• Analisi fondamentale
• Crisi finanziaria
• Analisi tecnica

Lo scopo del presente lavoro sarà quello di analizzare le diverse metodologie utilizzate dagli analisti finanziari ed investitori professionali nello studio dei mercati finanziari, relative all’analisi tecnica e all’analisi fondamentale (limitata agli indicatori di carattere borsistico), al fine di verificare la presenza di indicazioni predittive sul crollo dei listini internazionali e della conseguente inversione di tendenza avvenuta in corrispondenza dell’inizio della crisi subprime. A tal fine, il presente lavoro si articolerà in tre parti: nelle prime due verrà curato l'aspetto teorico, mentre nell'ultima quello empirico-applicativo. Nella prima parte, verranno enunciati i caratteri di base dell’analisi tecnica, sia grafica che quantitativa (oscillatori e medie mobili). Nella seconda parte, saranno richiamati i principali avvenimenti che hanno contraddistinto la crisi dei mutui subprime negli ultimi anni, fino all’attuale crisi del debito sovrano, con particolare attenzione alle responsabilità del settore bancario, valutandone l’impatto della crisi sia sulle banche americane che europee. Nella terza e ultima parte verranno applicati i più importanti strumenti dell’analisi tecnica agli indici azionari bancari, rispettivamente degli Stati Uniti d’America (Bank of America Corporation), del Regno Unito (The Royal Bank of Scotland Group PLC) ed in Italia (UniCredit S.p.A.) e verrà analizzato il comportamento degli indici borsistici dei paesi internazionali nella recente crisi finanziaria, in particolare negli Stati Uniti (S&P 500), nel Regno Unito (FTSE 100) ed in Italia (FTSE MIB), al fine di verificare i segnali di avvertimento, forniti dall’analisi tecnica grafica e quantitativa. Il presente lavoro si concluderà con un’analisi empirica di tipo fondamentale, circoscritta agli indicatori di carattere borsistico, proponendo un modello di valutazione che sfrutta in modo integrato i due più comuni multipli di borsa (prezzo/utile netto per azione e capitalizzazione/patrimonio netto), utilizzati dagli analisti finanziari per trarre indicazioni sulle attese del mercato riguardanti le performance delle società. Il modello sarà applicato ai gruppi bancari degli Stati Uniti, del Regno Unito e del nostro contesto italiano, a partire dal 2006 fino alla fine del 2011.