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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-08012011-111815


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC5
Autore
POLINI, HILENIA
URN
etd-08012011-111815
Titolo
Insufficienza renale cronica del cane e del gatto: studio retrospettivo su 10 anni di attività clinica
Dipartimento
MEDICINA VETERINARIA
Corso di studi
MEDICINA VETERINARIA
Relatori
relatore Prof. Guidi, Grazia
correlatore Dott. Lippi, Ilaria
controrelatore Prof. Citi, Simonetta
Parole chiave
  • insufficienza renale cronica
  • cane
  • gatto
  • prevalenza
  • incidenza
  • IRIS
Data inizio appello
23/09/2011
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’insufficienza renale cronica (IRC) costituisce il complesso risultato di un processo patologico progressivo del nefrone ad eziologia varia e, spesso, secondario ad altre malattie che, in modo subdolo e silente , colpiscono il rene.
Essa si configura come un’entità morbosa tipica dell’età senile e, pertanto, in crescita esponenziale a livello mondiale, in ragione delle crescenti aspettative di vita non solo della popolazione umana ma anche di quella degli animali d’affezione (soprattutto cane e gatto).
Tuttavia, se negli ultimi anni la reale prevalenza dell’IRC in campo umano è stata ampiamente indagata e documentata, gli studi epidemiologici a riguardo nel settore veterinario sono ancora scarsi e per lo più limitati alla realtà statunitense.
Il presente lavoro si prefigge, dunque, lo scopo di studiare la prevalenza e l’incidenza dell’insufficienza renale cronica del cane e del gatto sulla base dell’esperienza acquisita presso il Dipartimento di Clinica Veterinaria in 10 anni di attività (2001-2010).
Lo studio ha preso in considerazione i cani e i gatti con IRC (rispettivamente 1224 e 881) ed ha valutato, anno per anno, l’incidenza e la prevalenza della patologia rispetto al totale dei soggetti, al sesso, alla razza, all’età e alla classe IRIS.
Nei cani la prevalenza media annuale è del 6,6%, di cui il 57,4% maschi ed il 42,6% femmine. Le razze canine maggiormente colpite da IRC sono il meticcio (27,7%) seguito dal boxer (10,5%), dal pastore tedesco (7,2%) e dal setter (4,4%). Il 25,2% dei cani ha meno di 6 anni, il 41,1% ha un’età compresa tra i 6 e i 10 anni, mentre il 33,6% ha 10 anni e oltre. La classificazione IRIS ha evidenziato una prevalenza che, mediamente, si attesta sul 32,6% in classe 2, sul 43,1% in classe 3 e sul 24,3% in classe 4. L’incidenza media annuale della malattia nel cane risulta pari al 6,2%.
Nei gatti, invece, la prevalenza media annuale è del 23,3%, di cui il 56,1% maschi ed il 43,9% femmine. Tra le razze feline, le più frequentemente interessate da IRC sono l’europeo (78,4%) quindi il persiano (13,6%) ed il siamese (3,7%). Il 18% dei gatti ha meno di 6 anni, il 25,2% ha un’età compresa tra 6 e 10 anni, mentre il 56,1% ha 10 anni e oltre. La classificazione IRIS ha evidenziato una prevalenza che, mediamente, si attesta sul 57% in classe 2, sul 27,3% in classe 3 e sul 21,6% in classe 4. L’incidenza media annuale della malattia nel gatto risulta pari al 22,3%.
Dalle analisi statistiche (chi-quadro test, ANOVA-test e Tukey’s post-test), condotte sui dati relativi alla distribuzione dei pazienti nelle tre classi IRIS, emergono, sia per i cani che per i gatti, significative differenze nella prevalenza, nell’incidenza e nel numero assoluto di soggetti appartenenti ad ogni stadio nel corso dei 10 anni. Inoltre, i test mostrano, soprattutto nei gatti, un graduale imporsi della classe IRIS 2 rispetto alle classi IRIS 3 ed IRIS 4 e, dunque, l’affermarsi, anche tra gli animali d’affezione, di una diagnosi precoce dell’IRC.
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