Tesi etd-08262015-172257 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC5
Autore
SAUDA, FEDERICA
URN
etd-08262015-172257
Titolo
Prevalenza delle endoparassitosi in cani e gatti ospitati in canili e gattili dell'Italia Centrale
Dipartimento
SCIENZE VETERINARIE
Corso di studi
MEDICINA VETERINARIA
Relatori
relatore Prof.ssa Perrucci, Stefania
correlatore Dott.ssa Malandrucco, Livia
controrelatore Dott.ssa Magi, Marta
correlatore Dott.ssa Malandrucco, Livia
controrelatore Dott.ssa Magi, Marta
Parole chiave
- cani
- cats
- central Italy
- dogs
- endoparasites
- endoparassiti
- gatti
- Italia centrale
- rifugi
- shelters
Data inizio appello
18/09/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
Riassunto
Nel periodo compreso tra Novembre 2011 e Novembre 2014, sono stati esaminati 639 cani e 132 gatti provenienti da alcuni rifugi del Lazio e della Toscana al fine di valutare la prevalenza dei parassiti gastrointestinali, cardiopolmonari e di Dirofilaria repens, mentre solo nei cani del Lazio (n. 600) è stata valutata anche la prevalenza di Leishmania infantum. L’analisi dei fattori di rischio in relazione ad alcune variabili, ha rappresentato un ulteriore importante obiettivo di questo studio. Campioni ematici e fecali individuali raccolti da tutti gli animali in esame sono stati analizzati con tecniche copro-microscopiche, immunologiche e molecolari. I dati ottenuti sono stati analizzati statisticamente con il programma EPINFO versione 3.5.3.
La prevalenza totale osservata negli animali esaminati è stata del 79,9% con valori più elevati nei cani (46,6%) rispetto ai gatti (33,3%) e molte delle specie isolate ha un potenziale zoonotico. In particolare, la prevalenza dei parassiti gastrointestinali è stata del 35,8% nei cani e del 21,2% nei gatti e gli strongili gastrointestinali sono risultati i parassiti prevalenti (57%). Tra questi, gli ancilostomidi hanno mostrato la prevalenza più elevata nel cane, mentre nel gatto Giardia duodenalis è stato il parassita più frequentemente osservato (10,6%). La prevalenza dei parassiti cardiopolmonari è stata invece del 7,8% nei cani e del 3% nei gatti e Angiostrongylus vasorum (5,1%) e Aelurostrongylus abstrusus 3% sono risultate le specie prevalenti, rispettivamente nel cane e nel gatto. Nei cani esaminati, D. repens ha mostrato una prevalenza del 2,8%, mentre L. infantum del 2,2%. Infine, il 3,9% dei cani e il 6% dei gatti è risultato poliparassitato.
In generale, nei cani tutte le infestazioni parassitarie considerate sono risultate statisticamente associate alla presenza di sintomi (P<0.05). Inoltre, l’età superiore ai due anni e il canile di Roma sono risultati significativamente associati (P<0.05) all’infezione da L. infantum e all’infestazione da nematodi cardiopolmonari, mentre il sesso maschile è risultato significativamente associato all’infestazione da elminti (P<0.05).
Nei gatti, invece, l’età superiore ai 18 mesi e i parassiti gastrointestinali sono risultati significativamente associati alla presenza di sintomi (P<0.05), mentre il sesso maschile e i gattili di Pisa sono risultati statisticamente associati alle infezioni protozoarie.
I risultati ottenuti indicano che nei rifugi la prevalenza dei parassiti considerati è piuttosto elevata e necessitano di un maggiore controllo, soprattutto perché, molti di essi, sono potenziali responsabili di zoonosi e, quindi, interessano la sanità pubblica, soprattutto se si considera che molti dei cani e dei gatti ospitati nei rifugi sono destinati all’adozione.
