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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-08222018-162338


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
FREDIANI, DAVIDE
URN
etd-08222018-162338
Titolo
Chirurgia androginoide: evoluzione della tecnica in 7 anni di esperienza della Scuola Pisana, dalla scrotovaginoplastica alla colonvaginoplastica
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Dott. Morelli, Girolamo
correlatore Dott. Buccianti, Piero
Parole chiave
  • evoluzione della tecnica chirurgica
  • colonvaginoplastica
  • chirurgia androginoide
  • scrotovaginoplastica
Data inizio appello
25/09/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
25/09/2088
Riassunto
La chirurgia androginoide è un campo di studio ancora aperto, sono disponibili diverse tecniche ed è necessario un confronto sistematico tra di esse al fine di individuare vantaggi e svantaggi di ognuna per poter offrire alle pazienti la soluzione migliore per le loro esigenze.
In questo studio vengono confrontati due tipi di scrotovaginoplastica (con lembo peduncolato e con graft libero) e la colonvaginoplastica attraverso la raccolta di dati preoperatori, intraoperatori, postoperatori e di follow up relativi alle complicanze delle singole tecniche e alla soddisfazione soggettiva percepita dalle pazienti.
La colonvaginoplastica consente l'ottenimento di una profondità neovaginale maggiore rispetto alla scrotovaginoplastica e di una lubrificazione spontanea e riduce il rischio di stenosi profonde, tuttavia presenta un profilo di rischio maggiore legato alla parte addominale dell'intervento, che prevede una resezione del colon-sigma.
La scrotovaginoplastica con lembo peduncolato e con graft libero non consentono una lubrificazione spontanea e presentano un maggior rischio di riduzione della profondità della neovagina a distanza di tempo, tuttavia non necessitando di un intervento addominale hanno un minor profilo di rischio. La tecnica con graft libero consente, rispetto a quella con lembo peduncolato, un maggior mantenimento della profondità neovaginale a distanza di tempo dall'intervento.
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