qualitative sul pool della CDOM sono state ottenute attraverso la misura degli spettri di assorbimento e delle matrici di eccitazione/emissione della fluorescenza (EEM). Quest’ultime, elaborate utilizzando l’analisi fattoriale parallela (PARAFAC), hanno consentito di individuare la presenza di quattro gruppi di fluorofori con caratteristiche spettrali simili a composti di tipo proteico, umico e fulvico. Le mappe superficiali di assorbimento e fluorescenza della CDOM suggeriscono la presenza di diversi fluorofori e/o diverse concentrazioni di CDOM in masse d’acqua diverse. In particolare, l’acqua che entra nel Golfo dal Mar Tirreno è caratterizzata da valori molto bassi di assorbimento e fluorescenza. I valori più alti sono stati riscontarti vicino alla costa soprattutto per le componenti di tipo umico e fulvico.
Infine, gli esperimenti di mineralizzazione suggeriscono la presenza di concentrazioni variabili di DOC utilizzabile su scala temporale breve (2 mesi). Nei campioni raccolti nelle stazioni settentrionali, caratterizzate da alte concentrazioni di DOC, sono stati osservati tassi di consumo di circa 5-6 µM di DOC al mese, mentre nelle stazioni meridionali, con concentrazione di DOC di 65-70 µM, i tassi di consumo erano molto più bassi (1-2 M di DOC al mese).
Questi dati suggeriscono che le masse d’acqua, circolanti nel Golfo di Napoli, hanno caratteristiche biogeochimiche diverse e che sono fortemente influenzate sia dall’input del fiume Sarno, che dagli scarichi provenienti dalla città di Napoli. Inoltre questi dati evidenziano come la CDOM possa essere considerata un buon tracciante per le masse d’acqua influenzate da input terrestri di diversa natura.
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