Abstract
In the period between November 2011 and November 2014, they were examined 639 dogs and 132 cats from shelters located in Latium and Tuscany in order to assess the prevalence of gastrointestinal and cardiopulmonary parasites. Moreover, for all dogs the prevalence of Dirofilaria repens it was also evaluated, while Leishmania infantum was considered only in dogs of Latium (600). The analysis of risk factors in relation to some variables, represented a further important aim of this study. Individual blood and fecal samples collected from all examined animals were analyzed by copro-microscopic, immunological and molecular techniques . All data were statistically analyzed with the program EPINFO version 3.5.3.
Overall, the prevalence of 79.9% resulted in examined animals, with higher value in dogs (46.6%) compared to cats (33.3%) and many of the isolated species has a zoonotic potential. In particular, the prevalence of gastrointestinal parasites was 35.8% in dogs and 21.2% in cats and gastrointestinal parasites were prevalent both in dogs and cats (57%). Hookworms were the most frequent gastrointestinal parasite found in dogs (11.30%), while Giardia duodenalis was the most frequently parasite (10.6%) isolated from cats. The prevalence of cardiopulmonary parasites was 7.8% in dogs and of 3% in cats. Among them, Angiostrongylus vasorum (5.1%) and Aleurostrongylus abstrusus (3%) were the most common species found in dogs and cats, respectively. In dogs, D. repens showed a prevalence of 2.8%, while L. infantum of 2.2%. Finally, 3.9% of dogs and 6% of cats were found infected by more than two parasitic species (poliparasitism).
Among dogs, cardiopulmonary and gastrointestinal parasites, D. repens and L. infantum were statistically associated with the presence of symptoms (P<0.05). In addition, the age higher than two years and the kennel of Rome were significantly associated (P <0.05) to L. infantum and cardiopulmonary nematode infections in dogs., while the male gendert was significantly associated with infestation by helminths (P <0.05). Among cats, gastrointestinal parasites and the age higher than 18 months were significantly associated to the presence of clinical (p <0.05), while the male and the kennels of Pisa showed a significant association with protozoan infections. Obtained results show that in examined dog and cat shelters the prevalence of considered parasites is quite high and more control measures are needed, especially because many of them are potential responsible of zoonoses and, therefore, relevant to public health, especially considering that many of the dogs and cats housed in shelters are for adoption.
Nel periodo compreso tra Novembre 2011 e Novembre 2014, sono stati esaminati 639 cani e 132 gatti provenienti da alcuni rifugi del Lazio e della Toscana al fine di valutare la prevalenza dei parassiti gastrointestinali, cardiopolmonari e di Dirofilaria repens, mentre solo nei cani del Lazio (n. 600) è stata valutata anche la prevalenza di Leishmania infantum. L’analisi dei fattori di rischio in relazione ad alcune variabili, ha rappresentato un ulteriore importante obiettivo di questo studio. Campioni ematici e fecali individuali raccolti da tutti gli animali in esame sono stati analizzati con tecniche copro-microscopiche, immunologiche e molecolari. I dati ottenuti sono stati analizzati statisticamente con il programma EPINFO versione 3.5.3.
La prevalenza totale osservata negli animali esaminati è stata del 79,9% con valori più elevati nei cani (46,6%) rispetto ai gatti (33,3%) e molte delle specie isolate ha un potenziale zoonotico. In particolare, la prevalenza dei parassiti gastrointestinali è stata del 35,8% nei cani e del 21,2% nei gatti e gli strongili gastrointestinali sono risultati i parassiti prevalenti (57%). Tra questi, gli ancilostomidi hanno mostrato la prevalenza più elevata nel cane, mentre nel gatto Giardia duodenalis è stato il parassita più frequentemente osservato (10,6%). La prevalenza dei parassiti cardiopolmonari è stata invece del 7,8% nei cani e del 3% nei gatti e Angiostrongylus vasorum (5,1%) e Aelurostrongylus abstrusus 3% sono risultate le specie prevalenti, rispettivamente nel cane e nel gatto. Nei cani esaminati, D. repens ha mostrato una prevalenza del 2,8%, mentre L. infantum del 2,2%. Infine, il 3,9% dei cani e il 6% dei gatti è risultato poliparassitato.
In generale, nei cani tutte le infestazioni parassitarie considerate sono risultate statisticamente associate alla presenza di sintomi (P<0.05). Inoltre, l’età superiore ai due anni e il canile di Roma sono risultati significativamente associati (P<0.05) all’infezione da L. infantum e all’infestazione da nematodi cardiopolmonari, mentre il sesso maschile è risultato significativamente associato all’infestazione da elminti (P<0.05).
Nei gatti, invece, l’età superiore ai 18 mesi e i parassiti gastrointestinali sono risultati significativamente associati alla presenza di sintomi (P<0.05), mentre il sesso maschile e i gattili di Pisa sono risultati statisticamente associati alle infezioni protozoarie.
I risultati ottenuti indicano che nei rifugi la prevalenza dei parassiti considerati è piuttosto elevata e necessitano di un maggiore controllo, soprattutto perché, molti di essi, sono potenziali responsabili di zoonosi e, quindi, interessano la sanità pubblica, soprattutto se si considera che molti dei cani e dei gatti ospitati nei rifugi sono destinati all’adozione.
Abstract
In the period between November 2011 and November 2014, they were examined 639 dogs and 132 cats from shelters located in Latium and Tuscany in order to assess the prevalence of gastrointestinal and cardiopulmonary parasites. Moreover, for all dogs the prevalence of Dirofilaria repens it was also evaluated, while Leishmania infantum was considered only in dogs of Latium (600). The analysis of risk factors in relation to some variables, represented a further important aim of this study. Individual blood and fecal samples collected from all examined animals were analyzed by copro-microscopic, immunological and molecular techniques . All data were statistically analyzed with the program EPINFO version 3.5.3.
Overall, the prevalence of 79.9% resulted in examined animals, with higher value in dogs (46.6%) compared to cats (33.3%) and many of the isolated species has a zoonotic potential. In particular, the prevalence of gastrointestinal parasites was 35.8% in dogs and 21.2% in cats and gastrointestinal parasites were prevalent both in dogs and cats (57%). Hookworms were the most frequent gastrointestinal parasite found in dogs (11.30%), while Giardia duodenalis was the most frequently parasite (10.6%) isolated from cats. The prevalence of cardiopulmonary parasites was 7.8% in dogs and of 3% in cats. Among them, Angiostrongylus vasorum (5.1%) and Aleurostrongylus abstrusus (3%) were the most common species found in dogs and cats, respectively. In dogs, D. repens showed a prevalence of 2.8%, while L. infantum of 2.2%. Finally, 3.9% of dogs and 6% of cats were found infected by more than two parasitic species (poliparasitism).
Among dogs, cardiopulmonary and gastrointestinal parasites, D. repens and L. infantum were statistically associated with the presence of symptoms (P<0.05). In addition, the age higher than two years and the kennel of Rome were significantly associated (P <0.05) to L. infantum and cardiopulmonary nematode infections in dogs., while the male gendert was significantly associated with infestation by helminths (P <0.05). Among cats, gastrointestinal parasites and the age higher than 18 months were significantly associated to the presence of clinical (p <0.05), while the male and the kennels of Pisa showed a significant association with protozoan infections. Obtained results show that in examined dog and cat shelters the prevalence of considered parasites is quite high and more control measures are needed, especially because many of them are potential responsible of zoonoses and, therefore, relevant to public health, especially considering that many of the dogs and cats housed in shelters are for adoption.
File
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01Titolo.pdf | 68.92 Kb |
02Indice.pdf | 223.15 Kb |
03Riassu...tract.pdf | 239.16 Kb |
04Premessa.pdf | 66.38 Kb |
05Introduzione.pdf | 346.28 Kb |
06Materi...etodi.pdf | 349.11 Kb |
07Risultati.pdf | 307.20 Kb |
08Discussione.pdf | 287.81 Kb |
09Bibliografia.pdf | 314.19 Kb |
10Ringraziamenti.pdf | 58.67 Kb |
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